Recensione su Revenant - Redivivo

/ 20157.4710 voti

Buona prova tecnica e attoriale / 24 Luglio 2020 in Revenant - Redivivo

Meritati gli oscar per fotografia e attore protagonista, buona la regia e ambientazioni spettacolari, ma la narrazione è molto lenta, la trama è basilare, e il protagonista sopravvive a fin troppe disavventure estreme per essere credibile.
Non è il mio tipo di film, ma ne riconosco l’alto livello tecnico, sarebbe un 6,5..

3 commenti

  1. Stefania / 24 Luglio 2020

    A proposito delle cose che succedono al protagonista, figlio a parte, pare che siano realmente accadute: sai che esiste un libro che racconta la storia del trapper che ha ispirato il film? Revenant. La storia vera di Hugh Glass e della sua vendetta di Michael Punke, edito nel 2002 (in Italia, nel 2014, con Einaudi). Si stenta a crederlo, ma, documenti alla mano, pare che sia successo tutto. E il passato di Glass è altrettanto “mitologico”: naufrago al largo di Cuba, pirata, vagabondo, membro aggiunto di una tribù Pawnee…

  2. morgenstern / 24 Luglio 2020

    Non ho letto il libro, ma so che è tratto da una storia vera. Però devo ammettere che quando è volato giù dalla rupe col cavallo e non si è fatto nemmeno un graffio (mentre il cavallo è morto), sono scoppiata a ridere. era già moribondo prima, fa un volo di decine di metri e si rialza più sano di prima.
    Per non parlare della scena in cui si fa cinque minuti di cascate in mezzo al fiume appena dopo aver ripreso conoscenza…
    Capisco la storia dell’eroe che sopravvive all’ambiente estremo, ma anche alla sospensione dell’incredulità c’è un limite…

    • Stefania / 24 Luglio 2020

      @morgenstern: sì, il film mostra cose davvero esagerate, oltre il limite (plausibile) della sopravvivenza umana. Neppure io ho gradito questo martirio del protagonista, per quanto possa accettare che, nella realtà, gliene siano capitate di cotte e di crude. Insomma, appurato che la vita di un trapper era pericolosa e complicata e che quella di Glass potrebbe essere stata il non plus ultra del genere, Inarritu ha tirato un po’ troppo la corda.

Lascia un commento