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Non si esce vivi dagli anni Ottanta: “Stranger Things”

Il tam tam generato dalla nuova serie tv Netflix firmata Duffer Brothers porta l'attenzione su un fenomeno di grande portata: il revival tv e cinematografico anni Ottanta. Vi proponiamo 5 titoli che attingono a piene mani dal repertorio della decade più cotonata di sempre, tra telefilm, videogame e giocattoli d'epoca.

“Stranger Things”: una serie tv Netflix in pieno stile 80’s

Il positivo tam tam in Rete generato dalla serie tv Netflix STRANGER THINGS conferma quanto il buon revival anni Ottanta sia ben accetto, se non desiderato, da una grande fetta di pubblico internazionale.
Ambientato nel 1983, in una cittadina dell’Indiana, STRANGER THINGS racconta dell’improvvisa sparizione di un ragazzino del luogo, Will Byers (Noah Schnapp). La madre di Will (Winona Ryder) e suo fratello (Charlie Heaton) sono molto preoccupati e coinvolgono nelle ricerche lo sceriffo locale, Hopper (David Harbour). Benché abbiano ricevuto il divieto di partecipare alle battute di ricerca, i tre amici di Will, Mike (Finn Wolfhard), Dustin (Gaten Matarazzo) e Lucas (Caleb McLaughlin), si inoltrano nel bosco in cui è stata trovata abbandonata la bicicletta del ragazzino, imbattendosi in una strana coetanea, forse fuggita da una struttura ospedaliera, che dice di chiamarsi Eleven (Millie Bobby Brown). Tra strane manifestazioni di incerta natura, telecinesi e gruppi (forse) paramilitari, i misteri sono appena cominciati.

“I Goonies” di Richard Donner, uno dei film più amati da chi è cresciuto negli anni ’80, richiamato anche in “Stranger Things”

Gli anni Ottanta sono sempre di moda

Il puntuale successo della riproposizione in tv o al cinema di grandi classici della decade, sulla bocca di tutti in particolare in occasione di particolari anniversari (vedasi la trilogia di RITORNO AL FUTURO o I GOONIES), e l’apparente voglia matta di remake, reboot e adattamenti (da ROBOCOP a FOOTLOOSE, fino a MIAMI VICE, MAD MAX e GHOSTBUSTERS), con qualche riserva sui sequel (Spielberg ha dato per certo un quinto capitolo, non proprio richiesto, delle avventure di Indiana Jones), dimostrano che almeno un paio delle generazioni che compongono l’audience mondiale gradisce rivivere atmosfere ben consolidatesi nell’immaginario collettivo dopo svariati anni di frequentazioni perlopiù catodiche. Chi era bambino o adolescente nei cotonati anni Ottanta è cresciuto con un definito ventaglio di suggestioni, entrando in forte contatto soprattutto con precisi cliché provenienti dall’ampio cosmo a stelle e strisce.
Grazie alle serie tv e ai film di genere provenienti dagli Stati Uniti (soprattutto, horror e commedie, anche sentimentali), le high school americane, per esempio, coi loro armadietti, gli skate, le bici nel cortile e i cambi d’aula al termine delle varie lezioni, sono diventate immagini e contesti familiari anche a chi, all’epoca, viveva a migliaia di chilometri di distanza dai luoghi descritti.
Negli anni Ottanta, il patinato e ruggente sogno americano ha fatto presa grazie al cinema e alla televisione. Meno divismo sognante, più status symbol, sovente rappresentati da precisi oggetti come BMX, elettrodomestici (i frigoriferi a doppia anta e i telefoni a parete con i loro gommosi fili chilometrici vincono a mani basse) o veicoli (come la Dodge dei cugini Duke o la Pontiac Firebird guidata da Michael Knight, senza dimenticare le Landyacht-station wagon con le fiancate in pannelli di legno destinate quasi per tradizione alle famiglie con prole).

“Stranger Things”

Citazioni, rimandi, omaggi: “Stranger Things” raccoglie il meglio di una decade

STRANGER THINGS offre tutto quello che gli amanti di una precisa iconografia vogliono ritrovare sullo schermo. La bravura (e la furbizia) dei Duffer Brothers, creatori di questa nuova serie tv, si manifesta proprio nell’aver concentrato e calibrato in otto episodi molti degli ingredienti che hanno fatto assurgere a cult alcuni titoli prodotti e distribuiti negli anni Ottanta. Fin dai titoli di testa, che richiamano il font (l’ITC Benguiat) che è stato utilizzato per anni (non solo) per le copertine dei libri di Stephen King (uno degli archivi letterari a cui la serie attinge più palesemente), STRANGER THINGS trasuda nostalgia cinefila. Contiene richiami al miglior John Carpenter (LA COSA, 1982), a John Landis (TUTTO QUELLA NOTTE, 1987), a Wes Craven (NIGHTMARE), a Tobe Hooper (POLTERGEIST, 1982), a John Hughes (più o meno, tutta la sua filmografia), a Ridley Scott (ALIEN, 1979), a (che ve lo dico a fare?) Steven Spielberg, riportando in auge un paio di giovani star del tempo, Winona Ryder e Matthew Modine.
La sovrabbondanza di stimoli, citazioni e omaggi, però, non si esaurisce in uno sterile elenco di particolari capaci di far lieti i geek più nostalgici. Invece, concorre a creare un contesto particolarmente credibile. Alla sospensione della realtà, si aggiunge un vero e proprio salto indietro nel tempo, a cui concorre anche una colonna sonora davvero azzeccata (qui, trovate il link alla playlist).
L’impressione finale è quella di guardare una videocassetta sconosciuta rimasta sigillata per più di 30 anni.

“Stranger Things” & C.: 5 film che sembrano girati negli anni ’80

Negli ultimi tempi, il desiderio di ricreare un passato in stile ha contagiato numerosi autori. Sono nati progetti che, proprio come STRANGER THINGS dei Duffer, sciorinano con efficacia tutti gli ingredienti citati. Vi proponiamo 5 film che sembrano girati negli anni ’80, ma aspettiamo anche le vostre segnalazioni!

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