Lento / 17 Settembre 2015 in Il racconto dei racconti - Tale of Tales
Di norma non ho nulla da ridire sui film lenti, ma questo lo è eccessivamente. Il trailer è bello, il film… be’, alla fine ti chiedi: “embé?”.
Recensione da Oscar (1)
Di norma non ho nulla da ridire sui film lenti, ma questo lo è eccessivamente. Il trailer è bello, il film… be’, alla fine ti chiedi: “embé?”.
Domandona: al termine della lettura di una favola, solitamente ti domandi (o ti sei domandata): “Embè?” 🙂
Se è scritta male e/o non ha significato, sì. E quando succede, a quei racconti do sempre un giudizio negativo.
Allora, non so se ho capito: il film di Garrone non ti è piaciuto perché è lento o perché è scritto male?
Trovo che sia scritto male. Ma non avendo letto il libro da cui è tratto il film, non posso dire se la colpa è del regista che ha omesso delle cose, o dell’autore.
Penso non sia uno di quei casi in cui deve esserci necessariamente completa attinenza con il libro perché la storia funzioni: Lo cunto… è quasi un pretesto 🙂
Generalmente, nella sua cinematografia Garrone parla di ambizioni e desideri e, qui, su tutti prevale quello del cambiamento: ha scelto tre storie tra 50 fiabe (tante sono quelle della raccolta di Basile) quelle che meglio aderivano al suo progetto e che tra loro venivano accomunate da questo senso della mutazione e dalla cecità che occulta il senso del raziocinio quando il desiderio diventa ossessivo.
Penso che, soprattutto in questo senso, il film -proprio a livello narrativo- funzioni.
Be’,se nel libro c’è il finale logico che nel film manca, potrei apprezzarlo più del film. Non sono quel tipo di persona che detesta un film che non è fedelissimo al libro – anche perché, ripeto, non l’ho letto -, altrimenti odierei Harry Potter, per fare un esempio. Solo, non mi sono mai piaciuti quei film che sembra vengano troncati e non portati ad una conclusione. Ovviamente son gusti: c’è a chi piace il genere, c’è a chi non piace 😉