Recensione su Miele

/ 20136.8104 voti

Brevi considerazioni / 8 Maggio 2013 in Miele

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Il mio sarebbe un 7 pieno. La Trinca è stata molto più credibile nelle scene “solitarie e di estraniamento ” , e nel film ce ne sono molte; in quelle in cui si evincono contrasti verbali, invece, la sua recitazione mi è parsa un po’ affettata, forzata. Molto bravo anche Cecchi, burbero, cinico, annoiato ed insoddisfatto; delle volte però il rischio che appaia un ” personaggio macchietta” è davvero labile. Ho particolarmente gradito la fotografia e la colonna sonora che ho trovato piuttosto ambiziosa. Notevole la scena di lei e lo sconosciuto in discoteca, dà l’idea di un atto seduttivo volutamente incompiuto ed espresso solo in parte. L’eutanasia è una tematica controversa ed insidiosa, per questo la scelta della Golino mi è sembrata sincera : spronare lo spettatore, portarlo alla riflessione ma senza avere la presunzione di imporre linee guida e personali scelte di pensiero. Per quanto riguarda il ” problema cardiaco” , mi permetto di dare una mia breve interpretazione. Di sicuro è poco utile ai fini narrativi, ma dà un’ulteriore sfumatura sull’ interiorità del personaggio. Nel corso della storia, è sempre più evidente la sua difficoltà di annullamento di fronte alla sofferenza. Spesso ripete che per far bene il suo lavoro bisogna essere “invisibili”… ma, nonostante questa sua apparente freddezza, non riesce poi ad essere così indifferente alle persone con le quali entra in contatto: l’amicizia con l’ingegnere ne è un esempio. Le palpitazioni sono un sintomo, il risultato per aver somatizzato questa sua inquietudine. Non è un caso che il disturbo si manifesti nei maggiori momenti di ansietà e/o di stress. E’ il corpo che prima ancora della presa di coscienza della protagonista, le si rivela, esprimendosi in un punto ben preciso: il cuore ….e non credo sia casuale.

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