Recensione su Tomboy

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19 Aprile 2012

Laure ha dieci anni e un trasloco della sua famiglia le permette di fare finta con i nuovi amichetti di essere chi vorrebbe: un maschio, sotto il nome di Michael.
In ambito domestico, a “Michael” si contrappone la femminilità della sorellina, che rispetta ogni cliché (giocattoli rosa, vestitini e capelli lunghi) già dalla prima infanzia; i genitori si confrontano con le diversissime figlie dimostrando una grande sensibilità.

L’identità di genere è una questione complessa e un tema delicato, specialmente nella preadolescenza. Il film lo tratta senza spettacolarizzazioni, entra con credibilità nei giochi dei ragazzini e nei primi gesti d’affetto; il tutto grazie ad una protagonista eccezionale, la piccola Zoé Héran, attrice talentuosa e perfetta per la parte.

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