Bittersweet life

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Bittersweet life

Il giovane Kim Sun-woo si divide tra due lavori: quello di direttore del Crown Hotel di Seul e quello di guardia del corpo di un boss mafioso, Kang. Quando quest'ultimo gli chiede di scoprire se la sua compagna, Hee-soo, abbia una relazione con un altro uomo, Sun-woo finisce per innamorarsi della donna del suo capo.
schizoidman ha scritto questa trama

Titolo Originale: 달콤한 인생
Attori principali: Lee Byung-hun, Kim Yeong-cheol, Shin Min-a, Kim Roi-ha, Hwang Jung-min, Lee Ki-young, Oh Dal-su, Kim Hae-gon, Kim Han, Jin Goo, Lee Hang-soo, Oh Kwang-rok, Jeon Kuk-hwan, Lee Seung-ho, Park Seon-woong, Kim Sung-oh, Lee Han-sol, Domashchenko Vadym, Sonny, Nico, Kim Soo-nam, Kang Young-gu, Heo Myeong-haeng, Jeong Goo-jin, Wang Deok-sang, Park Seong-gyoon, Oh Yoo-jin, Jang Jae-yong, Lee Ahn-gyoo, Jeon Na-hyeon, Eric Mun, Park Jin-woo, Woo Sang-jeon, Jeong Mi-hye, Jeong Gye-soon, Jung Yu-mi, Choi Si-yeong, Lee Jae-ook, Ahn Jang-hyeok, Hwang Dong-seok, Kim Pan-seon, Jeong Won-kyeong, Choi Chang-kyun, Jo Seon-haeng, Kim In-oh, Seo Jeong-hee, Kim Hyo-hyeon, Choi Hyo-hyeon, Song Sang-ook, Kwak Min-ho, Kim Hee-jin, Kim Byeong-gook, Hong Eun-mi, Kim Jae-ok, Ryoo Chang-hoon, Park Jong-min, Lee Kyeong-won, Kim Ji-hoon, Yoo Joo-hyeon, Lee Ji-hee, Song Jae-ha, Kang Min-hee, Kwon Ye-ji, Park So-jeong, Jo Jung-hee, Kwon Chae-yeong, Jeon Hye-min, Kim Eun-ji, Jo Seung-ryong, Kim Tae-hee, Yoo Sang-seob, Kim Dae-yong, Jeong Yun-Heon, Yoon Jin-yool, Jang Han-seung, Seo Joon-ha, Mostra tutti

Regia: Kim Jee-woon
Sceneggiatura/Autore: Kim Jee-woon
Colonna sonora: Dalpalan, Jang Young-gyu
Fotografia: Kim Ji-yong
Costumi: Kwak Jung-ae
Produttore: Lee Eugene, Oh Jung-wan, Choi Pyung-ho
Produzione: Corea del Sud
Genere: Orientale, Azione, Drammatico
Durata: 120 minuti

Dove vedere in streaming Bittersweet life

…perché so che il sogno non potrà mai avverarsi / 13 Aprile 2020 in Bittersweet life

Voto: 8,5
Piccolo capolavoro sudcoreano firmato Kim Ji-woon che rappresenta con maestria una pellicola malinconica, delicata e allo stesso tempo violenta.
Le riprese in piano sequenza nei corridoi con movimenti di macchina elegantissimi vengono interrotte da un momento all’altro da incredibili sequenze action che mostrano tutta la versatilità del regista. Sceneggiatura di pregevole fattura che dona parola alla splendida fotografia e descrive una realtà crudele e avida resa ancor più vera dai colori vividi e dall’incredibile estetizzazione della violenza, richiamando il concetto di Takashi Miike, secondo cui, essa, sia figlia dell’amore e sua complementare. Degna di nota anche la colonna sonora composta quasi esclusivamente da archi e pianoforte, riuscendo a ricreare un’atmosfera surreale, a tratti onirica, che confonde lo spettatore, lasciandolo in bilico tra il sogno e la realtà.
Un’opera imprescindibile del cinema orientale che riesce a commuovere e intrattenere, raccontando una storia attraverso gli occhi di un magistrale Lee Byung-hun(attore che non so per quale motivo mi ricorda Mads Mikkelsen).

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Un po’ come la vita / 2 Marzo 2016 in Bittersweet life

Quante volte ci sorprendiamo di quello che ci accade attorno o quante volte succede che un pensiero si di una cosa venga travisato e rovesciato completamente?
E’ questo cio’ che mi è successo con Bittersweet Life.
Per tutto il film concepiamo e riceviamo determinati singolari messaggi, un piacere per occhi e orecchie che soddisferebbe ogni fan di Tarantino, ma rimaniamo sempre con qualche domanda, su scelte e pensieri, ma basta un finale per capire, comprendere cio’ che in realtà è stato sempre li’, dai primi minuti, ma la PROSPETTIVA e l’interpretazione giocano il ruolo essenziale di questa incredibile pellicola.
Un capolavoro.

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Lo specchio convesso di un’avida realtà. / 13 Marzo 2015 in Bittersweet life

Tendenzialmente, questa pellicola di Kim Jee-woon ( Two Sisters, Il Buono Il Matto Il Cattivo ) si può definire come l’ennesimo rinforzo sull’orlo di un abito di vendetta, che i Sudcoreani, come abili sarti, sanno ben confezionare. Infatti, rispetto ai cineasti occidentali, un tema così approfondito, e ormai sviscerato, viene sempre affrontato con un piglio differente, e questo noir intenso e raffinato ne è la prova.
Dalla pregevole fotografia, apparente e manierata bellezza che ritrae la violenza decontestualizzandola, rapportandola ai lustri e alle forme patinate degli ambienti che la circondano; alla sofisticata sceneggiatura che cura l’artificiosità del dettaglio, non declinando in facili romanticismi, magnetiche scappatoie per più banali rappresentazioni.
L’appressamento filosofico, poi, al tema, quale può esserlo quello di una vita sublimata nel sogno, le differenti percezioni oniriche che ne conseguono, lo consegnano ad un tempo orfano di aspirazioni e desideri, lucidi deliri che ne ricamano le avvilenti realtà.

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