Recensione su The Lobster

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A cuore aperto / 7 Novembre 2015 in The Lobster

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Scriverò questa recensione totalmente di getto, non sono neanche 24 ore che ho visto questo film ma non ho fatto che pensarci tutto il giorno. L’amico con cui sono andato al cinema, dopo che ho passato il resto della serata a parlarne e a speculare su ogni particolare, una volta tornato a casa credo che mi abbia bloccato anche su Whatsapp, rendendo impossibile da parte mia ogni ulteriore tentativo di esposizione di tutti i miei pipponi mentali.
Quindi ora cercherò di riassumerli qui, sperando in una Vostra condivisione e partecipazione.
In questo mondo parallelo, essere single è il Male, perchè l’Uomo ha bisogno dell’altra metà della mela, per vivere sicuro nella società.
Chi è single è un emarginato, l’anello spaiato di una catena doppia (?), che non ha nessuna utilità per gli altri, incapace persino di provvedere a se stesso, per questo meglio porre fine alla sua insignificante e miserabile vita da essere umano trasformandolo in un animale, in modo da poter almeno contribuire alla ricchezza dell’ecosistema. E già qui sale una certa ansia, il “Ommioddìo, io avrei fatto sicuro quella fine”.
In questa realtà altra, le persone sembrano incapaci di interagire tra di loro, di avere ed esprimere emozioni in modo naturale. Si insiste sull’importanza di stare in coppia, ma non ci sono sentimenti.
Si capisce se si è compatibili tramite caratteristiche fisiche, perchè tutti si comportano allo stesso modo.
Le regole all’inteno dell’hotel sono numerose ed assurde, anche in contraddizione tra di loro, così come quelle dei solitari che vivono nel bosco.
Regole, regole, regole che disumanizzano. E’ un mondo dove tutto è bianco o nero, senza mezze misure.
Il fine ultimo dello stare in coppia non sembra neache tanto finalizzato alla procreazione e preservazione della specie umana, in quanto addirittura dei bambini possono venire assegnati nel caso in cui ci siano problemi coniugali (“Aiuta sempre!”), ma più che altro perchè è sbagliato essere single.
Penso anche che ci possa essere una critica sull’evoluzione dei rapporti personali e sentimentali che stiamo vivendo ora, con l’avvento di app come Tinder e affini che ti fanno credere che ci possa essere qualcuno sempre più giusto per te, e ti ritrovi a switchare come un forsennato per trovare la tua anima gemella basandoti su una foto profilo e gli interessi comuni condivisi su Facebook ( e i chilometri di distanza).
L’Uomo animale sociale di Aristotele, può l’essere single essere la concretizzazione di una paura primordiale di ritrovarsi da soli in un mondo ostile, in cui si è preda del gruppo? La zitella (usando una volta tanto un termine generico femminile), è una sconfitta, una vinta secondo gli standard della società contemporanea? Perchè oggi è considerato ancora così importante riuscire a dimostrare di avere qualcuno accanto, a tutti i costi?
Concludo ritornando al film, e dico soltanto che tutto il gast è semplicemente grandioso, Colin Farrell bravissimo e convincente, me ne sono reso conto quando ho notato che non vedevo Colin Farrell ingrassato e con i baffi fare lo sfigato, come invece mi è successo guardando Johnny Depp in Black Mass, in cui risultava staccato dal personaggio che interpretava.

Comunque una cosa certa la so, se dovessi trasformarmi in un animale sceglierei un koala, e voi?

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