In trance

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In trance

Simon lavora in una casa d'aste: durante una rapina, viene ferito alla testa. Egli, in realtà, era d'accordo con i ladri ed ha fatto sparire il dipinto sottratto da questi. La botta sembra avergli procurato un'amnesia e le torture a cui viene sottoposto non sortiscono alcun ritorno di memoria. Simon ed i suoi complici, perciò, si rivolgono ad una psicologa esperta di ipnosi.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: Trance
Attori principali: James McAvoy, Vincent Cassel, Rosario Dawson, Danny Sapani, Matt Cross, Wahab Sheikh, Mark Poltimore, Tuppence Middleton, Simon Kunz, Michael Shaeffer, Tony Jayawardena, Vincent Montuel, Jai Rajani, Spencer Wilding, Gursharan Chaggar, Edward Rising, Lee Nicholas Harris, Sam Creed, Hamza Jeetooa, Ben Cura, Kelvin Wise, Mostra tutti

Regia: Danny Boyle
Sceneggiatura/Autore: John Hodge, Joe Ahearne
Colonna sonora: Rick Smith
Fotografia: Anthony Dod Mantle
Costumi: Suttirat Anne Larlarb
Produttore: Christian Colson, Bernard Bellew, François Ivernel, Danny Boyle, Steven M. Rales, Mark Roybal, Cameron McCracken, Tessa Ross
Produzione: Gran Bretagna, Francia
Genere: Drammatico, Thriller, Poliziesco
Durata: 101 minuti

Dove vedere in streaming In trance

Un film disonesto / 14 Settembre 2015 in In trance

Quello che per un po’ sembra solo un film notevolmente inverosimile si rivela a un certo punto un film completamente disonesto. Se vuoi rivelare che la storia narrata per un tratto non è tutta la storia, che qualcosa manca alla trama, devi comunque dare allo spettatore qualche indizio in precedenza – indizio magari monco, magari insufficiente, ma comunque indizio; altrimenti il tutto assume l’aspetto di una presa in giro. Qui, a parte qualche inquadratura ambigua, non c’è nulla. Ancora peggio, la storia si va avvolgendo su se stessa, perdendo la distinzione fra realtà e irrealtà; alla fine è difficile dire cosa sia veramente accaduto e cosa no.
Il regista riesce persino nell’impresa di rendere grottesco il nudo di Rosario Dawson, che si trova a dover assecondare certe preferenze del protagonista, con esito involontariamente comico.

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Il voto sarebbe un 6.5 / 29 Giugno 2014 in In trance

Prima parte interessante con un buono spunto di partenza ma nella seconda parte si complica un pò troppo, con l’ipnosi e la confusione che la fanno un pò da padroni. Anche se nella seconda parte, compare la scena più memorabile (parlando come Uomo ;-)) con la splendida Rosario Dawson protagonista. Comunque il film è interessante con buoni protagonisti James McAvoy (lo smemorato) e Vincent Cassel (il capo della banda). Ci sono alcuni indizi per distinguere gli stati indotti dall’ipnosi dalla realtà (in tempo di Mondiali di calcio, la partita mostrata alla tv mi è rimasta impressa). Stona un pò l’assenza della polizia per tutto il film; possibile che dopo il furto iniziale non ci sia nessun sospetto su Simon?

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Superfluo. / 23 Marzo 2014 in In trance

Tecnicamente, qui, Boyle è quasi impeccabile e il montaggio è uno dei pregi del film in questione.

Poi, basta.

Ho trovato l’assunto narrativo su cui fa perno il film, cioè la presunta infallibilità dell’ipnosi, decisamente poco intrigante e credibile: paradossalmente, una componente puramente sci-fi (vedi, la pur elementare e quasi giocosa soluzione di una pellicola come Se mi lasci ti cancello) avrebbe dato più credito alla struttura del racconto che, perciò, si arrotola e srotola su sé stesso e intorno a questo bandolo talmente tante volte da sfiorare il ridicolo.

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Danny, ormai con te è più odio che amore. / 25 Dicembre 2013 in In trance

Ennesimo pasticciaccio di Danny Boyle. Un film che sembra più un’accozzaglia di idee, tipo Sunshine e The Beach. Il punto di svolta viene tirato troppo per le lunghe, nel tentativo di confondere lo spettatore. Per un attimo sembra di essere di fronte ad un mix tra Inception e Se mi lasci ti cancello. In realtà, scoperto il giochetto, si capisce di essere di fronte ad un thriller zoppicante, poco plausibile e infarcito di troppi misteri.
Sulla maestria di Boyle nulla da dire, tutta la scena con l’auto in fiamme è veramente stupenda.

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28 Settembre 2013 in In trance

Danny Boyle è un regista che seguo senza ammirare troppo. Rimango della convinzione che il suo miglior lungometraggio è anche il suo primo: Piccoli omicidi tra amici. Nonostante in 127 ore abbia dato prova di sapere indagare nell’essenza del disturbo umano, Boyle non riesce a uscire illeso da una pellicola che scava profondamente nella psiche, in particolare nell’inconscio. Tra intrighi, patti e turbanti storie sentimentali di indubbia difficoltà di gestione, si fa spazio una sceneggiatura di tutto rispetto, che regala suspance ma che implode nei minuti finali nel peccato capitale dell’ingordigia. E’ così che si spegne un buon film, e la carne al fuoco diventa davvero troppa e leggermente indigesta. Assistiamo comunque ad un thriller interessante anche se forse un po’ troppo autoconclusivo in quanto non sarebbe stato male lasciare qualcosa nella penombra, parlando appunto dell’inconscio.

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