La terrazza

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La terrazza

Roma. Mario è un membro del Partito Comunista, Luigi un giornalista, Amedeo un produttore, Tizzo un critico, Enrico uno sceneggiatore e Sergio un consigliere della RAI. I sei sono amici e hanno l'abitudine di ritrovarsi sulla terrazza di una grande casa per parlare del più e del meno e cenare insieme. Durante uno di quegli incontri verranno a galla i loro problemi personali. Nel 1980 La terrazza vinse due Nastri d'argento, Miglior Sceneggiatura (Ettore Scola, Age e Scarpelli) e Miglior Attrice Non Protagonista (Stefania Sandrelli), nello stesso anno due premi al Festival di Cannes, Miglior Attrice Non Protagonista (Carla Gravina) e Miglior Sceneggiatura (Ettore Scola, Age e Scarpelli).
schizoidman ha scritto questa trama

Titolo Originale: La terrazza
Attori principali: Vittorio Gassman, Ugo Tognazzi, Jean-Louis Trintignant, Marcello Mastroianni, Stefania Sandrelli, Carla Gravina, Ombretta Colli, Galeazzo Benti, Milena Vukotić, Stefano Satta Flores, Serge Reggiani, Agenore Incrocci, Leonardo Benvenuti, Ugo Gregoretti, Lucio Lombardo Radice, Francesco Maselli, Mino Monicelli, Claudio Sestieri, Lucio Villari, Helena Ronee, Marie Trintignant, Venantino Venantini, Ritza Brown, Olimpia Carlisi, Simonetta Del Frate, Graziella Galvani, Fabio Garriba, Margherita Horowitz, Elisa Mainardi, Maurizio Micheli, Remo Remotti, Fausto Schermi, Marie Claire Solleville, Gheorghieva Danon Zora, Amerigo Alberani, Elena Fabrizi, Carlo Cataneo, Giuseppe Marrocco, Angiolina Quinterno, Irina Sanpiter, Rossana Canghiari, Mostra tutti

Regia: Ettore Scola
Sceneggiatura/Autore: Agenore Incrocci, Furio Scarpelli, Ettore Scola
Colonna sonora: Armando Trovajoli
Fotografia: Pasqualino De Santis
Costumi: Ezio Altieri
Produttore: Pio Angeletti, Adriano De Micheli
Produzione: Italia, Francia
Genere: Drammatico, Commedia
Durata: 146 minuti

Dove vedere in streaming La terrazza

LA GRANDE TERRAZZA / 27 Novembre 2016 in La terrazza

Opera fiume di Scola strutturata con una tecnica che definirei a punto e croce. Gli episodi sono godibili ma nessuno lascia il segno come dovrebbe. Collage malinconico della vita di cinque personalità di spicco.
Qualche difetto tecnico abbastanza inconsueto per uno come Scola (doppiaggio inscatolato e scenografia della terrazza evidentemente al chiuso, colonna sonora poco ispirata) ed un eccessiva lentezza dei singoli episodi abbassano la qualità del tutto.

Non so bene perchè ma c’ho ravvisato una somiglianza evidente con “la grande bellezza” di Sorrentino. La festa mondana a casa dei salottieri di professione, la malinconia e la depressione serpeggiante che affligge le vite di chi deve apparire sempre tirato a lucido per “essere”. Il personaggio di Serge Reggiani poi mi ha ricordato molto da vicino quello interpretato da Servillo trentacinque anni dopo.

Ad ogni modo uno Scola non perfettamente riuscito ma sempre riconoscibile che merita comunque la visione.

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La ricerca della felicità / 24 Gennaio 2016 in La terrazza

Il film di Scola usa una struttura semi-episodica per raccontare la ricerca della felicità di una generazione di italiani un po’ stanca, un po’ disillusa, che un po’ vive di rendita e che un po’ vorrebbe tornare indietro per dire/fare/baciare diversamente.
Tra metacinema (la vena dello sceneggiatore inaridita, la stanchezza intellettuale del produttore televisivo, la mediocrità di quello cinematografico, le gag di Galeazzo Benti) e pacato sentimentalismo che indaga profondamente i rapporti di coppia, tra tenerezze ed incomprensioni, Scola dirige un folto gruppo di amici (Gassman, la Sandrelli, Satta Flores, Trintignant e la figlia Marie, Remo Remotti, Mino Monicelli, Tognazzi, la Gravina, Mastroianni, Lella Fabrizi), affidando ad ognuno di essi un topos caratteriale e d’azione, mostrando le sfaccettature di una certa borghesia nostrana, specchio di una più ampia società, incapace, per costituzione o per evoluzione, a godere serenamente di ciò che ha.

Leggermente prolisso e non pienamente riuscito in tutti i suoi passaggi, La terrazza resta indubbiamente un affresco interessante di una fase della storia italiana contemporanea: trascorsi i rigurgiti post-idealistici dei protagonisti di C’eravamo tanto amati, comunque qui inevitabilmente richiamati, resta la quotidianità, meno eroica, più prosaica, da assaporare con tutte le sue sorprese, compreso un figlio nato dal grembo di una donna in età da menopausa.

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Occasione sprecata / 24 Novembre 2015 in La terrazza

Secondo il mio modestissimo parere penso che con un cast così si poteva fare di meglio. Signori, ci sono i più grandi del cinema italiano dell’epoca! Sfortunatamente ne viene fuori un film un po’ lento e lungo (2 ore e 30 sono effettivamente troppe). Niente da dire sulle prove degli attori, ma risultano fini a se stesse. Per un cast così si doveva realizzare qualcosa del tipo “c’eravamo tanto amati”, questo raggiunge la sufficienza SOLO per il cast.

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