1985. Marty McFly partecipa suo malgrado ad un esperimento di viaggio nel tempo organizzato dal suo amico, lo scienziato Doc: per errore, il ragazzo viene inviato nel 1955 e, per non sconvolgere l'ordine delle eventi, dovrà far di tutto per favorire nientemeno che il fidanzamento dei suoi genitori. Stefania ha scritto questa trama
Titolo Originale: Back to the Future Attori principali: Michael J. Fox, Christopher Lloyd, Lea Thompson, Crispin Glover, Thomas F. Wilson, Claudia Wells, Marc McClure, Wendie Jo Sperber, George DiCenzo, Frances Lee McCain, James Tolkan, J.J. Cohen, Casey Siemaszko, Billy Zane, Harry Waters, Jr., Donald Fullilove, Lisa Freeman, Cristen Kauffman, Elsa Raven, Will Hare, Ivy Bethune, Jason Marin, Katherine Britton, Jason Hervey, Maia Brewton, Courtney Gains, Richard L. Duran, Jeff O'Haco, Johnny Green, Jamie Abbott, Norman Alden, Read Morgan, Sachi Parker, Robert Krantz, Gary Riley, Karen Petrasek, George Buck Flower, Tommy Thomas, Granville 'Danny' Young, David Harold Brown, Lloyd L. Tolbert, Paul Hanson, Lee Brownfield, Robert DeLapp, Tony Pope, Charles L. Campbell, Huey Lewis, Kiki Ebsen, Randy Feelgood, Hal Gausman, Deborah Harmon, Arthur Tovey, Ethel Sway, Janine King, Richard Patrick, Tom Tangen, Tom Willett, Mostra tutti
Viaggiare nel tempo rappresenta da sempre un mio sogno utopistico, poter tornare indietro nel tempo per avere modo di rivedere e riabbracciare persone a me care che non ci sono più, rivivere momenti e situazioni che mi hanno reso felice, avere la possibilità di poter rimediare a errori del passato che si sono poi ripercossi sulla mia esistenza attuale, compiere scelte diverse da quelle da me fatte. È molto probabilmente l’effetto nostalgia quello che provo, lo stesso che percepisco ogni volta che guardo questa pellicola divenuta ormai un classico della cinematografia mondiale. Zemeckis pizzica con ironia le corde della nostalgia ma lo fa senza cadere nello stucchevole, mettendo a nudo i difetti di un’epoca e confrontando due generazioni, quella passata e quella futura, completamente opposte tra loro. Un film dal ritmo coinvolgente e impreziosito da un ottimo cast su cui spicca il grandioso Christopher Lloyd nei panni dell’eccentrico ma geniale scienziato. La scena dell’esecuzione in chiave futura di Johnny Be Good di Chuch Barry è entrata nella storia del cinema.
Come gran parte della mia generazione, la trilogia di Ritorno al futuro è stata vista più volte, da ragazzino. Probabilmente, la miglior trilogia (o comunque saga) avventurosa che il cinema abbia mai visto… o no? Rivedere questo film da adulto, cambia qualcosa nella percezione che ne avevo?
Innanzitutto, io l’inizio non me lo ricordavo proprio, com’era la famiglia del protagonista. Il resto invece sì, lo ricordavo alla perfezione. Il ritmo è frenetico, il film dura più di due ore ma volano via, in particolare la seconda parte è appassionante. E molto contribuisce la colonna sonora, fenomenale nell’incitare lo spettatore nelle scene di azione. Molto esagerata l’interpretazione degli attori, ma ci sta: i personaggi principali sono pochi, e caratterizzati con l’accetta, il film vuole intrattenere e basta, e ci riesce alla grande. Anche se, francamente, non mi piace per nulla l’interpretazione del padre di Marty, mentre Biff è credibilissimo come bullo, sembra davvero l’incarnazione perfetta del “bullo” come stereotipo.
Non so se come film a sè, merita lo status di “classico”. Di certo, è l’inizio di tutto: il secondo film (che era il mio preferito, e a tutt’oggi lo ricordo come IL miglior film d’avventura di tutti i tempi) non avrebbe potuto esserci senza questo.
ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama
Iconico. Per una intera generazione ha rappresentato il film di fantascienza di riferimento, alternando temi e tempi da commedia romantica con eccezionali trovate come quella della macchina del tempo (letteralmente!) ricavata da una delorean (“Dovendo trasformare un’automobile in una macchina del tempo, perché non usare una bella automobile?” dice il Doc Brown).
La commedia è scritta bene, brillanti le trovate e buone le prove degli attori, in un plot che, all’epoca, aveva anche lo scopo di ammiccare alle atmosfere dei tardi anni ’50 su un’onda nostalgica buona per tutta la famiglia. I restanti due episodi della triologia soffrono di evidente ripetitività nelle trovate e nei meccanismi della sceneggiatura che ne sminuiscono molto la fruibilità al di fuori di una serata di binge watching in omaggio ai bei tempi andati.
P.S. Marty, 17enne nel 1985, quest’anno dovrebbe compiere 50 anni. Auguri!
Il film è più che sufficiente ma almeno secondo me non è il capolavoro che molti cercano di far passare. Temi e trama che si trovano in altri film, forse avrà segnato una generazione ma non è stato capace di trasmettermi quasi niente. Non completerò la trilogia