Midnight in Paris
/ 20117.41108 votiI fidanzati Gil e Inez, americani, volano a Parigi con gli invadenti genitori della ragazza: nella capitale francese, Gil, famoso sceneggiatore di Hollywood, cerca di trovare la giusta ispirazione per rifinire il suo primo romanzo, ma viene scoraggiato ed ostacolato perfino da Inez. Una sera, passeggiando da solo lungo la Senna, il giovane viene affiancato da una macchina carica di ragazzi chiassosi e divertenti e si ritrova catapultato nei ruggenti anni Venti.
Stefania ha scritto questa trama
Titolo Originale: Midnight in Paris
Attori principali: Owen Wilson, Rachel McAdams, Kurt Fuller, Mimi Kennedy, Michael Sheen, Nina Arianda, Marion Cotillard, Léa Seydoux, Carla Bruni, Maurice Sonnenberg, Thierry Hancisse, Guillaume Gouix, Audrey Fleurot, Marie-Sohna Condé, Yves Heck, Alison Pill, Tom Hiddleston, Sonia Rolland, Corey Stoll, Daniel Lundh, Laurent Spielvogel, Thérèse Bourou-Rubinsztein, Kathy Bates, Marcial Di Fonzo Bo, Emmanuelle Uzan, Adrien Brody, Tom Cordier, Adrien de Van, Serge Bagdassarian, Gad Elmaleh, David Lowe, Atmen Kelif, Yves-Antoine Spoto, Laurent Claret, Sava Lolov, Karine Vanasse, Catherine Benguigui, Vincent Menjou Cortes, Olivier Rabourdin, François Rostain, Marianne Basler, Michel Vuillermoz, Kenneth Edelson, Mostra tutti
Regia: Woody Allen
Sceneggiatura/Autore: Woody Allen
Fotografia: Darius Khondji
Costumi: Sonia Grande, Claire Chanat
Produttore: Letty Aronson, Stephen Tenenbaum, Jaume Roures, Javier Méndez
Produzione: Spagna, Usa
Genere: Commedia, Fantasy, Romantico
Durata: 94 minuti
Dove vedere in streaming Midnight in Paris
Grande film del maestro dell’umorismo che fotografa Parigi come mai,negli ultimi anni,nessuno aveva fatto.Colonna Sonora Alleniana,Interpretazioni molto buone,tra cui Adrien Brody nei panni di Dalì,Sceneggiatura da Oscar.
AFFASCINANTE.
Anch’io, come molti che hanno scritto qui, amo il periodo storico che Woody Allen ha deciso di rappresentare: un periodo di fioritura dell’arte, d’oro, irripetibile.
Tuttavia, nonostante le alte aspettative, ho trovato il film mediocre.
Non dico nulla sulla regia, ovviamente inappuntabile, ma sui contenuti: è a dir poco imbarazzante la banalizzazione di certi personaggi, certi concetti; si nota subito che c’è una certa distanza culturale a dispetto degli sforzi, come quella derivante dal rapporto di un americano con la storia europea. Ovviamente, volendo puntare sulla comicità (o per meglio dire, pseudo-sagacità), il regista ha dovuto caricare Dalì, Bunuel, Man Ray, e in certi casi è riuscito nell’intento. Questi momenti, però, non compensano l’inconsistenza della trama, non solo in sé noiosa e banale, ma anche ideologicamente scontata.
Il messaggio della nostalgia del passato non solo è trito e ritrito, ma analizzato così superficialmente che non lascia indugiare, non colpisce, non crea spunti per la riflessione…
Pretenzioso come pochi.
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Allen di solito si complica le cose da solo… ma stavolta ha reso l’idea a pieno e ha sfornato una commedia a tratti romantica ma molto delicata.
Premesso che non ho “ancora” visto parigi, già l’inizio di questa pellicola me la porta nel cuore nel suo splendore, con la giusta musica in sottofondo e ti fa amare quella città, al punto da capire appieno le sensazioni di un Owen Wilson invaghito (e finalmente in un ruolo decente!).
Storia intrigante e una linearità poetica, grandi personaggi e ottimi dialoghi. E alla fine del film anche a voi sembrerà di aver visitato Parigi degli anni ’20… Bello… 7,5
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Il miglior Woody Allen degli ultimi anni.
Se qualcuno non ha mai provato quella sensazione definita “sindrome da epoca d’oro”, difficilmente potrà vedere in questo film qualcosa di diverso da una bizzarria intellettuale.
La storia dello scrittore americano Gil, in visita a Parigi con la promessa sposa Inez, che si troverà ribaltato nella Parigi dei roaring twenties, conoscendo personalità del calibro di Hemingway, Scott Fitzgerald, Picasso, Dalì, ecc., è l’ennesimo parto della mente del regista newyorkese, una delle idee più riuscite degli ultimi anni.
Chi non ha mai pensato a quella sensazione del “come sarebbe stato bello vivere in quella determinata epoca”, sintomo di una insoddisfazione del presente che è naturale nell’uomo (o per lo meno nell’uomo che ha consapevolezza di sé)?
Woody in questo film parla essenzialmente di ciò, senza lesinare un tocco di autoironia per questi eterni sognatori (quelli degli anni Venti rimpiangono la Belle Epoque, i cui protagonisti, a loro volta, ritengono insuperabili le epoche precedenti).
Sapersi riconciliare col presente e con quello che ha da offrire è l’insegnamento finale di un Gil che lascia la sua promessa sposa per incontrare quella che finalmente sembra la sua anima gemella, in un presente tutto da vivere e da scoprire.
Grandissimo Woody, gran film, degno di figurare tra i top della sua cinematografia, accanto a mostri sacri come Manhattan, cui assomiglia molto, almeno nello spirito, a oltre trent’anni di distanza.
Unico neo, se vogliamo trovarne uno, è quel senso di cartolina, di depliant turistico che ha la pellicola in apertura, per poi essere fortunatamente quasi subito accantonato.
Ottime le prove degli attori: Owen Wilson ha l’esprit du role del sognatore incallito, mentre tra i caratteri immaginati da Gil nei suoi viaggi nel passato brillano l’Hemingway di Corey Stoll e l’esilarante Dalì di Adrien Brody.
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io pure adoro quel periodo storico, sarei voluta entrare nel film