Fantascienza e rivoluzione sessuale / 22 Aprile 2018 in Barbarella

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Anno 40.000 (la datazione appare solo nel materiale pubblicitario, nel film non è indicata nessun anno), l’agente terrestre Barbarella è incaricata dal Primo Ministro della Terra di ritrovare lo scienziato Durand Durand, inventore del micidiale raggio positronico, scomparso su Sogo, un pianeta che appare come una proiezione futuristica di Sodoma e Gomorra (So-Go, dalle iniziali delle empie città bibliche) dominato dalla saffica Regina Nera. Durante la missione passerà attraverso a grottesche e surreali situazioni e incontrerà una variopinta galleria di personaggi che vorranno o ucciderla o fare sesso con lei o entrambe le cose…
Come accennato, Barbarella nacque nel 1962 come personaggio dei fumetti, creata e disegnata da Jean-Claude Forest (che lavorò al film come consulente al design) pubblicato sulla rivista V-Magazine. Lo stesso Forest disse a proposito della sua creatura:

“Barbarella è la donna finalmente liberata, libera negli atti come nel corpo. È l’erotismo che si fa donna. Ella ha finalmente superato l’uomo, arrivando a poter scegliere i propri partner”

Già il fumetto incarnava gli ideali del movimento sessantottino soprattutto per quanto riguardava la filosofia del libero amore, il film andò nella stessa direzione, seppur presentando un erotismo piuttosto ingenuo. La sceneggiatura adattò porzioni della sua prima avventura fumettistica, dove era più una fuorilegge piuttosto che un agente intergalattico. L’aspetto che la protagonista aveva sulle strisce disegnate richiamava esplicitamente quello dell’attrice Brigitte Bardot ma nel film fu interpretata dall’americana Jane Fonda, all’epoca moglie del regista Roger Vadim (che tra le file delle varie mogli e amanti annoverava anche la Bardot, cui aveva divorziato un decennio prima). Il ruolo era stato in precedenza proposto, ottenendo un rifiuto, alla stessa Bardot, a Virna Lisi e a Sophia Loren. Per la prima volta si vede in scena un’eroina ingenuamente sexy e trasgressiva e con una disinibita vita sessuale, il tutto pervaso da compiaciuta autoironia. Memorabile la sua scena dello spogliarello integrale a gravità zero dove i titoli di testa intervengono a coprire, malamente, le zone più “scabrose”. La scena, che simula piuttosto bene l’assenza di gravità, fu girata riprendendo l’attrice, sdraiata su un tavolo di plexiglas, dall’alto. Dopo questo ruolo il New York Times definì la Fonda come “la dea del sesso più iconica degli anni Sessanta”. In seguito l’attrice si affrancò dall’immagine di “gattina sexy” e svoltò la propria carriera in ruoli più politicizzati. Barbarella divenne un’icona femminista ma il film non mancò di destare polemiche. Realizzato con dispendio di mezzi, fu commercialmente un insuccesso ma, come accade spesso, divenne un vero cult negli anni successivi diventando fonte d’ispirazione se non del cinema di fantascienza a venire, sicuramente della moda degli anni Settanta e oltre. La creazione dei I costumi dello stilista Paco Rabanne, che letteralmente cucì addosso al perfetto corpo dell’attrice un look futuristico fatto di corpetti in plexiglass e in plastica trasparente, abiti in argento e stivali cuissardes, le psichedeliche scenografie di Mario Garbuglia e gli effetti speciali di August Lohmann contribuirono a creare questa dimostrazione di pop art applicata al cinema. Un vero condensato di suggestioni anni Sessanta.
Il film fu una co-produzione Italia/Francia girato a Roma e annovera anche il nostro Ugo Tognazzi tra gli interpreti. Nella parte del rivoluzionario Dildano era stato originariamente scritturato l’italiano Antonio Sabato ma la particolare scena di sesso con Jane Fonda fu giudicata troppo seriosa da Vadim che lo sostituì con l’inglese David Hemmings. Da ricordare anche la presenza nel cast del famoso mimo francese Marcel Marceau in un ruolo per una volta parlante e con molte battute. Anita Pallenberg, che interpreta la Regina Nera, era all’epoca conosciuta come la musa dei Rolling Stone, avendo avuto relazioni sentimentali con Brian Jones, Keith Richards e Mick Jagger in successione.

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