10 Gennaio 2012
Potrà anche essere vero che l’Allen attuale non è più quello di una volta , come sostengono molti suoi accesi sostenitori , ma quest’ultimo lavoro mi è sembrato il più azzeccato fra i suoi più recenti anche al di là del grandissimo contributo fornito alla riuscita del film dall’incredibile fascino di una città unica al mondo (le sequenze iniziali sono di straordinaria bellezza) e dall’incanto di una splendida colonna sonora dove fa spicco la chitarra di Stephane Wrembel (a me prima totalmente sconosciuto) che col suo stile “manouche” ricorda quella del mitico Djiango Reinhardt .
Una bella favola che suggerirei di non perdere.
Recensione da Oscar
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