7 Febbraio 2013
Partendo dal fatto che nessun film potrà mai rappresentare la bellezza e la potenza del libro di Tolstoj cmq questo film non ci si avvicina nemmeno. Anche per me l’attrice è sbagliata per questo ruolo e poi spesso sembra di guardare una rappresentazione teatrale…con musiche e movimenti innaturali come se si vedesse un ballo. Poi i treni….ma sono reali? Perché i treni in viaggio sembrano immagini di modellini per bambini e non un treno reale. Ed infine lui, l’amante….un ragazzetto minimamente azzeccato….davvero per nulla credibile. Ho trovato tantissime cose fuori posto.
Il libro è lungo ma molto bello….il film è lunghissimo e sarà che non mi è piaciuto da subito ho fatto serie difficoltà a finirlo…..pesante e noioso.
Peccato rovinare un capolavoro in questo modo.
La scelta dal gusto teatrale è stata voluta dal regista e secondo me questo Vronsky è molto più convincente degli altri: prima di tutto perchè rappresenta un ritorno di anna alla vita e alla giovinezza, secondo perchè l’uomo adulto Anna lo aveva già ed era suo marito, terzo perchè per tutto il libro non riesce a star dietro alla profonditò dei sentimenti di anna, non capendola come donna-madre-moglie, non riesce nemmeno a stare dietro ai voleri di sua madre contrastandola a dovere… Quindi secondo me è una scelta motivata : ) appena vedrò il film saprò se ricredermi o meno.
Ah non hai visto il film?
A me questa scelta teatrale distrae molto e infastidisce enormemente.
Guarda i treni….non sono reali….sembrano (e credo molto che lo siano) dei modellini. Bah.
E cmq Anna non la trovo x niente indicata ma cmq passabile….Vronsky è terribile….sarà l’attore non lo so…..ma non trasmette nulla……è davvero pessimo sembra un ebete.
Guarda il film e vedrai anche se visto che hai letto il libro io lo eviterei…..non passa mai e alla fine ti accorgi di quanto ti hanno rovinato un capovolavoro del genere 🙁
ok, grazie del consiglio 😉
🙂
L’artificio del treno finto, dell’immenso teatro stucchevole e barocco è tutto ovviamente voluto. Viene rappresentata alla perfezione la società russa descritta da Tolstoj, carnevalesca e posticcia, una fiera dell’ipocrisia. A maggior ragione, leggendo il libro si capisce quanto questa rivisitazione sia riuscita ed originale.