Io prima di te

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Io prima di te

Louisa, detta Lou, è un'allegra ventiseienne che vive nella campagna inglese che sembra incapace di farsi abbattere dalle difficoltà. Impegnata ad aiutare economicamente la sua famiglia, passa da un lavoro all'altro, finché non diventa l'assistente di Will Traynor, un giovane banchiere finito sulla sedia a rotelle.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: Me Before You
Attori principali: Emilia Clarke, Sam Claflin, Janet McTeer, Charles Dance, Brendan Coyle, Jenna Coleman, Matthew Lewis, Samantha Spiro, Stephen Peacocke, Vanessa Kirby, Ben Lloyd-Hughes, Joanna Lumley, Lily Travers, Alan Breck, Eileen Dunwoodie, Pablo Raybould, Gabrielle Downey, Henri Charles, Muzz Khan, Richard Goulding, Diane Morgan, Stephen Chance, Sharon Cherry Ballard, Chuku Modu, Verity Marshall, Manuel Severi, Mostra tutti

Regia: Thea Sharrock
Sceneggiatura/Autore: Scott Neustadter, Michael H. Weber, Jojo Moyes
Colonna sonora: Craig Armstrong
Fotografia: Remi Adefarasin
Costumi: Jill Taylor, Gabrielle Spanswick
Produttore: Karen Rosenfelt, Alison Owen, Sue Baden-Powell
Produzione: Usa
Genere: Drammatico, Romantico
Durata: 110 minuti

Dove vedere in streaming Io prima di te

film bellissimo, il più triste che abbia mai visto / 4 Settembre 2020 in Io prima di te

film consigliato, da non vedere con il cuore chiuso. Ho pianto dall’inizio alla fine.

Personalmente, il finale non mi è piaciuto molto (non per quello che è successo) ma perché, a mio avviso, la scena finale sembra “staccata” dalla trama principale, comunque film bellissimo.

. / 12 Febbraio 2017 in Io prima di te

Caruccio…

Errore mio / 9 Settembre 2016 in Io prima di te

Non lo so perché l’ho visto. Ah già, me lo hanno consigliato tutte le mie amiche. Hanno detto: è un film che fa piangere ma che è bellissimo, e lui è fighissimo!!!
E va bene, lo vengo a vedere con voi.
Non dovevo avere aspettative, e giuro che non le avevo.
Ma ciò non toglie che il film fa schifo.
E’ il solito polpettone commerciale narrato in prima persona da una ragazza semplice che non sa quanto è speciale, e bla bla bla.
Lei perde il lavoro e ne trova uno senza la minima esperienza come badante e bla bla bla. Lui è molto indurito dal fatto che è paralizzato ma in realtà ha un cuore tenero e bla bla bla. Quando si avvicinava il momento in cui lei decide di rendere speciale il tempo che gli rimaneva sembrava che il film riuscisse a risollevare le sorti. Illusione. Non è successo. E’ diventato tutto ancora più melenso. E mi fa arrabbiare perché questo film è la solita operazione commerciale in cui prendono due attori noti al giovane pubblico e li infilano in una storia appetibile per le ragazzine, alle quale piace un bel ragazzo che si comporta da principe su sedia a rotelle. Con l’illusione dell’ammmore di una ragazza che riesce a cambiare il cinico ma sfortunato riccaccione. Sin dal primo momento. Colpa mia. Non ci dovevo andare lo sapevo.
Penosa la recitazione di entrambi i protagonisti che si rivelano troppo immaturi per poter sollevare con la prova recitativa la banale sceneggiatura.
Sam Claflin, il tizio di Huger Games, sta lì, a fare la bella statuina, sbagliando tempi e modi in un personaggio che invece che diventare iconico è solo incoerente (ti amo dal primo momento che ti ho vista Lou e bla bla bla – ma se la trattava malissimo! boh!) . Ma è Emilia Clarke di got ha fare un totale pasticcio. Nelle intenzioni dell’autrice dovrebbe essere un personaggio frizzante e spensierato – credo – ma nello sciogliere la mimica della Clarke è come impazzita dando vita alla più grande massa informe di espressioni fuori contesto, che culminano con l’altalenante ondeggiare delle sue sopracciglia.

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Penoso…. / 6 Settembre 2016 in Io prima di te

Premetto che ho letto sia il libro da cui è stato tratto questo film che il successivo e di certo non mi aspettavo che rispettassero totalmente la trama (infatti ci sono tante parti omesse che a mio avviso sono importanti per capire i personaggi) ma così hanno trasformato una storia triste e romantica in una ridicola. Il libro ti prende e ti avvolge fino alla fine e ti fa sperare e piangere con la protagonista…..il film ti fa quasi ridere per quanto è ridicola Emilia Clarke….completamente sbagliata e fuori posto. Lui cosi cosi ma non rende nemmeno lontanamente il personaggio. Anche gli altri li ho trovati tutti stonati….oltre che mancano personaggi tipo la sorella di lui.
Veramente bocciato…..peccato perché il libro è molto carino.

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Standard / 3 Settembre 2016 in Io prima di te

La storia di Will e Luisa, lui ex uomo d’affari tetraplegico lei 26enne chiacchierona di lui badante, poteva essere qualcosa di interessante mentre alla fine non è che un filmetto godibile, con esecuzione discreta, che potevo benissimo recuperare tra un anno in TV o su Netflix piuttosto che spenderci i soldi del biglietto.
Ero molto eccitata per questo film: mi aspettavo una storia d’amore dolce e commuovente, sempre un po’ in tensione per via dell’argomento così delicato, e invece l’andamento è molto molto piatto, standard. Non ci sono scossoni di alcun tipo, e quel colpo di scena che dovrebbe “stupire” è liquidato talmente in fretta da non lasciare neanche il tempo al pubblico di metabolizzarlo.

Gli stessi protagonisti non sono altro che personaggi abbozzati: Will è forse l’unico che vive di personalità propria, ma si limita alle battutine sagaci e un’aria saccente, mentre Luisa non è caratterizzata e pare una macchietta.
Mi soffermo un attimo su di lei, perché questo particolare mi ha messa a disagio per ben due volte.
La sorella Katrina, considerata il genio della famiglia ma che ha perso una borsa di studio perché si è fatta ingravidare, definisce “stupida” e “idiota” Luisa. Ma non alle spalle, glielo dice proprio in faccia.
Per come la vedo io, sorella o meno, se mi dai della deficiente mi parte una sberla fotonica che ti sloga la mandibola, altro che prenderla con filosofia. Ma questo dettaglio poteva essere sviluppato meglio: Luisa è sempre stata considerata la cretina della famiglia e, a furia di sentirselo dire, ci ha creduto, tanto da decidere che una vita ordinaria in un paesino di campagna inglese era il massimo che poteva pretendere dalla sua vita.
Peccato che io ci sia arrivata con una deduzione forzata, perché non ci sono segnali a indicare che Luisa avrebbe voluto qualcosa di diverso. La pretesa di Will di “salvarla” da una barbosa vita di provincia è forzata, perché lei stessa non si è mai sentita fuori posto o sembra aver ambito ad altro. Lei ci stava bene lì, era felice, lo dice lei stessa. Però lui no, lui decide che la sua vita non va bene e deve prendere e volare via, leggiadra come un uccello, perché lei è speciale e ha del potenziale. Ma per favore.

La relazione tra Luisa è Patrick è penosa e prevedibile. Il tempo sullo schermo di Patrick si aggira intorno agli 8 minuti e non fa… Niente. Mi domando perché metterlo allora: non ha neanche portato del conflitto! Forse giusto un accenno durato trenta secondi e poi via, come se niente fosse successo.

Più che un film d’amore io l’ho visto come un film sull’amicizia dove l’elemento romantico è stato inserito a forza, anche perché nessuno, NESSUNO, dei personaggi sembra accorgersi che ci sia qualcosa di più che semplice complicità.

Esteticamente però è tutto molto appagante: colori tenui e ambienti caldi. La casa di Will sembra una baita svedese (almeno io l’ho immaginata così) tutta di legno ma dotata di ogni confort, mentre Emilia Clarke sfoggia delle mise assurde in un modo così naturale che è venuta voglia anche a me di indossare collant dai colori pastello e calzature a fiori.

I sorrisi di Sam Claflin monopolizzano lo schermo, mentre le sopracciglia di Emilia Clarke godono di vita propria e compiono acrobazie. A riprova che la cara Daenerys è una brava attrice c’è il suo modo di piangere: diventa brutta! Aggrotta la fronte, strizza gli occhi fino a farli diventare due fessure e stira le labbra come se stesse ridendo ma nel frattempo fa vibrare il mento. È così che si piange! Non con una singola lacrima che riga la guancia. Diventa proprio bruttina, come è giusto che sia. Applausi.

Ps. Verso la fine mi è parso di notare un frame che non doveva essere lì, è durato meno di un secondo ma c’era, l’ho visto. Giuro che Fight Club non c’entra.

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