Recensione su Doom generation

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13 Settembre 2023

Capostipite della trilogia filmica di Araki (seguito, in ordine, da “The Living End” e da “Extasy Generation”), non una semplice storia on the road ma un affascinante e, nel contempo, disturbante viaggio nei meandri della sessualità. Una sessualità in fase di sperimentazione, in cui l’ambiente circostante rispecchia in pieno lo stato d’animo dei protagonisti (Amy, Jordan e Xavier). La scelta del regista, sicuramente debitrice alla filmografia lynchiana, di concentrarsi sugli interni e la volontaria incongruenza della trama, conferisce al film un clima claustrofobico e di assurdità. Ma è soprattutto con la forza delle immagini che il regista vuole demolire tutte quelle visioni parziali e relativistiche che ingabbiano la sessualità.

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