Fiona Gordon e Dominique Abel: l’intervista alla coppia di “Parigi a piedi nudi”

NientePopcorn.it ha intervistato gli autori, attori e registi della commedia "Parigi a piedi nudi". Con il loro cinema, il duo belga rinverdisce i fasti del cinema comico tradizionale.

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Fiona Gordon e Dominique Abel: l’intervista alla coppia di “Parigi a piedi nudi”

ABEL & GORDON: LA TRADIZIONE DEL CINEMA COMICO È VIVA

Autori, protagonisti e registi della commedia PARIGI A PIEDI NUDI (Paris pieds nus, 2017), Fiona Gordon e Dominique Abel sono una coppia di artisti belgi che, da quasi trent’anni, rinfresca con garbo la tradizione del cinema comico, attingendo soprattutto alle soluzioni delle migliori opere del muto.
Un po’ slapstick e molto poetici, come Buster Keaton, i coloratissimi Abel & Gordon, compagni anche nella vita, da più di vent’anni mettono in scena con semplicità ed efficacia situazioni buffe, tragicomiche e, a tratti, malinconiche, nel solco dei classici del genere.
I due attori sono estremamente espressivi e dotati di volti e corpi decisamente caratteristici, quasi al limite del fumettistico, capaci di sostenere molto bene le atmosfere un po’ surreali dei loro lavori. Nel 2008, hanno partecipato alla Semaine de la Critique di Cannes con RUMBA, un divertente lungometraggio dalle atmosfere piacevolmente rétro.
NientePopcorn.it li ha incontrati a Genova, in occasione di una proiezione del loro ultimo film, distribuito nei cinema italiani da Academy Two nel mese di maggio. Premiato durante varie manifestazioni internazionali e inserito dall’Institut français Italia nella rassegna online Rendez-Vous 2018, PARIGI A PIEDI NUDI è stato incluso anche nel programma della seconda edizione della rassegna all’aperto Cinema sotto le stelle (Cortile Maggiore di Palazzo Ducale, 6 luglio – 30 agosto 2018), curata da Circuito Cinema Genova.

UNA COPPIA GIRAMONDO

Fiona è nata in Australia e, con quei capelli rossi e l’ampio sorriso, sembra uscita da un film degli Aardman Studios. Ancora bambina, si è trasferita in Canada, poi in Francia e, infine, a Bruxelles, in Belgio, Paese d’origine del marito Dom, occhi azzurrissimi e un viso che sembra disegnato da Morris per un albo di Lucky Luke.
Ora, entrambi trascorrono molto tempo in Liguria, fra i borghi medievali di Dolceacqua e Perinaldo. “Prima, ci siamo trasferiti in Normandia, per vivere e lavorare con calma, in un luogo ameno. Poi, grazie a un articolo, abbiamo scoperto questa zona dell’Italia e, ora, viviamo lì, in una casetta. Ci siamo solo noi due, tanti ulivi e cinque gatti. Non parlano italiano, quindi non conosciamo ancora bene la lingua”.

  • Parigi a piedi nudi
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    TATI, MORETTI ED EMMANUELLE RIVA: L’INTERVISTA AD ABEL & GORDON

    NientePopcorn: Più volte, siete stati associati a grandi artisti del passato. Su tutti, Jacques Tati.
    Abel & Gordon: Troviamo molta ispirazione nei lavori di Tati, Fellini e Charlie Chaplin, ma anche di Roberto Benigni e Nanni Moretti. Sono tutti comici che esprimono in modi diversi il proprio talento. La nostra è una comicità molto fisica, poco parlata, forgiata grazie allo studio delle arti teatrali, come il mimo, e di quelle circensi, che abbiamo praticato fin dagli anni della scuola di teatro parigina. L’abbiamo frequentata contemporaneamente, ma, all’epoca, non abbiamo mai lavorato insieme. Quando il corso di studi è terminato, i nostri compagni sono tornati a casa. Noi siamo rimasti a Parigi ancora per un paio di anni. Abbiamo iniziato a collaborare e ci siamo accorti che ci trovavamo bene insieme.

NP: I vostri film, fin dai primi cortometraggi, come MERCI CUPIDON (1994), sono pieni di musica, colore e situazioni divertenti. Siete così anche nella vita? C’è gioia nella vostra vita?
A&G: L’attualità ci propone costantemente situazioni così brutte e tristi che noi proviamo a portare un po’ di allegria in giro. C’è già tanta oscurità nel mondo. Far ridere non è una cosa semplice, ma ci proviamo. Le situazioni comiche che mettiamo in scena sono estremamente semplici. Facciamo ridere con una caduta, un’espressione del viso, una situazione realistica ma buffa. I clown hanno in sé elementi malinconici, ma riescono a far ridere. Noi proviamo a essere dei clown.

Dom, Fiona, la Riva e Richard sul set di Parigi a piedi nudi © CineComedies

NP: In PARIGI A PIEDI NUDI, c’è molta dolcezza, tenerezza e un notevole rispetto per le persone anziane. Per esempio, è molto significativa la scena in cui vi trovate sulla cima della Torre Eiffel con Emmanuelle Riva. Lei dice: “Ho sempre desiderato salire sulla Torre Eiffel. Non so perché non l’ho mai fatto prima”.
A&G: “Sì, amiamo molto gli anziani. L’esperienza con la Riva è stata bella. Nel cast del film, c’è anche un altro importante attore francese ormai anziano, Pierre Richard. Non avevamo mai avuto attori così famosi nei nostri lavori. Quando abbiamo contattato la Riva, un paio di anni prima di iniziare le riprese, e, al termine di una bella cena, si è dimostrata disponibile, non era ancora ammalata. Sicuramente, avrebbe potuto eseguire anche la scena dei piedi ballerini al Pére Lachaise. Una volta sul set, però, non era più in grado di ballare, ma non ci ha detto di essere malata. Lei lo sapeva, ma non lo ha detto a nessuno. Richard, ottimo ballerino, non ha potuto preparare in tempo la coreografia. Così, alla fine, i piedi inquadrati in primo piano in quella sequenza sono i nostri. La Riva era attentissima, delle persone osservava tutto. Spesso, sul set, coglieva eventuali nervosismi. Ti si avvicinava e chiedeva: “Oggi, non sei felice, è vero?”. Ha messo a nostra disposizione il suo appartamento. Infatti, la casa della zia Martha del film è quella della Riva (ndA: su una mensola, si scorge anche un premio BAFTA, quello vinto con il film AMOUR di Haneke). Era piena di lavagne appese alle pareti dove lei scriveva continuamente aforismi. Mademoiselle Riva, tanti fidanzati ma nessun marito, aveva 88 anni dal punto di vista anagrafico, ma era una quattordicenne nel cuore“.

Fiona e Dom incontrano il pubblico a Genova © NientePopcorn.it

NP: Quando lavorate a una sceneggiatura, avete già presente le facce dei personaggi? Come lavorate a uno script?
A&G: Mentre scriviamo, non sappiamo mai che facce avranno i nostri personaggi e quindi a quali attori affideremo un ruolo. Conosciamo solo le nostre facce. Anzi, chiudiamo la porta di casa e facciamo un casting anche fra di noi (ridono). In PARIGI A PIEDI NUDI, però, c’è Philippe Martz, con cui abbiamo già lavorato, e pensavamo a lui, mentre delineavamo il personaggio del vicino di casa. I nostri copioni sono difficili, spesso sono in continua evoluzione e sono composti da piccoli quadri, piccole situazioni: è complicato presentarli ai produttori. Certi passaggi non riesci proprio a spiegarli per iscritto. Come fai a spiegare tutte quelle cose che compongono un nostro lavoro, come un’espressione particolare del viso, un movimento del corpo o la sensazione di ilarità che ti suscita una situazione comica? Se uno prende in mano la sceneggiatura di un film di Tati, la trova terribilmente noiosa, al contrario del film. Non è possibile descrivere ogni glossa del corpo, fondamentale in questo tipo di cinema. Spesso, abbiamo avuto difficoltà a trovare dei finanziatori per i nostri film. C’è anche chi ci ha chiesto di cambiare alcune cose di noi, del nostro metodo creativo e del nostro stile, per diventare commercialmente più interessanti. Ci piace molto assistere alle proiezioni pubbliche dei nostri lavori, per vedere le reazioni dell’audience. Ci serve per migliorare sempre, per inserire o togliere cose nelle nuove sceneggiature.

Fiona e Dom incontrano il pubblico a Genova © NientePopcorn.it

NP: Dom, tu hai lavorato anche con il regista belga Jaco Van Dormael nel film DIO ESISTE E VIVE A BRUXELLES (2015). C’è qualche autore contemporaneo che vi piace in maniera particolare?
A&G: In Belgio, Van Dormael viene considerato un genio, è molto originale. Ci piacciono alcuni autori italiani. Nanni Moretti, soprattutto. La sua è una comicità intellettuale, molto caratteristica, unica. Ci siamo emozionati, quando l’abbiamo conosciuto a Roma, per la presentazione del nostro film. Ci piace anche Matteo Garrone: GOMORRA è un film molto drammatico, ma molto bello, e IL RACCONTO DEI RACCONTI, con quell’uso della fiaba oscura, è delizioso.

In serata, a fine proiezione, uno spettatore pone una domanda fondamentale: “Potete dirci che fine hanno fatto i calzini perduti del vicino di casa della zia Martha?”
Sorridendo, Fiona risponde: “Noi lo sappiamo, ma non possiamo dirvelo, perché potrebbe essere il soggetto del nuovo film a cui stiamo lavorando. Chissà, potrebbe intitolarsi: ‘Il mistero dei calzini scomparsi’.

[Nella foto principale: Abel & Gordon © La Libre be]

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