Recensione su Pacific Rim

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28 Luglio 2013

The Pacific Rim.
Il “The” è così, tanto per, e diciamocelo pure: fa figo.

Tutto è iniziato con un dibattito all’università fra me e un prof. Un po’ perché il “filone robot” è una delle cose mancanti della cultura giapponese, tanto che l’anno scorso da Tokyo sono stato l’unico stronzo a non riportare un Gundam, un po’ perché tutti lo smer°avano (Dai nerd con la L maiuscola agli esperti cinefili) i presupposti per andare erano davvero pochi.

Poi però mi sono ricordato di essere un cazzaro parlante di Cinema e quindi ieri, armato di buona volontà, dei soldi rubati dalla pensione di nonna ed accompagnato dalla mia ragazza sono andato a vedere Pacific Rim. Senza “the” questa volta.

Regia Guglielmino Del Toro.
posti in sala 198.
13 occupati.

Chi si è lamentato di questo film probabilmente dimentica di aver visto pellicole con uomini in calzamaglia dotati di superpoteri, film con sessantenni pompati i quali dovrebbero fare viaggi culturali in giro per il mondo invece di sparare da una ca**o di smart (se ci sono fan nella pagina con una smart, sappiate che vi odio, rubbatori di parcheggi) girati peggio, con più errori e soprattutto senza robot. Questo film non è un film brutto, badate bene non è nemmeno bello per carità ma si lascia guardare. Smettetela di lamentarvi se pretendete di trovare un film di spessore, psicologico, neorealista, sulla crisi missilistica di Cuba o sulla spartizione del mondo durante la guerra fredda, entrando nella sala che trasmette P.R. E lo non nego, le mie aspettative sono state un pochino deluse, dalle tutine alla Daft Punk dei protagonisti passando per scene a mio avviso eliminabili tipo la presentazione di Hannibal Chaou (Ron Pearlman), approdando alla mancanza di capacità recitativa del protagonista, a parte scoattarsela non fa nulla, e degli altri amichetti o peggio tutta una sequenza sentimentale.
E’ un film con gli effetti speciali a manetta, un film con una giapponesina dai capelli orribili, dove Russia, Giappone, Cina, Australia e America abbandonano dissapori per fronteggiare dei mostri giganti. L’azione.
L’azione, le esplosioni, le demolizioni di palazzi (ci si chiede se gli stessi buoni fronteggiando i Kaiju non abbiano fatto anche loro una decina di migliaia di morti) viene spalleggiata da qualche scena comica leggermente fastidiosa ma che nel contesto neanche sta troppo male. Se entrate in sala con aspettative alte rimarrete delusi ma alla fin fine l’ho trovato carino e non mi sento di sme**arlo, pur non guardando spesso questo genere di film non credo che il titolo in questione sia la Morte o il Male assoluto.

L’idea delle falde da dove escono i mostri è buonissima. Dimenticatevi gli alieni provenienti dallo spazio profondo, la serpe ce l’abbiamo in seno.

Note del Don.
Se vi state chiedendo perché l’Italia non sia fra le grandi potenze contro i Kaiju la risposta non è nel mal governo del nostro Paese bensì per il semplice fatto che non ci affacciamo sul Pacifico.
L’ho realizzato la notte passata è stato un duro colpo.

DonMax

2 commenti

  1. sempreassurda / 5 Agosto 2013

    In effetti l’Europa non viene neppure menzionata… Forse forse hai focalizzato bene!
    Io mi sono divertita moltissimo con questo film, sono tornata indietro di 20 anni e poi Actarus non ha mai lasciato il mio cuoricino,
    Unico appunto stilistico: i capelli della giapponesina sono ffffantastici!

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