Recensione su Train de vie - Un treno per vivere

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17 Settembre 2013

Uscito nello stesso anno de “La vita è bella” è stato spesso accostato al film di Benigni. L’unica cosa che i due film hanno in comune è il cercare di sdrammatizzare la persecuzione degli ebrei durante il nazismo.
Il film è molto carino con situazioni simpatiche; l’inizio è ambientato nel villaggio ebreo con la preparazione della “grande fuga”. Come sfuggire ai nazisti che stanno arrivando? Semplice, scappando in treno fingendo di essere un treno di deportati.
La seconda parte è il viaggio in treno; gli ebrei che sono stati scelti per interpretare i nazisti entrano un po’ troppo nel ruolo (questo mi fa ricordare il film tedesco “The experiment”), un ebreo che è stato in Russia cerca di convertire i suoi “compagni” al comunismo e lo scemo del villaggio si rivela essere non tanto stupido.
Bellissime le musiche di Goran Bregovic.

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