Requiem for a Dream
/ 20007.7716 votiSchiavo dell'eroina ma stanco di vivere di espedienti, Harry tenta di inserirsi insieme al suo amico Tyrone nel giro dello spaccio, così da poter mettere insieme la somma necessaria a togliersi dalla strada e aprire un negozio per la sua ragazza, Marion, che sogna di diventare stilista; nel frattempo sua madre Sara, casalinga malata di solitudine e teledipendenza, ritrova una spinta emotiva nella speranza di poter partecipare al suo show preferito: i sogni di entrambi si scontreranno contro la durezza di una realtà che non concede sconti.
laschizzacervelli ha scritto questa trama
Titolo Originale: Requiem for a Dream
Attori principali: Ellen Burstyn, Jared Leto, Jennifer Connelly, Marlon Wayans, Christopher McDonald, Sean Gullette, Mark Margolis, Aliya Campbell, Louise Lasser, Marcia Jean Kurtz, Janet Sarno, Suzanne Shepherd, Joanne Gordon, Charlotte Aronofsky, Peter Maloney, Ben Shenkman, Ajay Naidu, Keith David, Michael Kaycheck, Jack O'Connell, Chas Mastin, Samia Shoaib, Abraham Abraham, Te'ron A. O'Neal, Denise Dowse, Bryan Chattoo, Eddie De Harp, Scott Franklin, Peter Cheyenne, Brian Costello, Abraham Aronofsky, James Chinlund, Olga Merediz, Allison Furman, Robert Dylan Cohen, Dylan Baker, Shaun O'Hagan, Leland Gantt, Bill Buell, Jimmie Ray Weeks, Gregg Bello, Henry Stram, Heather Litteer, Jenny Decker, Ami Goodheart, Nina Zavarin, Stanley B. Herman, Scott Bader, Jim Centofanti, Scott Chait, Daniel Clarin, Ben Cohen, Eric Cohen, Brett Feinstein, Ricky Fier, John Getz, Andrew Kessler, Ross Lombardo, Carter Mansbach, Scott Miller, Todd Miller, Joshua Pollack, Craig Rallo, Geordan Reisner, Keith Scandore, David Seltzer, Chris Varvaro, Ricardo Viñas, Chad Weiner, Jesse Weissberger, Greg Weissman, Hubert Selby Jr., Lianna Pai, Darren Aronofsky, Mostra tutti
Regia: Darren Aronofsky
Sceneggiatura/Autore: Darren Aronofsky, Hubert Selby Jr.
Colonna sonora: Clint Mansell
Fotografia: Matthew Libatique
Costumi: Carolyn Grifel, Laura Jean Shannon
Produttore: Eric Watson, Nick Wechsler, Palmer West, Stefan Simchowitz, Beau Flynn
Produzione: Usa
Genere: Drammatico, Poliziesco
Durata: 102 minuti
Dove vedere in streaming Requiem for a Dream
Un cult del genere che vuole quasi seguire le orme di “Trainspotting” intensificando il dramma esistenziale, dietro una regia rigida e allucinante.
Aronofsky ci si mette d’impegno a disturbare (cosa che non ho percepito, ho visto cose molto peggiori…) ma l’effetto migliore è il montaggio, la regia frenetica e rallentata che porta proprio nel limbo dei protagonisti.
Finale davvero sconvolgente. Forse tra i suoi migliori film ma a mio parere un po’ troppo sopravvalutato.
Ma sono d’accordo per un 7 pieno.
7/10.
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Ad Aronofsky non si concedono le mezze misure: amore cieco o odio feroce. Personalmente, se da un lato riconosco che il suo linguaggio cinematografico è piuttosto ostentato, dall’altro non posso che denotarne l’originalità; tutti questi jump cut, split screen, timelapse, questo montaggio dal ritmo vertiginoso sono sperimentalismo rischioso ma fatto decisamente bene. Quanto alla presunta insostenibilità delle immagini, specie nel convulso finale, io dico che proprio questo fattore estetico è il suo limite. Per dirne uno, cinquanta anni fa il signor Roman Polanski riusciva a inquietare lo spettatore senza ricorrere a giochi di prestigio, con un cinema aggressivo, penetrante da far star male; quello di Aronosfsky è un cinema dantesco, psicotico ma troppo frenetico per colpire dentro, destinato a restare in una superficie sporca e appena tagliente. Ellen Burstyn è grandiosa e si prende giustamente tutta la scena, c’è il miglior Jared Leto possibile (per me è un attore molto sopravvalutato) e una Jennifer Connolly efficace.
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Pessimo, pessimo, pessimo. Jared Leto ha l’espressività di un carlino, l’afro dovrebbe tornare su Scary Movie, la ragazza dovrebbe darsi al meteo e la vecchia… beh su quella meglio sorvolare. Storia banale e lenta, fotografia pessima al 90%.
Oh requiem for a dream ha sicuramente una bella colonna sonora, di quelle storiche che un po’ tutti ricordiamo e che viene usurprata successivamente per altri filmucoli solitamente.
Ma poi?
Abbiamo dei sedicenti ragazzi che affrontano il mondo della droga: Uno meno credibile dell’altro con la noia che li accompagna per tutta la durata di un film che si prostra come critica semi moderna per tentare di rovinarti gli stimoli intestinali, ma nulla di tutto cio’ accade, anzi risulta una denuncia retorica fallita proprio perchè storie e personaggi non vengon fuori, non ci si rivede in loro, non faremmo le loro scelte e nemmeno i loro pensieri si potrebbero accomunare coi nostri ed essendo personaggi vuoti risultano insensati.
Una parte sicuramente a favore del film è la storia della madre, una sorta di seconda parte, che dovrebbe fare da specchietto retrovisore, ma che in realtà risulta esser la stori ameglio riuscita.
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Un videoclip di Rihanna lungo 140 minuti. Banalissima fuffa iperrealista per sedicenti cultori del cinema d’autore ringalluzziti dal tema scandaloso (LA DROGA!) e dalle solite inquadrature invasive/spezzate replicate all’infinito.