Race - Il colore della vittoria

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Race - Il colore della vittoria

Olimpiadi di Berlino del 1936: la manifestazione sportiva che, secondo Adolf Hitler, avrebbe visto la predominanza degli atleti bianchi vede trionfare Jesse Owens, afroamericano nipote di schiavi, vincitore di 4 medaglie d'oro.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: Race
Attori principali: Stephan James, Jason Sudeikis, Carice van Houten, Jeremy Irons, Amanda Crew, William Hurt, David Kross, Eli Goree, Giacomo Gianniotti, Jonathan Aris, Jon McLaren, Moe Jeudy-Lamour, Shamier Anderson, Shanice Banton, Tim McInnerny, Nina Lauren, Jesse Bostick, Tim Post, Barnaby Metschurat, Larry Day, Arthur Holden, Karl Graboshas, Jeff Burrell, Anthony Sherwood, Alexander Yassin, Jonathan Higgins, Jaa Smith-Johnson, Jeremy Ferdman, Bruno Bruni, Jr., Steffen Mennekes, Manuel Sinor, Chantel Riley, Daniel Harroch, Marc Primeau, Dondre Octave, Ricky Watson, Milo Larratt, Gaetan Normandin, Julien Boissaud, Andrea Carter, Nikoma T. Beermann, Francois Hugo Turgeon, Karen Belfo, Chris Theisinger, Mostra tutti

Regia: Stephen Hopkins
Sceneggiatura/Autore: Joe Shrapnel, Anna Waterhouse
Colonna sonora: Rachel Portman
Fotografia: Peter Levy
Costumi: Mario Davignon, Juliana Stenzel
Produttore: Karsten Brünig, Luc Dayan, Stephen Hopkins, Jean-Charles Levy, Kate Garwood, Dominique Séguin, Nicolas Manuel, Louis-Philippe Rochon
Produzione: Canada, Francia, Germania
Genere: Drammatico, Storia, Sport, Biografico
Durata: 134 minuti

Dove vedere in streaming Race - Il colore della vittoria

Il voto sarebbe un 7.5 / 15 Agosto 2022 in Race - Il colore della vittoria

Film sulla vera storia di Jesse Owens.
Negli anni trenta Jesse Owens (Stephan James), un ragazzo afroamericano, lascia la famiglia per frequentare l’università dell’Ohio.
Qua conosce l’allenatore di atletica Larry Snyder (Jason Sudeikis); attraverso il loro sodalizio Jesse parteciperà da trionfatore (4 ori) alle Olimpiadi di Berlino sotto il regime nazista.
Bel film che affronta vari temi: il primo ovviamente quello del razzismo, di cui Jesse soffre quasi più in patria che a Berlino, poi la sportività (il gesto e la futura amicizia con il saltatore in lungo tedesco) e ultimo ma non ultimo il nazismo e i compromessi fatti per far svolgere le Olimpiadi (c’era infatti aria di boicottaggio per il trattamento degli ebrei). Probabilmente qualche idea
più romanzata rispetto alla realtà (la storia della staffetta con l’esclusione degli ebrei) ma la pellicola è interessante e avvincente anche se dall’esito noto. Aggiunge una nota in più la presenza della regista Riefenstahl (Carice Van Houten) chiamata da Hitler per riprendere le Olimpiadi per usarle come propaganda; però lei non sottostà agli ordini di Goebbels.
C’è anche spazio per la storia d’amore tra Jesse e Ruth con qualche alto e basso soprattutto all’inizio.
Nonostante tutto al rientro in Patria Jesse Owens troverà ancora modo di soffrire di razzismo (assurda la scena del ristorante) ma anche di trovare gente che lo ammira (al di là del colore della pelle) per quello che ha fatto.
Qualche altra nota di tristezza per le note finali.
Nel resto del cast da citare Jeremy Irons e William Hurt che si fronteggiano per lo svolgimento o meno delle Olimpiadi.

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Non male, ma… / 30 Marzo 2017 in Race - Il colore della vittoria

La storia del mitico Jesse Owens (Stephan James) e della sua vittoria leggendaria di quattro medaglie d’oro alle Olimpiadi di Berlino del ’36. Il grande atleta, che ci viene presentato nel 1933, quando decide di andare nell’università dell’Ohio per andare avanti con la sua carriera agonistica, incontra in Larry Snyder (Jason Studekis), suo coach, una figura estremamente importante, che lo porterà fino a Berlino, insieme al suo grande talento. Nel frattempo, seguiamo anche le vicende delle tese Olimpiadi in quel di Berlino, in piena era nazista, con Avery Brundage (Jeremy Irons) incaricato dal comitato olimpico USA di viaggiare in Germania per stringere le condizioni necessarie per permettere la partecipazione di razze che i tedeschi consideravano inferiori (chiaramente neri ed ebrei). La vittoria di Owens davanti ai nazisti farà storia. Devo però dire che ho letto varie interviste dello stesso Owens, e l’atleta ammette che i nazisti nei suoi confronti non si comportarono così male come tutti credono. Sicuramente propaganda (andata comunque non a buon fine per i tedeschi) ok, però lo stesso Owens afferma di aver avuto più problemi in patria per il fatto di essere nero (cosa effettivamente trattata nel film ma non in modo così clamoroso, diciamo così; il film d’altro canto è molto patriottico). Comunque sia regala buone emozioni, e racconta una storia di sport e storia che è sempre bene ricordare…

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Voto: 6,5 / 11 Settembre 2016 in Race - Il colore della vittoria

Non male anche se il tutto condito da troppo “buonismo americano”, un pizzico di “minchia quanto son bravi sti americani” e soprattutto una spremuta di “il tutto girato all’acqua di rose…” Godibile ma romanzo oltremodo…

Una biografia con colpi di scena entusiasmante / 9 Aprile 2016 in Race - Il colore della vittoria

Una biografia che è capace di sorprendere anche se si conosce già la storia . Realizzato con maestria e rigore storico , sucita nello spettatore voglia di rivalsa e desiderio di andare avanti sempre con dei sogni da realizzare .Questo film fa riflettere ed è interessante il modo in cui i fatti storici sono stati presentati senza prepotenza veramente un’opera d’arte

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