Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso* (*ma non avete mai osato chiedere)

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Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso* (*ma non avete mai osato chiedere)

In uno dei primi film di Woody Allen, sette brevi storie in cui il sesso è il grande protagonista: sodomia, afrodisiaci, travestitismo, omosessualità e chi più ne ha, più ne metta.
Andrea ha scritto questa trama

Titolo Originale: Everything You Always Wanted to Know About Sex *But Were Afraid to Ask
Attori principali: Woody Allen, John Carradine, Lou Jacobi, Louise Lasser, Anthony Quayle, Tony Randall, Lynn Redgrave, Burt Reynolds, Gene Wilder, Jack Barry, Elaine Giftos, Toni Holt, Robert Q. Lewis, Heather MacRae, Pamela Mason, Sidney Miller, Regis Philbin, Titos Vandis, Stanley Adams, Oscar Beregi Jr., Alan Caillou, Don Chuy, Dort Clark, Erin Fleming, Geoffrey Holder, Baruch Lumet, Tom Mack, Jay Robinson, Ref Sanchez, Robert Walden, H.E. West, Cosmo Sardo, William Beckley, Mostra tutti

Regia: Woody Allen
Sceneggiatura/Autore: Woody Allen
Colonna sonora: Mundell Lowe
Fotografia: David M. Walsh
Produttore: Jack Brodsky, Charles H. Joffe, Jack Rollins
Produzione: Usa
Genere: Commedia
Durata: 88 minuti

Dove vedere in streaming Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso* (*ma non avete mai osato chiedere)

Non il massimo ma…. / 22 Maggio 2023 in Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso* (*ma non avete mai osato chiedere)

Essendo tra i primi film di Allen non è il massimo, ma quanto a originalità e commedia è davvero esilarante!
L’avevo visto in passato ma non lo ricordavo, proprio azzeccato!
7/10

Tutto quello che avresti voluto sapere sul sesso / 19 Maggio 2020 in Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso* (*ma non avete mai osato chiedere)

Uno dei primi film di Woody Allen da regista è “Tutto quello che avresti voluto sapere sul sesso”; un film che unisce le due anime di Allen, quella di formidabile stand up comedian e quella di acuto osservatore delle nevrosi umane. E’ un Allen ancora acerbo, ma sicuramente con molte cose da dire: nei molteplici episodi del film troviamo sì lo spazio per una colossale risata, ma anche la condanna(o meglio: l’evidenziazione) di un mondo borghese e ricco ma sempre più nevrotico e paranoico.
Non è tuttavia un film scandalo(so): la tematica “sesso” viene affrontata in maniera sicuramente più leggera e “politicaly correct” rispetto, per esempio, ai Monty Python. In questo senso “Tutto quello che avresti voluto sapere sul sesso” è un film che non poteva che essere prodotto negli Usa.
Quando l’autore del libro da cui è tratto il film, David Reuben, vide il film, ne fu profondamente deluso: l’intento di Reuben era trattare il sesso in maniera scientifica e sociologica. L’intento(riuscito) di Allen è di trattare il sesso con la beffa ed il riso senza mai risultare volgare.
Non è ancora il miglior Allen(quello verrà sul finire dei ’70, ma si fa assolutamente vedere)

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Dov’è partita la crepa / 14 Luglio 2017 in Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso* (*ma non avete mai osato chiedere)

Questo è il primo lungometraggio ad episodi di Woody Allen, se pensiamo anche alla filmografia successiva sarà poi una tendenza propria del regista stesso, quella di suddividere la storia in storie brevi. Qui ci troviamo ancora nel periodo surreale, anche se non definirei questo lungometraggio un film vero e proprio, si tratta più di una serie di sketch comici tenuti insieme dalla tematica di fondo della parodia dell’analisi della libido e della sessualità. Certo la parodia è a tratti spassosa, però non sempre riuscita.
Credo che quando Allen spezzetta la storia sia poco ispirato… infatti anche i film successivi ad episodi, come To Rome With Love, o Incontrarai l’uomo dei tuoi sogni… sono quelli meno riusciti, perché appunto privi di una reale visione d’insieme. Sicuramente il meno bello del periodo surreale…a mio parere…tuttavia originale e divertente…

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28 Maggio 2014 in Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso* (*ma non avete mai osato chiedere)

Un buffone di corte medioevale, che non fa ridere nessuno, ci prova con la regina salvo trovarsi a lottare impacciato con la sua cintura di castità…
Un pastore armeno si reca in America per farsi curare dalla sua perversione sessuale nei confronti delle pecore, passione che contagerà però lo stesso medico…
Due novelli sposi italiani che non riescono a trovare la complicità sessuale se non consumando rapporti in luoghi pubblici…
Un insospettabile padre di famiglia con il vizio del travestitismo…
Un quiz tv in cui si scandagliano le perversioni sessuali degli spettatori medi…
Un sessuologo pazzo con le sue astruse teorie…
Un rendez-vous (sessualmente) a lieto fine visto dalla sala di controllo (il cervello di lui) dove operano tanti piccoli uomini-neuroni…

Come in molte delle opere di Woody Allen, le idee originali (e surreali) non mancano di certo e in questo film costituiscono probabilmente il pregio maggiore: gli omini-spermatozoi pronti alla fecondazione (o all’ennesimo fiasco), la tetta gigante che vaga per le campagne e che viene infine catturata grazie ad un enorme reggiseno…
Non si ride moltissimo in questo film: in poche occasioni, per il vero, ma tutte memorabili.
Gli episodi, francamente, non sono entusiasmanti, a parte l’ultimo, che è geniale in tutti gli aspetti (il cervello in stile sala di controllo di una missione spaziale, gli omini-spermatozoi che si paracadutano al momento del coito). In ogni caso è comunque una pellicola in pieno stile Woody Allen, anche se mai come in questo film l’idea umoristica supera la sua attuazione concreta, con risultati che possono piacere o non piacere. In altre parole: ottime idee sulla carta, messe in atto in modo non del tutto soddisfacente (forse perché più adatte, per l’appunto, al testo scritto che all’opera cinematografica).
Nell’episodio “italiano” Woody omaggia in modo piuttosto evidente, parodiandolo, il cinema di Fellini, Antonioni e Monicelli.
Non manca la solita frecciatina verso l’ebraismo, piuttosto pesante per il vero, nell’episodio del quiz tv (un rabbino che racconta in tv le sue perversioni sessuali mentre la moglie mangia carne di maiale seduta ai suoi piedi).
Di certo non rientra tra i migliori film del regista newyorkese, ma regala, come tante delle sue pellicole “minori” degli esordi (ad esempio come in Bananas, a cui assomiglia molto per lo stile), diverse situazioni difficili da dimenticare.

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