Ugo Tognazzi: Biografia completa, filmografia completa, scheda Attore

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Ugo Tognazzi è stato un attore, regista e sceneggiatore italiano. Fin da ragazzino e perfino sotto le armi, Tognazzi sviluppa e mette in pratica la sua passione per la recitazione. Nel 1945, si trasferisce da Cremona a Milano e trova una scrittura nella compagnia di avanspettacolo di Wanda Osiris.
Esordisce nel cinema nel film “I cadetti di Guascogna” (1950) di Mario Mattoli con Walter Chiari e Mario Riva. Nel 1951, inizia il sodalizio personale e artistico con Raimondo Vianello con cui, dal 1954 al 1960, lavora assiduamente in Rai: i due diventano una delle coppie comiche più celebri della tv. A causa di problemi con la censura per uno sketch ritenuto irrisorio nei confronti del Presidente della Repubblica, nel 1959, viene cancellato il programma “Un due tre” di cui sono protagonisti. Nel frattempo, da solo e con Vianello, Tognazzi continua a lavorare nel cinema, partecipando a commedie farsesche che riscuotono un certo successo popolare (“La Pica sul Pacifico”, 1959; “Un dollaro di fifa”, 1960).
Con “Il federale” (1961) di Luciano Salce, Tognazzi ottiene il suo primo ruolo da protagonista con un personaggio, la camicia nera Primo Arcovazzi, che possiede già alcune delle caratteristiche ricorrenti nei personaggi emblematici tipici della sua lunga carriera cinematografica.
Nel corso degli anni Sessanta e Settanta, Tognazzi diventa uno dei protagonisti della commedia all’italiana, quella più cattiva, forse più grottesca e graffiante: “La voglia matta” (1962) ancora di Salce, con la giovane Catherine Spaak; “La marcia su Roma” (1962), “I mostri” (1963), “In nome del popolo italiano” (1971) di Dino Risi, dove lavora in coppia con Vittorio Gassman; “Una storia moderna – L’ape regina” (1963), con cui vince il primo di 4 Nastri d’Argento, “La donna scimmia” (1964), “Marcia nuziale” (1966), “L’uomo dei cinque palloni” (1968), “L’udienza” (1972), “La grande abbuffata” (1973) e “Non toccare la donna bianca” (1974) di Marco Ferreri; “La vita agra” (1964) di Carlo Lizzani; “Il magnifico cornuto” (1964) e “Io la conoscevo bene” (1965) di Antonio Pietrangeli; “L’immorale” (1967) di Pietro Germi, per cui riceve una nomination ai Golden Globe e vince un David di Donatello; “Straziami ma di baci saziami” (1968) ancora di Risi, con Nino Manfredi; “Satyricon” (1969) di Gian Luigi Polidoro; “Porcile” (1969) di Pier Paolo Pasolini; “Nell’anno del Signore” (1969) di Luigi Magni; “La califfa” (1970), scritto e diretto da Alberto Bevilacqua, per cui vince un David, parimerito con Gassman per “Il tigre”; “Venga a prendere il caffè… da noi” (1970) di Alberto Lattuada; “La proprietà non è più un furto” (1973) di Elio Petri; “Romanzo popolare” (1974) e “Amici miei” (1975) di Mario Monicelli; “La mazurka del barone, della santa e del fico fiorone” (1975) di Pupi Avati; “L’anatra all’arancia” (1975), sempre diretto da Salce, con Monica Vitti e Barbara Bouchet, per cui vince un altro David; “Il gatto” (1977) di Luigi Comencini, con Mariangela Melato.
Nel 1961, Tognazzi esordisce alla regia con il film “Il mantenuto”. Dirige anche “Il fischio al naso” (1967), in concorso alla Berlinale del ’67, tratto da un racconto di Dino Buzzati, “Cattivi pensieri” (1976) con Edwige Fenech, il film distopico “I viaggiatori della sera (1979) con Ornella Vanoni e la miniserie tv “FBI – Francesco Bertolazzi investigatore” (1976).
Negli anni Ottanta, Tognazzi continua a lavorare con profitto, dedicandosi anche al teatro. In questi anni, partecipa a diversi film: “La terrazza” (1980) di Ettore Scola; “La tragedia di un uomo ridicolo” (1981) di Bernardo Bertolucci, per cui viene premiato al Festival di Cannes; “Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno” (1984) e “Amici miei – Atto II°” (1982) di Mario Monicelli; “Dagobert” (1984) di Dino Risi; “Amici miei – Atto III°” (1985) di Nanni Loy, dove interpreta per l’ultima volta il personaggio del Conte Lello Mascetti; “Ultimo minuto” (1987) di Pupi Avati; “I giorni del commissario Ambrosio” (1988) di Sergio Corbucci.
Tognazzi lavora anche all’estero, diretto da Roger Vadim (“Barbarella”, 1968), Édouard Molinaro (“Il vizietto”, 1968; “Il vizietto II”, 1970), Georges Lautner (“Matrimonio con vizietto – Il vizietto III”, 1985), Aleksandar Petrovic (“Il Maestro e Margherita”, 1972).
Nel 1979, Tognazzi è protagonista di un grande scherzo mediatico organizzato dal periodico “Il Male” secondo cui l’attore è a capo delle Brigate Rosse.
Da sempre, Tognazzi si dichiara grande appassionato di cucina e pubblica anche diversi libri di ricette.
I figli sono entrati nel mondo dello spettacolo: Thomas (1964), produttore e regista; Maria Sole (1971), regista; Gianmarco (1967) attore cinetelevisivo e conduttore televisivo; Ricky (1954) attore e regista cinematografico e televisivo.
Ugo Tognazzi muore improvvisamente nel sonno, a causa di un’emorragia cerebrale, mentre sta ancora lavorando alla serie tv “Una famiglia in giallo”.

Luogo di nascita: Cremona, Lombardy, Italy
Data di nascita: 23/03/1922
Data di morte: 27/10/1990

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