Film sulle foibe: programmazione tv 10-11 febbraio per il Giorno del Ricordo 2021

In occasione del Giorno del Ricordo 2021, la programmazione tv del 10-11 febbraio propone una lista di film sulle foibe. Ecco la guida tv.

Film in tv , di
Film sulle foibe: programmazione tv 10-11 febbraio per il Giorno del Ricordo 2021

Massacro delle foibe: note storiche e proposte di approfondimento

Senza alcuna pretesa di esaustività e consci della complessità dell’argomento, nei paragrafi a seguire, proviamo a riassumere per sommi capi gli eventi principali legati al massacro delle foibe, con l’intento di stimolare un percorso di ricerca e approfondimento autonomo relativo a una serie di episodi della storia italiana che, come ha sottolineato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in occasione del Giorno del Ricordo 2020, “fu una sciagura nazionale alla quale i contemporanei non attribuirono – per superficialità o per calcolo – il dovuto rilievo”.

Il cosiddetto massacro delle foibe è stato un atroce fenomeno connesso alla complessa vicenda del “confine orientale”, nata all’alba della dissoluzione dell’Impero austro-ungarico.
Nell’alto Adriatico, al confine tra Italia e Slovenia, le tensioni nazionaliste trovarono terreno fertile a partire dal 1915, arrivando a primi picchi di violenza e terrore con la “stagione delle fiamme” (intorno al 1922) e la “stagione delle stragi” (a partire dal 1941).
Con l’armistizio dell’8 settembre 1943 e la caduta del regime fascista italiano di Mussolini, che, tra la Prima e la Seconda Guerra Mondiale, aveva attuato una politica di violenta di italianizzazione dei territori slavi confinanti direttamente con l’Italia, migliaia di persone, sia italiani che di nazionalità mista, slovena e croata, sia fasciste che comuniste, furono deportate e detenute nei campi di concentramento jugoslavi.
Molti di loro furono trucidati dai partigiani slavi e dalla polizia militare jugoslava (a seconda dei criteri usati, le fonti discordano sul numero totale delle vittime, che, quindi, oscilla tra i 3000 e gli 11000 individui). In molti casi, in maniera sommaria, i loro corpi torturati vennero gettati nelle foibe, gli inghiottitoi di natura carsica diffusi nel territorio della Venezia Giulia e nell’alta ex Jugoslavia, in alcuni casi, già usate dai fascisti per occultare i cadaveri dei propri avversari politici.

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Dall'impero austro-ungarico alle foibe. Conflitti nell'area alto-adriatica
L'Italia e il confine orientale
Novecento di confine. L’Istria, le foibe, l’esodo
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La persecuzione e l’esodo istriano-dalmata

Nel corso della Seconda Guerra Mondiale, tra il 1944 e il 1945, le milizie jugoslave agli ordini del maresciallo comunista Josip Broz, detto Tito, occuparono i territori italiani di Istria e Dalmazia, posti sul versante orientale dell’alto Adriatico.
Gli esuli dell’Istria, del Quarnaro e della Dalmazia, furono costretti a lasciare le proprie terre e le proprie case, mentre proseguivano gli eccidi dell’esercito di Tito. Anche le più piccole frazioni della zona furono teatro di fucilazioni e sparizioni di migliaia di italiani.
Al termine della guerra, con il Trattato di Parigi del 1947, l’Italia fu costretta a cedere alla Jugoslavia ampi territori e diverse città: l’Istria, la Dalmazia, le isole del Quarnaro, Fiume, Zara. La città di Trieste venne dichiarata “Territorio Libero”, amministrato dagli Alleati (zona A) e dal governo jugoslavo (zona B).
Gli esuli scampati alle violenze e alla persecuzione di Tito, che, a sua volta, aveva imposto agli italiani residenti nei neo territori jugoslavi una nazionalizzazione slava, trovarono rifugio in campi profughi allestiti in tutta Italia. Ma, nonostante la disponibilità delle amministrazioni locali, spesso, gli esuli incontrarono l’ostilità di molti connazionali italiani, che, considerandoli sommariamente “estranei” (se non stranieri) e fascisti, applicarono nei loro confronti un rifiuto antropologico, ideologico e politico.
Nel primo dopoguerra, in alcune delle maggiori città della penisola, vennero istituiti più di 40 “quartieri” giuliano-dalmati, per accogliere i sopravvissuti all’esodo e tentare la ricostruzione di un tessuto sociale profondamente dilaniato, anche attraverso il ricongiungimento di intere famiglie rimaste divise.

Fonti

Istituto Regionale per la Cultura Istriano-Fiumano-Dalmata.
Ufficio Stampa Rai.
Foibe, una violenza senza confini, puntata del programma Rai Passato e Presente andato in onda su Rai 3 e Rai Storia il 10/02/2021.

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