Recensione su The Blair Witch Project

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15 Maggio 2013

Un “docu-film” straordinariamente ben fatto, girato con due soldi e preceduto da una furbissima campagna pubblicitaria che ne ha decretato il successo planetario. A me personalmente ha fatto c…re sotto dalla paura (metaforicamente parlando, s’intende! XD). La tensione che ho provato per tutta la durata del film mi ha lasciato stremata, e il finale mi fa impressione ancora oggi solo a ripensarci.
Non ho più avuto il coraggio di rivederlo.

15 commenti

  1. Dr.Mabuse / 15 Maggio 2013

    @pucca83 , la tua prima proposizione prende subito un granchio. Potrei sbagliarmi, ma il primo mokumentary è La jetée. Poi tanti altri esempi fino a trovare la vera ispirazione, riuscita ma scontata, di Cannibal Holocaust. Nel film di deodato il terrore era un atto di accusa verso l’uomo hobbsiano che, solo contenuto all’interno di leggi sociali, riesce a non esprime la sua volontà individuale.

  2. Lily_Chan / 15 Maggio 2013

    Sembra che tu sia un cinefilo più esperto di me! ^^ Non conosco i film che hai citato, ma me li segno e ti ringrazio per i suggerimenti. Quanto alla mia recensione, volevo solo dire che questo è il primo esempio di “docu-film” di così grande impatto e successo, anche se in effetti non è facile classificarlo in un unico genere…

  3. yorick / 15 Maggio 2013

    “il terrore era un atto di accusa verso l’uomo hobbsiano che, solo contenuto all’interno di leggi sociali, riesce a non esprime la sua volontà individuale.”

    @drmabuse, ma cosa stai dicendo? XD

  4. Dr.Mabuse / 15 Maggio 2013

    @yorick, sono retorico anche io questa sera.
    dai, spiega…..

    • yorick / 15 Maggio 2013

      Ma io non ero retorico, @drmabuse! Comunque l’uomo hobbesiano esprime la sua volontà nel deporre la propria volontà allo Stato, quindi non c’è un “non riuscire ad esprimerla”.

      (Comunque, ti sto ancora aspettando in Entaglement)

      • Dr.Mabuse / 16 Maggio 2013

        no @yorick, è la volontà individuale dell’uomo hobbesiano che non riesce a esprimersi all’interno di una società ben organizzata. e visto che non capisci ti faccioil commento alla mia frase: I vincoli creati dalla scocietà evitano all’uomo di essere lupo per un altro uomo, cosa che (per deodato) succede appena l’uomo (hobbesiano, homo homini lupus) esce dalla società e torna selvaggio.

        • yorick / 16 Maggio 2013

          Quindi per Hobbes la volontà dell’uomo è essere lupo per un altro, @drmabuse?

          • Dr.Mabuse / 16 Maggio 2013

            no @yorick, per hobbes essere lupo per un altro uomo è una attitudine: una volontà naturale… o hai qualcosa da ridire?

          • yorick / 16 Maggio 2013

            @drmabuse, non mi ricordo Hobbes usare il termine attitudine, comunque sulla volontà naturale ci siamo. Quello su cui non siamo d’accordo è che tu sbagli nel considerare la società come generatrice di vincoli: l’uomo rinuncia allo stato naturale e “firma” il contratto sociale, deponendo (in qualche modo) la volontà. Per cui l’uomo hobbesiano non può ritrovarsi a essere un organo che il corpo societario espelle come dopo un trapianto: in Hobbes, l’uomo post-contratto sociale sta bene. Quindi in qualche modo è proprio dentro alla società che l’uomo esprime la propria volontà (in quanto deposta).

  5. Lily_Chan / 16 Maggio 2013

    Ehi, non pensavo che con quattro righe di recensione avrei scatenato un tale dibattito filosofico! 😀

  6. Lily_Chan / 16 Maggio 2013

    Meglio di no @dr.mabuse, dal momento che non m’intendo nè di Hobbes nè di filosofia… non vorrei prendere un altro granchio e farmi di nuovo bacchettare da te! XD

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