4 Giugno 2015 in L'uscita dalle fabbriche Lumiere

La serata del 28 dicembre 1895 decreta ufficialmente la nascita del cinema.
Al Grand Café del Boulevard des Capucines di Parigi i fratelli Lumière proposero la prima proiezione cinematografica pubblica e a pagamento della storia.
Auguste e Louis Lumière vengono generalmente indicati come i padri del cinema, ma vi sono almeno due predecessori celebri che meriterebbero di concorrere a tale titolo: il francese Louis Le Prince, che già nel 1888 girò il primo filmato su pellicola giunto sino ai nostri giorni, e l’americano Thomas Edison, che, con il suo collaboratore Dickson, creò il kinetoscopio.
Ma i fratelli Lumière ebbero un merito che gli altri due predecessori non potevano vantare: aver reso il cinema un fenomeno collettivo.
Il cinématographe, il proiettore da essi inventato (anche se vi è chi sostiene che i Lumière si limitarono a comprare l’invenzione da un certo Bouly, che non aveva abbastanza denaro per pagare i diritti di brevetto), permetteva infatti visioni di gruppo, a differenza del kinetoscopio di Edison/Dickson, che consentiva una visione monoculare ad un singolo spettatore alla volta. Le Prince, invece, non aveva brevettato la sua invenzione.

Lumière in francese significa luce, ma anche lume (nel senso utilizzato anche per identificare l’illuminismo) e luminare. Nomen omen, dunque, un nome un destino, quello dei due fratelli che, con la loro invenzione, seppero sfruttare la luce per un nuovo tipo di impiego, spalancando le porte verso lo sviluppo di una nuova arte.

Dei dieci filmati che vennero proposti quella sera, questo fu il primo, cosa che lo rende, in assoluto, il primo film della storia ad essere proiettato in uno spettacolo cinematografico pubblico a pagamento.
Stiamo parlando di un filmato dozzinale, della durata di meno di un minuto, il cui valore è pertanto più che altro simbolico.
Ritrae i dipendenti che escono dalle officine Lumière (apparentemente) dopo una giornata di lavoro.
In realtà la scena fu preparata e girata ad arte, togliendo dunque ogni proposito documentaristico.
Lo dimostrerebbero gli abiti, la posizione del sole ed altri particolari che si possono notare sviscerando quei 45 secondi di pellicola, oltre all’innaturale naturalezza dei protagonisti.
Il cinema non poteva che cominciare con un’opera di finzione…

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