Recensione su House of the Dead

/ 20032.130 voti
House of the Dead
Regia:

27 Luglio 2013

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Ma no, perdinci, questo film merita una recensione come Iddio comanda! Uwe Boll, dopo una carriera iniziata un decennio prima e ignorata dal mondo, ci regala un tale quintessenziale esempio di tutto quello che un regista NON DEVE FARE ASSOLUTAMENTE nel creare una pellicola, che due parole le merita, dai!

Vorrei fare una recensione spassosa come era mia intenzione in quella di Bianca Neve e il Cacatore, ma a ben pensarci, rischio di fare un banale elenco delle caz**te che vedrete in questa pellicola, perché tanto si commentano da sole…

Quando ho visto al cinema questo capolavoro di House of the Dead, in seguito sono andato anche a vedere Alone in the Dark perché avevo riso talmente tanto ma talmente tanto nel vedere HotD che volevo ripetere l’esperienza. Non fatelo, Alone in the Dark è solo girato a ca**o, interpretato peggio ed è pure noiosissimo.
House of the Dead invece mi ha fatto morire dal ridere. E’ tratto da un videogioco della Sega dove i protagonisti girano per una base infestata da mostri. Il film non c’entra una sega(gioco di parole!): parla solo di zombi.

Dunque da cosa cominciamo… mah, liquidiamo rapidamente la trama: dei ragazzi vanno a un rave party che si tiene su un’isola da qualche parte. Non ti dicono dove, ma l’isola si chiama “Isla de la Muerte” o qualcosa del genere. E giusto perché non è abbastanza chiaro, il contrabbandiere che ce li porta gli fa notare che è maledetta. Ma è un rave party, ca**o! Non puoi non andarci! Specie quando nei primi dieci minuti di film è un tripudio di tette, culi e pubblicità della Sega!
Avendo perso il battello che doveva portarli nell’isola, i nostri si imbattono in un peschereccio usato come nave di contrabbando. Il capitano, di nome Kirk (!) chiede loro una cifra spropositata e accetta di portarceli. Tranquilli, quando arriva il poliziotto McGuyver capite che secondo Uwe Boll queste sono trovate comiche. Beh, lo sono, ma avete presente la differenza tra ridere delle battute e ridere del comico?
Nel frattempo il rave party viene interrotto da terrificanti zombi che altro non sono che povere comparse inzaccherate di fango e con delle maschere rubate da un negozio di costumi per halloween. E qui iniziano gli intermezzi presi dal videogioco ad ogni cambio di scena.
Sì, giuro. Spezzoni di pochi secondi presi dal gameplay del videogioco di House of the Dead tra una scena e l’altra. Sono rimasto a dir poco allibito e basito. Poi mi hanno ricomposto la slogatura della mascella.
Credo che questa vinca il premio come la peggior trovata mai avuta nella creazione di un film. Se nessuno l’ha mai fatto prima E dopo un buon motivo c’è. Ma che sto a dirlo, ci arrivate tutti, no? Non Boll.

Una coppietta, ignara del massacro che avviene a pochi metri di distanza, si infratta. Lei si spoglia, si fa un bagnetto, lui si beve una birra sulla spiaggia, evidentemente strafatto di mentine. Dopo due inquadrature rubate a Lo Squalo, la fanciulla capisce che no, in acqua oltre a lei non c’è nessuno, torna a riva ma il suo bello è sparito. Comincia a chiamarlo e a cercarlo, si addentra nel bosco, trova una radura con un cimitero, una casa abbandonata e in rovina, e una sinistra nebbiolina. Che fa? Ovviamente entra nella casa continuando a chiamare il ragazzo per nome! Di fronte a tante forzature anche la sospensione dell’incredulità di un bambino si infrange in mille pezzi. Naturalmente nella casa trova degli zombi con gli occhi rossi luminosi che le fanno ‘bu!’. Vabbè.
I nostri finalmente arrivano sull’isola. Al rave party non c’è nessuno. Che succede! Oddio degli zombi! I nostri tornano sulla spiaggia per scoprire che il capitano Kirk (sigh) è un contrabbandiere d’armi, quindi si armano fino ai denti e contrattaccano in scene piene di ralenty inutili, calci volanti (uno dei personaggi è una ragazza asiatica, quindi pesta gli zombi con il kung fu. Ha perfettamente senso, no?) e dissolvenze in rosso quando un protagonista muore (credevate che Boll potesse limitarsi agli spezzoni del videogioco, eh?)
Ma gli zombi sono troppi! Ecco che i nostri devono ripiegare! Dove? Ovvio, la casa in rovina! E tosto arriva lo spiegone! Allora, tenetevi forte. I nostri tosto scoprono che sull’Isla de la Muerte ci sono gli zombi perché un conquistador che ci è arrivato nel XVI secolo si è messo a usarla come base per i suoi esperimenti sui morti. Tutto allo scopo di diventare immortale bevendo il sangue delle sue vittime. Ma viene decapitato da una badilata (oddio il sangue in computer grafica! Dovete vederlo per rendervi conto!)
Poi c’è il mitico ralenty della tettona che corre evidentemente senza reggiseno, tanto perché ormai di banalità rese in maniera ancor più banale non ne avevamo ancora avuto abbastanza.
Non ricordo come finisse il film, tranne che con me caduto dalla poltrona del cinema che soffoco dalle risate.

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