“Il trono di spade”: la snervante attesa per la sesta stagione

I nuovi episodi, in programmazione dal 24 aprile, sveleranno finalmente i dubbi lasciati in sospeso dallo sconcertante finale della quinta stagione della serie tv , andato in onda quasi un anno fa. Facciamo insieme il punto della situazione e... occhio allo spoiler!

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“Il trono di spade”: la snervante attesa per la sesta stagione

LA SESTA STAGIONE DE “IL TRONO DI SPADE” È IN ARRIVO

Mancano pochi giorni alla messa in onda del primo episodio della sesta stagione de IL TRONO DI SPADE (Game of Thrones), la serie tv fantasy forgiata da David Benioff e Daniel B. Weiss e trasmessa con grande successo da HBO a partire dal 2011.
L’attesa, sempre e comunque lunga e snervante, quest’anno è stata particolarmente difficile da gestire, per tanti e diversi motivi. Prima di tutto, l’inizio della nuova stagione è stato posticipato rispetto agli anni scorsi per non sovrapporsi a VINYL, la neonata serie tv firmata da Mick Jagger e Martin Scorsese che terminerà il 17 aprile. Quindi, la messa in onda delle nuove puntate de IL TRONO DI SPADE è stata spostata di circa un mese e posticipata al 24 aprile, allungando l’attesa dei fan di quasi un mese.
Come se non bastasse, poi, il finale della quinta stagione ha lasciato gli spettatori attoniti e indecisi se disperarsi o confidare in qualche stratagemma narrativo (occhio al lunghissimo SPOILER!): Jon Snow (Kit Harington, GENERAZIONE PERDUTA, 2014), il bastardo di casa Stark, è a terra, in una pozza di sangue, apparentemente senza vita. Cosa sarà accaduto di lui?

VALAR MORGHULIS: CHE NE È STATO DI JON SNOW?

È trascorso quasi un anno dagli ultimi titoli di coda della quinta stagione de IL TRONO DI SPADE: dieci mesi durante i quali i fan, angosciati da un finale che lasciava a terra agonizzante uno dei personaggi più amati, si sono scatenati alla ricerca di una scappatoia per salvarlo: “Non è morto!”, “Forse è morto, ma resuscita!”, “Forse è morto, ma ritorna come White Walker (ndA: sorta di zombie di ghiaccio)”. Insomma, chi più ne ha più ne metta. In quel momento, nelle teste degli spettatori affezionati, si è installato un pensiero fisso: Jon Snow è uno dei protagonisti (in uno dei cast televisivi più numerosi che si siano mai visti), ma ciò potrebbe non bastare a salvarlo.
Fin dai suoi esordi, IL TRONO DI SPADE ha messo bene in chiaro che “nessuno è al sicuro”: non è un caso che Valar Morghulis, una delle frasi simbolo della serie, significhi tutti gli uomini devono morire (All men must die). E questo i fan lo sanno bene.
Guardando questa serie tv, fin dalla prima stagione, è necessario essere ben consapevoli che, se si inizia ad amare un personaggio, questo morirà. Un meccanismo sadico e, contemporaneamente, ammaliante: benché i fan sappiano quanto sia preferibile non affezionarsi a nessuno, è inevitabile che ciò accada e, nonostante ciò, chiunque inizia a guardare IL TRONO DI SPADE non riesce a smettere di farlo.
Valar Morghulis è un dogma che vale per tutti, uomini, donne, bambini e semi­lupo e, apparentemente, le eccezioni alla regola sono poche: fin dalla prima stagione, sono esistiti alcuni personaggi che il pubblico riteneva fossero troppo importanti ai fini della narrazione perché potessero morire. Tra questi, figura proprio Jon Snow: belloccio ma non particolarmente interessante, con origini alquanto misteriose, sembrava che i prossimi spunti narrativi sarebbero arrivati proprio da lui. E, forse, nonostante le apparenze, è proprio così.

LA PRIMA STAGIONE TOTALMENTE AUTONOMA DAL CICLO LETTERARIO

IL TRONO DI SPADE è tratto dal ciclo di romanzi Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco pubblicato dallo scrittore statunitense George R. R. Martin a partire dal 1996. Inizialmente, la serie tv ha seguito quasi ciecamente la trama dei libri, ma, col procedere del tempo, se ne è lentamente distaccata.
Nell’ultima stagione trasmessa, l’allontanamento è stato quasi totale. Ciò è avvenuto per una serie di motivi: gli autori della serie tv volevano essere liberi di viaggiare nel tempo e nelle vicende dell’universo creato da Martin, volevano essere liberi di raccontare i fatti come e quando lo desideravano. Inoltre, il ciclo di romanzi non ha ancora raggiunto una conclusione e, in questo modo, i libri e la serie tv possono procedere indipendentemente gli uni dall’altra.
Questo distacco ha generato due effetti: da un lato, è un sollievo per il pubblico, stanco di avere a che fare con gli spoiler legati alla matrice letteraria; dall’altro, è un salto nel vuoto. Se, in precedenza, grazie ai libri di Martin, si poteva sbirciare in là nella storia per non dover aspettare i tempi della produzione televisiva, magari saltando qualche capitolo o comprando un volume successivo, adesso i fan sono completamente nelle mani di Benioff e Weiss, nel bene e nel male. È il rovescio della medaglia.

I POSSIBILI INDIZI CONTENUTI NEI TRAILER

In questi mesi ogni commento del cast, ogni apparizione pubblica degli attori o degli autori, ha rappresentato un segnale da decriptare.
L’assenza di Kit Harington alla prima dello show, che si è tenuta il 10 aprile al TLC Chinese Theater di Los Angeles, è stata interpretata come un segnale forte e chiaro del destino del suo personaggio. In ogni intervista, non gli è stata evitata una domanda un po’ paradossale: “Are you dead?” (“Sei morto?”).
Approfittando della grandissima curiosità del pubblico, i vari trailer distribuiti negli ultimi mesi hanno sortito l’effetto sperato dalla produzione e ognuno di essi ha raggiunto un numero record di visualizzazioni: il primo teaser, visto da 12 milioni di utenti, mostra i volti dei personaggi morti nelle stagioni precedenti in versione “maschere di carne”, esposti nella stanza del Bianco e del Nero a Braavos, un luogo che i fan conoscono bene, perché è la stanza scoperta da Arya Stark (Maisie Williams, DOCTOR WHO, 2015) nel corso del suo addestramento per diventare un’assassina e contiene i visi di coloro che sono stati sacrificati al Dio dai mille volti. Nella carrellata di personaggi, compaiono Ned (Sean Bean, SOPRAVVISSUTO ­- THE MARTIAN, 2015), Robb (Richard Madden, CENERENTOLA, 2015), Catelyn Stark (Michelle Fairley, HEART OF THE SEA -­ LE ORIGINI DI MOBY DICK, 2015), Joffrey Baratheon (Jack Gleeson, BATMAN BEGINS, 2005), Oberin Martell (Pedro Pascal, NARCOS, 2015) e molti altri.
Al termine del trailer, però, si riconosce anche il viso di Jon Snow: potrebbe essere la soluzione dell’enigma lasciato in sospeso alla fine della quinta stagione? No, non lo è. Insieme a quello di Snow, infatti, vediamo anche i volti di personaggi che, per ora, sono ancora vivi. Di nuovo, Valar Morghulis. Si tratta di un vero e proprio gioco mentale: il pubblico deve soffrire e deve desiderare come non mai che la serie ricominci. E sta funzionando!

Per reggere questo gioco, Harington ha iniziato a rispondere in maniera affermativa alla domanda Sei morto?, venendo sostenuto, poi, da successive rivelazioni rilasciate dal cast e dagli sceneggiatori.
L’ultimo trailer pubblicato finora risale all’11 aprile e mostra Jon Snow cadavere, steso e pronto, presumibilmente, per il suo funerale. La sinossi del primo episodio della sesta stagione de IL TRONO DI SPADE, pubblicata all’inizio di aprile su IMDb, recita: “Jon Snow è morto”. Eppure, il titolo del primo episodio, pubblicato insieme alla stringata trama, è The Red Woman (La donna rossa), in riferimento al personaggio di Melisandre (Carice van Houten, RACE: ­IL COLORE DELLA VITTORIA, 2016), il quale, dotato di diversi poteri rivelati nel corso della serie, è in grado di riportare in vita i defunti.

LA RICETTA PERFETTA (E PERVERSA) DE “IL TRONO DI SPADE”

Troppe informazioni, troppe teorie e troppi falsi indizi. Ormai, nemmeno i fan più accaniti ed informati sanno più cosa pensare. Ogni notizia riportata è una non-­notizia e non fa altro che alimentare la folle curiosità a cui è costretto il pubblico. L’unica certezza acquisita è che Jon Snow è morto: è stato detto in tutte le maniere possibili. L’oggetto della discussione sembra essere diventato un altro: la sua resurrezione. “Come? Quando? Dove? Perché? Ma soprattutto chi?”: non c’è pace.
L’ansia legata all’attesa ha raggiunto livelli preoccupanti e gli autori o chi di dovere non hanno mancato di punzecchiare i fan ad intervalli regolari, con articoli, video, interviste o informazioni carpite “casualmente” (come spesso accade negli archivi debolmente protetti de IL TRONO DI SPADE).
Ormai, manca davvero poco: l’episodio numero 1 della sesta stagione andrà in onda negli Stati Uniti domenica 24 aprile. In Italia, Sky Atlantic trasmetterà tutti e dieci gli episodi de IL TRONO DI SPADE in contemporanea con gli USA.

Se c’è una cosa, però, che questi lunghi mesi di attesa hanno insegnato a tutti gli ammiratori della serie tv americana è che occorre davvero poco per risvegliare la curiosità di un fan, sia esso più o meno incallito. La ricetta è semplice: quando il pubblico meno se lo aspetta, far accadere qualcosa di clamoroso, come un agguato; subito dopo, abbandonare un personaggio (possibilmente, uno tra i più importanti del cast) ad una fine incerta (magari, lasciandolo in un lago di sangue che si espande lentamente sulla neve); lasciare a marinare la serie tv per almeno 10 mesi. Nel frattempo, aggiungere qualche manciata di teaser e spoiler quanto basta. Infine, lasciare cuocere a fuoco lento. La preparazione è lunga, ma il risultato finale è da leccarsi i baffi: un fan cotto a puntino.

[Nella foto, Kit Harington – Jon Snow]

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