13 Gennaio 2013 in Tomboy
Raffinato film sull’età preadolescenziale che affronta con delicatezza e senza ipocrisia la complessità interiore dei più piccoli. Pecca un po’ di sconclusionatezza nel finale.
19 Dicembre 2012 in Tomboy
Film francese osannato ai vari festival del cinema lbgt o come si dice, la protagonista è Laure, una bambina che si trasferisce con la famiglia in un nuovo vicinato durante le vacanze estive e che a guardarla può sembrare sia maschio che femmina. Ha una sorella più piccola e dei genitori affettuosi, in attesa di un terzo figlio, e comincia ad esplorare i dintorni. Scambiata per un maschio, decide di presentarsi come Michael agli altri bambini, battendoli a calcio eccetera, in particolare a una con cui ci sarà anche qualche bacio (“tu sei diverso dagli altri”). Alla fine ovviamente verrà costretta a rivelarsi, da una madre un po’ stronza ma in effetti non è che ci fossero molte altre soluzioni. La storia si sofferma sui rapporti nell’universo preadolescenziale, in una banda di ragazzini dove i ruoli tra maschi e femmine sono ben spartiti e Michael vuole, e riesce, a prevalere. Parallelamente c’è il rapporto tenerissimo e protettivo con la sorellina più piccola, lei sì debole e femminuccia, che accetta di reggere il gioco. Magari immeritati gli osanna (non è il film che fra qualche anno ci si ricorderà di aver visto) però un ritratto di vita bello e originale delle dinamiche (direi “da cortile” pensando a dove son cresciuto io) tra personaggi a metà tra l’esser bambini e ragazzi e alla scoperta curiosa della propria sessualità, vista non come un’impellenza ma un qualcosa che emerge tra un gioco e l’altro.
19 Aprile 2012 in Tomboy
Laure ha dieci anni e un trasloco della sua famiglia le permette di fare finta con i nuovi amichetti di essere chi vorrebbe: un maschio, sotto il nome di Michael.
In ambito domestico, a “Michael” si contrappone la femminilità della sorellina, che rispetta ogni cliché (giocattoli rosa, vestitini e capelli lunghi) già dalla prima infanzia; i genitori si confrontano con le diversissime figlie dimostrando una grande sensibilità.
L’identità di genere è una questione complessa e un tema delicato, specialmente nella preadolescenza. Il film lo tratta senza spettacolarizzazioni, entra con credibilità nei giochi dei ragazzini e nei primi gesti d’affetto; il tutto grazie ad una protagonista eccezionale, la piccola Zoé Héran, attrice talentuosa e perfetta per la parte.
2 Aprile 2012 in Tomboy
Molto delicato e la bambina/o è bravissima. Disarmante la sensibilità della madre….purtroppo quante ce ne sono. Fa pensare. Da vedere.
24 Gennaio 2012 in Tomboy
Film che ho atteso per parecchio tempo. Al contrario di quanto molti pensano, parla dell’identità di genere e non di omosessualità / orientamento sessuale, cose ben diverse. La fotografia si fissa molto sui corpi, ci sono grandi silenzi e tratta questo tema delicato con toni leggeri. Mi è piaciuto, non è un filmone sia chiaro, ma è da vedere, visto che i film che trattano questo tema sono ben pochi.
3 Gennaio 2012 in Tomboy
Tenero e carinissimo questo Tomboy.
Un gruppetto di bambini uno più dolce dell’altro per non parlare della Protagonista che è splendida.
Per me molto carino e da vedere.
nei panni di un maschio / 28 Dicembre 2011 in Tomboy
affronta il tema della costruzione dell’identità sessuale in modo delicato e intelligente ma al solito gli adulti non ci fanno una gran bella figura… consigliato!
7 Novembre 2011 in Tomboy
La visione dei trailer mi aveva intrigato molto e portato a riporre grandi (forse troppo grandi) aspettative su questo film e , come capita in questi casi , ne sono rimasto un po’ (ma solo un po’) deluso.
Ma ciò non toglie che questa delicata ed esile storia di bambini in una fase della loro crescita e della loro precisa identità sessuale resti un film da vedere e da gustare , non fosse altro che per la freschezza delle immagini e per l’eccellente prova della giovanissima “maschiaccia” Zoe Heran .
27 Ottobre 2011 in Tomboy
Credo che, benché non spiacevole, si tratti di un film troppo lungo: le stesse situazioni potrebbero essere raccontate in un mediometraggio, con tempi più stretti e (chi lo sa?) una miglior resa.
Durante tutta la proiezione, poi, ho avuto la sgradevolissima sensazione che stesse per succedere qualcosa di brutto, “sporco” o violento. Per fortuna, così non è stato.
Al contrario, ho apprezzato molto la capacità della regista di raccontare con leggerezza alcuni temi abbastanza complicati, come quelli dell’accettazione del sé, dell’altro, della complicità tra sorelle, dell’ingiustizia della morale degli adulti.
Tra l’altro, non sono sicurissima che questo film parli di omosessualità, benché si sia facilmente portati a crederlo.
Simpaticissima la piccola Jeanne.
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