Recensione su Midnight in Paris

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E comunque Van Gogh non c’entrava nulla / 30 Agosto 2015 in Midnight in Paris

Anch’io, come molti che hanno scritto qui, amo il periodo storico che Woody Allen ha deciso di rappresentare: un periodo di fioritura dell’arte, d’oro, irripetibile.
Tuttavia, nonostante le alte aspettative, ho trovato il film mediocre.
Non dico nulla sulla regia, ovviamente inappuntabile, ma sui contenuti: è a dir poco imbarazzante la banalizzazione di certi personaggi, certi concetti; si nota subito che c’è una certa distanza culturale a dispetto degli sforzi, come quella derivante dal rapporto di un americano con la storia europea. Ovviamente, volendo puntare sulla comicità (o per meglio dire, pseudo-sagacità), il regista ha dovuto caricare Dalì, Bunuel, Man Ray, e in certi casi è riuscito nell’intento. Questi momenti, però, non compensano l’inconsistenza della trama, non solo in sé noiosa e banale, ma anche ideologicamente scontata.
Il messaggio della nostalgia del passato non solo è trito e ritrito, ma analizzato così superficialmente che non lascia indugiare, non colpisce, non crea spunti per la riflessione…
Pretenzioso come pochi.

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