1 maggio: 5 film sul mondo del lavoro

Il rapporto fra cinema e lavoro è nato con il mezzo cinematografico. Tanti famosi registi hanno deciso di rappresentare le contraddizioni del mondo del lavoro.

Ricorrenze , di
1 maggio: 5 film sul mondo del lavoro

[Ultimo aggiornamento: 26 aprile 2024]

Cinema e mondo del lavoro: una storia comune

Cinema e lavoro è un binomio nato insieme allo stesso mezzo cinematografico.
Uno dei primi film della storia, infatti, è il cortometraggio L’USCITA DALLE OFFICINE LUMIÈRE (La Sortie de l’usine Lumière, 1895) dei fratelli August e Luis Lumière.
Come diceva il regista Roberto Rossellini, il cinema è il mezzo che l’uomo moderno usa per “rendersi conto della realtà”.
Per sua stessa costituzione, quindi, il mezzo cinematografico non ha mai potuto eludere il mondo del lavoro, né come fonte di soggetti e ispirazione, né come platea finale a cui rivolgersi, inducendo all’analisi e alla riflessione.
Non a caso, il cinema si è evoluto nel corso del Novecento, un secolo che ha visto cambiare radicalmente il concetto tradizionale di lavoro e manodopera, portando a complesse variazioni attualmente in atto.
Su NientePopcorn.it, vogliamo segnalarvi alcuni film che rendono esplicita la connessione tra cinema e mondo del lavoro.

Il cinema racconta il lavoro

Il rapporto simbiotico che esiste fra rappresentazione cinematografica e universo lavorativo ha generato film di vario genere, non solo documentari.

Il mondo del lavoro industriale e del settore terziario è stato raccontato in maniera satirica da Charlie Chaplin (TEMPI MODERNI, 1936), Luciano Salce (FANTOZZI, 1975) e Lars Von Trier (IL GRANDE CAPO, 2006).
Con intenti e modi diversi, Fritz Lang (METROPOLIS, 1927) e Sergej Ejzenstein (SCIOPERO!, 1925) hanno rappresentato la potenza della rivolta proletaria.
Il neorealismo puro di Vittorio De Sica (LADRI DI BICICLETTE, 1948) e quello ibrido di Vittorio De Santis (RISO AMARO, 1949) hanno messo in scena le difficili condizioni dei lavoratori senza indennizzi e protezione sindacale.
Ermanno Olmi (IL POSTO, 1961) ha mostrato le contraddizioni insite nella natura snaturante di un boom economico.
Elia Kazan (FRONTE DEL PORTO, 1954) e Jean-Luc Godard (CREPA PADRONE, VA TUTTO BENE, 1972) hanno affrontato con diversi intenti e in differenti contesti storici e sociali il tema delle lotte sindacali.

In Italia, in tempi recenti, il tema della precarietà del lavoro è stata al centro di diversi film, in bilico fra commedia (TUTTA LA VITA DAVANTI di Paolo Virzì) e dramma (7 MINUTI di Michele Placido), con derive tragicomiche (SMETTO QUANDO VOGLIO di Sidney Sibilia).
Francesca Comencini (MI PIACE LAVORARE, 2003) ha affrontato con sensibilità il tema del mobbing.

1 maggio: 5 film e grandi registi. Trame, voti e dove vederli in streaming

In occasione dell’1 maggio, Festa del Lavoro in molti Paesi, Italia compresa, abbiamo scelto 5 film firmati da grandi autori, che pensiamo siano utili a illustrare il mondo contraddittorio e cangiante del lavoro.

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  • La legge del mercato
    7.1/10 39 voti
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    “La legge del mercato” (2015) di Stéphane Brizé: trama del film, trailer, streaming

    Con LA LEGGE DEL MERCATO (La loi du marché, 2015), il regista francese Stéphane Brizé ha messo in scena con taglio naturalistico almeno tre argomenti-chiave riguardanti il mondo del lavoro contemporaneo:
    – l’instabilità;
    – il problema della ri-occupazione, soprattutto in età avanzata;
    – l’obbligo di scendere a compromessi immorali, per non perdere la propria occupazione.
    Questo tema è stato affrontato più o meno negli stessi anni anche dai Fratelli Dardenne in DUE GIORNI, UNA NOTTE (Deux jours, one nuit, 2014), titolo candidato agli Oscar da Belgio e Francia tra i film in lingua straniera.
    Nel lavoro di Brizé, Vincent Lindon, premiato a Cannes come miglior attore maschile, interpreta Thierry, un ex operaio altamente qualificato che perde irreversibilmente il posto, dopo trent’anni di lavoro.
    Nel film di Brizé, colloqui con le agenzie interinali e il rapporto con la burocrazia, i colleghi e i superiori, mostrati con esasperante oggettività, assumono aspetti surreali e desolanti.

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  • I lunedì al sole
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    “I lunedì al sole” (2002) di Fernando Leon de Aranoa: trama del film, trailer, streaming

    Nel film di Fernando León de Aranoa, pluripremiato ai Goya, ogni giorno senza impiego è uguale all’altro. La dignità dell’uomo, che deriva da un lavoro compiuto e retribuito onestamente, può essere azzerata improvvisamente da una scelta di mercato.
    Un gruppo di operai galiziani, tra cui figurano Santa (Javier Bardem) e Jose (Luis Tosar), trascorre tutti I LUNEDÌ AL SOLE (Los lunes al sol, 2002), da quando il cantiere navale in cui lavoravano è stato riconvertito.
    Il tempo passa, come i sogni e le speranze che, quotidianamente, ognuno di loro racconta ai compagni.

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  • Io, Daniel Blake
    7.6/10 129 voti
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    “Io, Daniel Blake” (2016) di Ken Loach: trama del film, trailer, streaming

    La cinquantennale filmografia di Ken Loach è composta quasi esclusivamente da film sul mondo del lavoro.
    Una filosofia sociale e politica improntata al socialismo ha permeato tutta la produzione cinematografica di Loach, che non ha mai lesinato critiche aperte al governo britannico, quello della Thatcher in primis, offrendo al pubblico storie in cui il grande protagonista è il proletariato urbano, vessato, incompreso, vittima di un assistenzialismo inconcludente.
    Tra i tanti titoli significativi, abbiamo scelto di segnalarvi il film IO, DANIEL BLAKE (I, Daniel Blake), premiato con la Palma d’Oro a Cannes 2016.
    Qui, Loach ha trattato con disarmante e amarissimo realismo la guerra fra poveri in atto ogni giorno, in tutto il mondo. Da una parte, gli agenti della burocrazia, vittime essi stessi del loro strumento di lavoro. Dall’altra, le persone in balìa di uno stato sociale che, invece di promuovere l’uguaglianza, aumenta i divari, tentando di rendere invisibile chi è in difficoltà.

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  • I compagni
    8.0/10 45 voti
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    “I compagni” (1963) di Mario Monicelli: trama del film, trailer, streaming

    Nel corso della sua carriera, il regista italiano Mario Monicelli ha raccontato egregiamente, con argomenti e accenti diversi, i cambiamenti in atto nella società italiana.
    Con I COMPAGNI (1963), Monicelli ha anticipato di qualche anno gli autunni caldi degli operai delle grandi aziende. Con questo film, il regista ha riproposto al cinema la lotta intrapresa dai loro colleghi una settantina di anni prima, quasi a ricordare che, in un contesto basato sul capitalismo, non è mai possibile escludere la rivendicazione dei propri diritti, anche quando si ritiene che questi siano stati definitivamente acquisiti.
    Il film, candidato agli Oscar per la sceneggiatura originale, racconta le sommosse operaie all’interno di un opificio torinese, alla fine dell’Ottocento. Marcello Mastroianni interpreta Sinigaglia, un professore socialista genovese, in fuga dalla sua città.

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  • La classe operaia va in paradiso
    8.2/10 189 voti
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    “La classe operaia va in Paradiso” (1971) di Elio Petri: trama del film, trailer, streaming

    Con LA CLASSE OPERAIA VA IN PARADISO (1971), Elio Petri è entrato davvero in fabbrica (il film venne girato in uno stabilimento di Novara in cui si producevano ascensori), per raccontare in maniera cinica e corrosiva l’universo operaio e l’alienazione che può derivare dalla spersonalizzazione del lavoro industriale.
    Lulù, l’operaio interpretato da un vulcanico Gian Maria Volonté, è il miglior lavoratore a cottimo dell’azienda. Incurante delle malattie e degli infortuni causati dal suo impiego, è un krumiro infaticabile. Finché un incidente lo risveglia dal suo torpore stakanovista.
    Secondo capitolo della cosiddetta trilogia della nevrosi (di cui fanno parte INDAGINE SU UN CITTADINO… e LA PROPRIETÀ…), il film venne premiato a Cannes ’72, parimerito con IL CASO MATTEI di Francesco Rosi.
    Con questo lavoro, Petri suscitò notevole scandalo, scontentando chiunque, in Italia.
    “Con il mio film sono stati polemici tutti, sindacalisti, studenti di sinistra, intellettuali, dirigenti comunisti, maoisti. Ciascuno avrebbe voluto un’opera che sostenesse le proprie ragioni. Invece, questo è un film sulla classe operaia, dichiarò.

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[Nella foto principale: IO, DANIEL BLAKE. Photo Credit: Wild Bunch].

1 commento

  1. TraianosLive / 1 Maggio 2021

    Un altro grandissimo capolavoro che tratta di lavoro e lavoratori è Novecento di Bertolucci

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