Recensione su The Woman in Black

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6 Settembre 2014

Tratto all’omonimo romanzo di Susan Hill(che ho avuto modo recentemente di leggere e apprezzare) il film fatica molto “a decollare”, il solito leitmotiv di apparizioni spettrali non porta nulla se non al susseguirsi di scene che sanno tanto di cliché del genere, la solita storia di fantasmi infarcita di forti rumori di scena intervallati a lunghi silenzi che non bastano a sopperire alla totale mancanza di emozioni e di suspense che sono completamente carenti per tutta la durata del film.
C’è da dire che buona parte dell’insuccesso di questo film è da attribuire anche al cast, in particolar modo al suo protagonista, Daniel Radcliff, il maghetto di Harry Potter che, ormai cresciuto, ha visto ben donde di puntare a un cinema più impegnativo, senza però averne le capacità adatte(la sua espressione perennemente imbambolata non fa altro che infastidire lo spettatore).
Le ambientazioni gotiche rapiscono lo spettatore(la bellezza e l’austerità di una villa immersa nella nebbia e nella palude è di notevole impatto), ma tuttavia il film non colpisce, non avvince, non incute paura, non convince né dal punto di vista registico né tantomeno da quello interpretativo(ho già fatto notare come Radcliffe non cambi mai espressione per tutta la durata del film), in parole povere un film mediocre, salvo le splendide ambientazioni che colpiscono(e, a dirla tutta, non è poco).

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