Recensione su Di nuovo in gioco

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28 Novembre 2012

ok ma adesso basta con questa santificazione di eastwood,ci siamo rotti i coglioni di leggere che bisogna prenderlo a modello,come se non bastasse il film in questione è la solita minestra fatta di uomo vecchio che usa l’autoironia e cerca di far ridere parlando della sua prostata gonfia,ma non aveva detto che non avrebbe più recitato ?invece prima va da romney e fa uno spettacolino ad uso e consumo dei repubblicani , adesso arriva con questa cosa che definire loffia gli si fa solo un complimento da tanto è prevedibile, il tutto condito dalle solite tirate paternalistiche,solo degli sfigati possono prenderlo come punto di riferimento e ad ogni occasione leccargli le palle,io preferisco leccare qualcos’altro.
buona visione .

18 commenti

  1. Notta / 28 Novembre 2012

    Si ma io volevo vederlo domani al cinema,non distruggermi le speranze così 😀

  2. Billy Parham / 28 Novembre 2012

    ti dirò di più ,io manco l’ho visto !!! e che oggi so incazzato col mondo intero e allora mi sono sfogato così , ma tu vallo a vedere 🙂

  3. Francesco / 30 Novembre 2012

    prendere a modello Clint Eastwood e prendere a modello questo film sono due cose diverse. Clint, da regist-autore, un film così non l’avrebbe mai fatto (infatti non l’ha fatto). Anche nei suoi recenti film meno drammatici (Invictus e Hereafter) c’era un’intensità che qui manca, anzi, non avrebbe ragione di esserci. E’ un film molto leggero, e questo non deve essere per forza un difetto. E’ anche banale, con dei “villain” da cartone animato becero, e questo è un difetto. L’aspetto positivo è che questa prevedibilità è sì costante ma rarefatta. La gran parte del film è lo scontro fra i due protagonisti (quello di Clint e la figlia, Amy Adams), che sono invece due bei personaggi. Se il personaggio di Clint sembra quasi lo stesso del Kowalski di Gran Torino (più malato e meno depresso), quello di Amy Adams è una donna indipentente come raramente se ne vedono. E’ una donna indipendente, non *lo stereotipo* della donna indipendente.

    Poi vabè, eri incazzato. Però spero che la ragione per non leccare le palle a Clint Eastwood non sia soltanto il suo orientamento politico…

  4. henricho / 30 Novembre 2012

    Ognuno ha le sue idee e vanno rispettate e non c’è scritto da nessuna parte che il film debba esser bello solo perchè c’è Clint..che ovviamente è un’ottima sponsorizzazione per l’esordiente regista..quello che mi fa un pò sorridere è che l’hai stroncato senza vederlo e, magari, un giorno in cui sarai meno incazzato ti capiterà di guardarlo e chissà, potrebbe pure piacerti..;-) Poi vabbè, per quanto riguarda la politica, se Clooney può sostenere Obama, Eastwood può sostenere Romney…i siparietti della politica non sono mai interessanti, nè in un caso nè nell’altro per cui la cosa conta poco…secondo me

  5. Notta / 30 Novembre 2012

    @enrico Tra l’altro è esordiente ma neanche così tanto,è stato l’aiutoregista per molti film di Clint 😀

  6. henricho / 30 Novembre 2012

    Ecco perchè Clint ha fatto l’attore 😉

  7. Billy Parham / 30 Novembre 2012

    @francesco la tua allusione finale ti qualifica,e si e solo per orientamento politico : è favorevole alla pena di morte e all’uso delle armi da parte dei cittadini.

  8. Francesco / 2 Dicembre 2012

    Come mi qualifica? Se come patito di Clint Eastwood, a qualificarmi è tutto il commento, non solo le ultime righe, e non è che cercassi di nasconderlo 😛 Se mi qualifica come conservatore, allora no, lì hai cannato di brutto.
    Eastwood può essere favorevole a quello che gli pare, e finché non si candida alle elezioni la cosa riguarda lui. Se invece guardiamo l’idea di giustizia che traspare dalle sue opere, non mi pare che ci sia un’esaltazione della violenza privata. Basta ricordarsi il finale di Gran Torino, per dirne una.

    Per la cronaca, ai repubblicani lo spettacolino di Clint non è nemmeno piaciuto, né tantomeno è servito a vincere le elezioni. Principalmente perché non ha detto nulla di davvero “repubblicano”, ha soltanto criticato (senza nemmeno offendere) le mancanze di Obama soprattutto nella politica interna, che non sono neanche false. Non è certo salito sul palco a fare proclami retorici sulla giustizia e il patriottismo, come è costume di altri patetici supporter repubblicani.

    @henricho: guarda, io sono uno che non si fa problemi a giudicare certi film senza guardarli, e “Di nuovo in gioco” è sicuramente un film che si capisce subito dove va a parare. A @jimdellacanapa piuttosto che rimproverargli di giudicare questo film senza averlo visto, gli rimprovererei la cosa che ha ribadito nel suo ultimo commento: confondere il giudizio sul film con il giudizio sulla persona, basato fralaltro su dichiarazioni sommarie, sommariamente trascritte, e non attinenti al cinema (anzi, il cinema quelle dichiarazioni le smentisce).

  9. marchorses89 / 2 Dicembre 2012

    classificare registi\artisti per i loro (presunti o palesi) orientamenti politico-etici privati –> ammazza che occhio critico autorevole. Sottoscrivo Francesco. Saluti

  10. e caravaggio assassinò un uomo e leonardo fu accusato di violenza sessuale su di un suo allievo. ma penso che questo non impedirà a nessuno di considerare capolavori la deposizione o l’ultima cena. o sbaglio?

  11. mat91 / 2 Dicembre 2012

    E su Polanski allora? Un regista/attore/costumista o quant’altro dovrebbe essere giudicato (nell’ambito di un suo film) solo dalla sua bravura come regista/attore/costumista o quant’altro.

  12. Stefania / 2 Dicembre 2012

    E’ un “dilemma” interessante, questo.
    Personalmente, a Eastwood riconosco moltissime qualità (legate alla sua sensibilità narrativa) che travalicano il suo orientamento politico: seppur non condivida alcune sue scelte, non posso non apprezzare le sue doti da cineasta. Banalmente, nessuno è perfetto e mi permetto di azzardare che mi pare che la sua filosofia politica non abbia mai creato alcun danno (materiale e non) a terzi.

  13. Billy Parham / 2 Dicembre 2012

    accidenti ! ho scritto un bel po’ di recensioni e quasi nessuno mi ha filato , ne scrivo una da scazzato e guarda che succede 🙂 comunque a me il cinema di clint piace , certo non lo considero come kubrick o malick ma di certo incontra i miei favori di spettatore , il mio è stato uno sfogo dovuto anche al fatto che in alcune riviste e siti lo si inneggia a prescindere.

  14. henricho / 3 Dicembre 2012

    Dal mio punto di vista il lavoro di un attore o un regista non va giudicato sulla base delle idee poltiche. SI può essere in accordo o meno ma la qualità del lavoro va apprezzata al di là del credo politico.
    A me non interessa se Eastwood è favorevole o meno alla pena di morte. Ha la sua idea che posso condividere o meno. Di nuovo in gioco probabilmente (questo non lo so ancora) non sarà il suo colpo migliore (d’altro canto è dura inanellare sempre successi..non ci riescono neppure i migliori) ma non c’è dubbio che si sia meritato i riconoscimenti che ha avuto. Che poi certi giornali si adagino su determinate correnti di pensiero è chiaro e anche triste…

    • Billy Parham / 4 Dicembre 2012

      invece a me interessa se è a favore della pena di morte ,siccome la considero una pratica barbara che andava bene nel medioevo mi sento in dovere di chiedermi cosa vuole dirmi eastwood in certi suoi film .

  15. henricho / 5 Dicembre 2012

    Non posso dire di essere un grandissimo esperto di Eastwood ma nell’unico suo film che ho visto su questo tema (Fino a prova contraria), mi pare che le sue posizioni fossero decisamente ostili alla pena di morte.
    Non cerco neppure lontanamente di criticare le opinioni politiche di Eastwood, come di chiunque altro (semmai si può discurterne), ma se dovessi desumere le sue idee dai suoi film non avrei nulla da obiettargli.
    E visto il tuo pensiero, credo neppure tu.

  16. Billy Parham / 19 Dicembre 2012

    secondo me fino a prova contraria non è contro la pena di morte , è un filmetto passabile con la scusa di togliere un innocente dalla massima pena si imbastisce una specie di thriller ma di discorsi costruttivi non c’è ne traccia.

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