Ottimo film / 5 Febbraio 2018 in Still Alice
Ben fatto e ben rappresentato. Un tema molto delicato, che viene trattato con grande rispetto.

Da un romanzo di Lisa Genova. Alice Howland è una cinquantenne serena, affermata nel lavoro e nella vita privata. La sua vita subisce un improvviso tracollo, quando scopre di essere affetta da una malattia neurodegenerativa.
Stefania ha scritto questa trama
Titolo Originale: Still Alice
Attori principali: Julianne Moore
Alec Baldwin
Kristen Stewart
Kate Bosworth
Shane McRaeHunter Parrish, Seth Gilliam, Stephen Kunken, Erin Darke, Daniel Gerroll, Quincy Tyler Bernstine, Maxine Prescott, Orlagh Cassidy, Rosa Arredondo, Zillah Glory, Cat Lynch, Eha Urbsalu, Victoria Cartagena, Caridad Montanez, Caleb Freundlich, Charlotte Robson, Mostra tutti
Regia: Richard Glatzer
Wash Westmoreland
Sceneggiatura/Autore: Richard Glatzer, Wash Westmoreland
Colonna sonora: Ilan Eshkeri
Fotografia: Denis Lenoir
Costumi: Stacey Battat
Produttore: Christine Vachon, Celine Rattray, Pamela Koffler, Trudie Styler, Nicholas Shumaker, James Brown, Lex Lutzus, Emilie Georges, Maria Shriver, Marie Savare, Jean-Baptiste Babin, Joel Thibout, David Atlan Jackson
Produzione: Usa
Genere: Drammatico, Romantico
Durata: 100 minuti
Ben fatto e ben rappresentato. Un tema molto delicato, che viene trattato con grande rispetto.
Il dramma di Alice Howland.
La sua vita viene devastata alla notizia della sua malattia: rara forma di Alzheimer precoce a soli 50 anni.
La tragicità del momento per la paura di perdere le cose a cui tiene di più al mondo: la memoria della sua vita, gli affetti, se stessa.
Intenso e molto ben interpretato da Julianne Moore che riesce con grande maestria a trasmettere l’assenza di ricordi e l’angoscioso passaggio dalla lucidità alla sconfitta inevitabile.
“L’arte del perdere ogni giorno” è proprio il cammino che questo film vuol trasmettere e ci riesce molto bene.
“Si mamma, è vero, parlava d’amore…” tutto è perduto… Lo sguardo assente e vitreo è drammatico…
Voglio anche io una cartella BUTTERFLY…
Ad maiora!
Il maggior pregio di Still Alice è, come ormai noto, l’interpretazione della solita grande Julianne Moore, che vincerà un Oscar che le spetta da tempo. La sua è una lunga e bella carriera, che dopotutto può anche fare a meno di un riconoscimento così poco sincero, almeno a questo giro, dato che io avrei premiato Marion Cotillard o Rosamund Pike nella sua stessa categoria. Difatti Still Alice, retto interamente dalla Moore, è un film delicato e sensibile, ma che a visione completata non mi è rimasto troppo impresso. Di certo ha il pregio di non sbattere in faccia tutta la drammaticità dell’avanzare della malattia, preferendo toni più pacati; però forse proprio nell’essere troppo blando trova il suo maggior difetto. Dal mio punto di vista manca di incisività, poichè non c’è qualcosa (regia, fotografia, ost…), escludendo la Moore, che mi rimarrà in memoria.
Una prova incredibile della Moore che se non vince, per questa toccante interpretazione, allora non so veramente cosa altro dovrà fare. Bellissima storia, grandissima attrice attorniata da un cast forse per me non azzeccato che abbassa notevolmente la bellezza del film. Sette e mezzo secondo me che potrebbe in una seconda visione diventare un otto forse. Lei ha dato prova di saper trasmettere davvero tantissimo pur trattando una malattia non facile ma il resto del cast….solo a me è parso poco espressivo?? Non lo so.
Comunque storia molto bella, avrei dato qualcosa in più nella regia, rimane consigliato!
Parabola di una malattia, e di tutte le conseguenze, le scelte e le riflessioni che questa porta. Un racconto di un’esistenza che viene scossa dal dramma e che trova una buona raffigurazione nell’interpretazione intensa di Julianne Moore, sicuramente il pilastro su cui si regge tutto il film.
Piccola nota: Kristen Stewart, per quanto non abbia regalato un’interpretazione da oscar, mi ha convinto più in questa “misera” ora e quaranta che in quattro film della saga di Twilight.