Recensione su Race - Il colore della vittoria

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Non male, ma… / 30 Marzo 2017 in Race - Il colore della vittoria

La storia del mitico Jesse Owens (Stephan James) e della sua vittoria leggendaria di quattro medaglie d’oro alle Olimpiadi di Berlino del ’36. Il grande atleta, che ci viene presentato nel 1933, quando decide di andare nell’università dell’Ohio per andare avanti con la sua carriera agonistica, incontra in Larry Snyder (Jason Studekis), suo coach, una figura estremamente importante, che lo porterà fino a Berlino, insieme al suo grande talento. Nel frattempo, seguiamo anche le vicende delle tese Olimpiadi in quel di Berlino, in piena era nazista, con Avery Brundage (Jeremy Irons) incaricato dal comitato olimpico USA di viaggiare in Germania per stringere le condizioni necessarie per permettere la partecipazione di razze che i tedeschi consideravano inferiori (chiaramente neri ed ebrei). La vittoria di Owens davanti ai nazisti farà storia. Devo però dire che ho letto varie interviste dello stesso Owens, e l’atleta ammette che i nazisti nei suoi confronti non si comportarono così male come tutti credono. Sicuramente propaganda (andata comunque non a buon fine per i tedeschi) ok, però lo stesso Owens afferma di aver avuto più problemi in patria per il fatto di essere nero (cosa effettivamente trattata nel film ma non in modo così clamoroso, diciamo così; il film d’altro canto è molto patriottico). Comunque sia regala buone emozioni, e racconta una storia di sport e storia che è sempre bene ricordare…

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