Recensione su Still Alice

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6,5 / 26 Gennaio 2015 in Still Alice

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Sono andata a vedere il film con altissime aspettative, dato che “Perdersi” di Lisa Genova è uno dei miei libri preferiti. Aspettative che non hanno tardato a sgretolarsi: in primis bisogna far notare che il film rende veramente molto poco la realtà dell’arte di perdersi e la recitazione mi ha dato la sensazione di far vedere la cosa attraverso un vetro, c’era una certa distanza fra gli attori e lo spettatore a livello emotivo. Ovviamente non poteva esser preso in considerazione il libro per filo e per segno, me ne rendo conto, ma hanno saltato a piè pari scene che a mio parere esprimevano molto bene il senso di smarrimento e inquietudine che lascia una malattia del genere. La cosa che però mi ha irritata di più è stato il rapporto con la figlia minore alias Kristen Stewart, non so forse hanno deciso di cambiarlo perché lei ha un’espressività che si avvicina al fondo di una padella, non me la so proprio spiegare la decisione, ma Lidia dovrebbe avere una parte importante nella storia perché da pecora nera di famiglia qual è, alla fine è l’unica che capisce veramente le difficoltà che passa la madre e c’è un riavvicinamento in termini di rapporto fra le due, è molto presente quando cominciano finalmente a capirsi, dopo anni passati a litigare per colpa del college e del teatro. Nel film al contrario l’argomento è appena toccato, si vedono alle feste e per il resto si sentono semplicemente su skype, non viene certo trasmesso il sentimento che doveva esserci. Una nota di merito almeno va alla recitazione di Julianne Moore nel discorso alla conferenza sull’Alzheimer, quello è stato un bel momento, ma per il resto… Si poteva veramente fare molto di più.

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