La vita di Adele

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La vita di Adele

Adele è una quindicenne che spera di incontrare presto il grande amore. Incontra il misterioso Thomas ed è convinta di esservi riuscita, anche se il ragazzo, pur cortese, si dimostra scostante. Un giorno, Adele incrocia lo sguardo di una ragazza dai capelli blu e, da quel momento, le sue certezze iniziano a vacillare.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: La Vie d'Adèle - Chapitres 1 et 2
Attori principali: Adèle Exarchopoulos, Léa Seydoux, Salim Kéchiouche, Aurélien Recoing, Catherine Salée, Benjamin Siksou, Mona Walravens, Jérémie Laheurte, Alma Jodorowsky, Anne Loiret, Benoît Pilot, Sandor Funtek, Fanny Maurin, Maelys Cabezon, Samir Bella, Tom Hurier, Manon Piette, Quentin Médrinal, Baya Rehaz, Camille Rutherford, Judith Hoersch, Peter Assogbavi, Wisdom Ayanou, Philippe Potier, Virginie Morgny, Stéphane Mercoyrol, Lucie Bibal, Marilyne Chanaud, Michael Skal, Sandrine Paraire, Justine Nissart, Flavie De Murat, Vincent Gaeta, Elizabeth Craig, Karim Saidi, Aurelie Lemanceau, Audrey Deswarte, Mejdi Ben Nasr, Hichem Ben Nasr, Janine Pillot, Antoinette Sarrazin, Alain Duclos, Éric Paul, Catherine Gilleron, Leila D'Issernio, Jean Luc D'Isserno, Selim Boukerfat, Oscar Pinelli, Léa Berkat, Nicolas Bourgasser, Camille Ayoras, Frédéric Wolsztyniak, Halima Slimani, Viktor Poisson, Utrillo, Radhouane El Meddeb, Julien Bucci, Alika Del Sol, Maud Wyler, Marc Schaegis, Olivier Verseau, Manou Poret, Klaim Nivaux, Chloé Malih, Ilyès Qada, Bouraouïa Marzouk, Mostra tutti

Regia: Abdellatif Kechiche
Sceneggiatura/Autore: Abdellatif Kechiche, Ghalya Lacroix
Fotografia: Sofian El Fani
Costumi: Dorothée Lissac, Paloma Garcia Martens
Produttore: Vincent Maraval, Abdellatif Kechiche, Brahim Chioua
Produzione: Francia
Genere: Drammatico, Erotico
Durata: 180 minuti

Dove vedere in streaming La vita di Adele

La vita di Adele / 27 Giugno 2020 in La vita di Adele

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Se non il miglior film del decennio appena passato, uno dei migliori. Un film durissimo, che si presta a numerose spunti d’analisi. Il primo è sicuramente la splendida regia di Kechiche, mai così perfetto nella geometria delle inquadrature. Il secondo spunto che lancio è ciò che vedo in questo film, una deliberata provocazione a noi, uomini occidentali: abbiamo potuto vedere scene di sesso estremamente esplicite in questo film, quasi al limite della pornografia. Ma Kechiche ci sfida: siamo in grado di percepire il dolore nel lacerante dialogo tra Adele e Emma? E’ in grado il nostro sguardo di reggere quel momento di raggelante dolore, come è stato in grado prima di essere attratto dall’estasi del piacere?
Un terzo spunto di riflessione nasce invece dalla sceneggiatura, che vuole perfettamente rappresentare l’alienazione insita in ogni personaggio: Adele, lesbica e contemporaneamente proveniente da un mondo proletario e quindi non accetta dall’ambiente culturale di Emma. Emma, che vuole crearsi una famiglia in un ambiente a lei congeniale ma perde l’amore(un amore tanto corporale quanto spirituale come è quello dell’innocente Adele). Di mezzo tutta una serie di personaggi condannati ad un alienante mediocità. E’ davvero possibile fuggire a questa alienazione? A tale domanda, io non ho risposte

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Combattuta sul giudizio / 30 Settembre 2018 in La vita di Adele

Personalmente sono rimasta abbastanza delusa da questo film, per tutte le impressioni positive sentite precedentemente, che per me non sono state realizzate. Da una parte ho apprezzato il modo in cui entrasse nell’intimo, quasi da smuovere e suscitare volutamente emozioni forti, anche se forse fin troppo. Dall’altra l’ho trovato poco scorrevole, la trama non mi ha sorpreso, non era nulla di speciale, si concentrava per l’appunto sulla sfera sessuale, piuttosto che altre. Il finale mi ha un po’ delusa e annoiata cosi come da metà film in poi, anche se comunque l’ho guardato piacevolmente. Sinceramente sono riuscita ad apprezzare molti particolari, che denoterebbero comunque che sia un bel lavoro, ma guardandolo a posteriori e nel complesso non mi sento di giudicarlo tale; anche se comunque qualcosa mi ha lasciato, ma non quanto avrei voluto.
Per quanto riguarda il cast, l’attrice che interpreta Emma (Léa Seydoux) la trovo molto brava ed espressiva, mentre Adele (Adèle Exarchopoulos) abbastanza piatta, anche se nella parte finale questa piattezza espressiva può anche giocare a vantaggio del personaggio.

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Non ci siamo. / 16 Ottobre 2017 in La vita di Adele

Questo film mi ha delusa. Troppo lungo, troppo lento, troppo poco privo di contenuti. Essenzialmente in questa pellicola due cose soltanto si fanno: mangiare e fare sesso. Quest’ultimo aspetto in particolare credo sia stato gestito davvero male dal regista, ci ho visto un voyeurismo e una morbosità di cui non si sentiva proprio il bisogno. La prima scena di sesso tra Adele ed Emma, per dire, non finisce più. Perché? Che motivo c’era di indugiare così a lungo su quel momento? Io a un certo punto ho cominciato a sentirmi a disagio, ma non perché abbia un problema a vedere due persone dello stesso sesso che fanno l’amore, assolutamente: è che non capivo più se stavo guardando un film “normale” o un porno, ecco. Le due attrici protagoniste sono state anche brave, pur se l’interprete di Adele l’ho trovata un po’ poco espressiva, ma questo è davvero poco per salvare il film. Mi spiace ma per me è bocciato.
Ultima cosa, se non l’avete ancora fatto leggete “Il blu è un colore caldo”, la graphic novel che ha ispirato il film: merita, veramente.

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Mi aspettavo di più / 16 Febbraio 2017 in La vita di Adele

Probabilmente sono partita con aspettative troppo alte. Me ne avevano parlato tutti splendidamente ma non mi ha entusiasmato. Per i miei gusti, è fin troppo lento e lungo. Troppe scene di sesso. Molte scene durano eccessivamente. Tuttavia, le attrici sono molto brave ed è tutto molto realistico. Finale piatto.

L’empatia prima di tutto / 13 Novembre 2016 in La vita di Adele

“Un film noioso”, tu sei noiosa, CAPRA!