Il Mockumentary, primo e unico / 8 Novembre 2017 in The Blair Witch Project
Riprese da mal di mare, non si vede un ca**o, urla a caso e delirio collettivo. Ma il tutto risulta altamente efficace.
Riprese da mal di mare, non si vede un ca**o, urla a caso e delirio collettivo. Ma il tutto risulta altamente efficace.
Originale, perchè é stato il primo horror a imbastire tutta questa storia e a girarlo tutto con la macchina da presa a mano. Ottime ambientazioni, attori sconosciuti e ignari della struttura e della complessità della faccenda.
Non sarà stato il massimo perchè al cinema lo ricordo buio e confusionale, ma rivisto ha il suo fascino e mette l’ansia giusta.
Da qui in poi o scopiazzeranno tutti.
7.
Sarà che l’ho visto tardi, e che oggi i mockumentary non sono più una novità, ma l’ho trovato noioso, poco interessante e neanche poi costruito così bene. Capisco che all’epoca abbia fatto parlare molto di se, ma oggi è difficile apprezzarlo per il film che è.
Sarò sincera: dopo aver visto che il film è stato nominato per entrare nella lista dei “AFI’s 100 Years… 100 Thrills” e che ha vinto due premi come miglior film, mi aspettavo molto di più. Almeno qualcosa che non rasentasse il ridicolo, come spesso accade con i falsi documentari horror.
La trama non è poi così male, ma è stata gestita veramente malissimo: i protagonisti, in pericolo, al posto di cercare di salvarsi la pelle pensano a riprendere tutto con la telecamera. Perché devono fare un documentario! Riprendere le foglie su cui corrono, infatti, servirà tantissimo per il loro documentario.
O vogliamo parlare delle scene più “pericolose”, dove la loro unica preoccupazione è quella di farsi videoselfie per far vedere al pubblico le loro facce terrorizzate? Sì, sì, siete molto credibili.
Gran parte del film è composta da scene completamente nere – perché se i protagonisti spengono la luce per andare a nanna voi restate al buio, visto che non hanno nemmeno avuto la decenza di portarsi dietro una telecamera ad infrarossi, per permettere a noi poveracci di vedere cosa succede – e da scene sfocate. Entrambe molto fastidiose, secondo il mio punto di vista.
Gli starnazzamenti (?) finali della protagonista mi hanno fatto sperare che comparisse la strega di Blair e le facesse saltare la testa…
Vorrei dire “chiamarlo film horror è troppo”, ma in realtà anche il solo chiamarlo “film” è lusinghiero per un’idiozia del genere. Non prendetevi la briga di guardarlo, anzi, se vi trovaste il DVD gettatelo direttamente nella pattumiera.
Noiosissimo. Ha un clamoroso (e per me incomprensibile) successo, tale da incoraggiare la produzione di decine di altri film del genere. Costato le classiche due lire ha incassati circa 140 milioni di dollari praticamente netti. Film che secondo me ha una sola idea degna di nota, quella finale, dilatata per un’ora e mezza.
Al di là dell’alone di culto e del caso mediatico a cui è stato soggetto, questo film è degno di attenzione per esser riuscito con poco o niente a stravolgere il suo genere di appartenenza. La scelta di non rivelare l’antagonista, e in genere di mostrare alcun tipo di scena macabra a cui il cinema horror era stato abituato a partire dai film di Corman o giù di li, è esemplificativa nel rivelare la potenza che può esser restituita al mezzo cinematografico nel momento in cui cessa appunto di mostrare; è cosi lasciato spazio alla libera interpretazione dello spettatore, indotto prima di tutto ad immaginare che a vedere, e dunque ad essere partecipe nella ricostruzione di ciò che allo schermo viene nascosto.
Il feeling che si crea è puramente soggettivo, il terrore psicologico.
E’ doveroso per me fare una premessa, non sopporto questi filmini fatti in casa e fatti passare per innovazioni cinematografiche, le detesto letteralmente, per me il cinema è un’arte e come tale va trattata, ha delle regole da seguire, ha bisogno, per una sua buona riuscita, di dati elementi(un regista, uno sceneggiatore, uno scenografo, dei tecnici, dei costumisti, degli attori e compagnia cantante) e se non si hanno i mezzi per procurarsi tutto ciò è meglio lasciar perdere, dedicarsi ad altro(un videoclip musicale per esempio, o uno spot pubblicitario o dei bei documentari, cosa di cui il nostro paese necessita), perché, detto con franchezza, non sopporto l’idea di pagare un biglietto(che è diventato pure salato di questi tempi) per vedermi il filmino fatto in casa, per quello basta che mi compro una telecamera e me l’installo sul p.c. o sul televisore di casa, non c’è bisogno che mi paghi un biglietto per vedere una cosa che posso fare pure da casa mia, è una cosa che non concepisco proprio.
Premesso questo, dopo la prima mezz’ora volevo scappare(eh si, sono una delle poche persone che, a distanza di quasi quattordici anni dalla sua uscita al cinema, non è ancora riuscita a vederlo la prima volta), ma la mia innata curiosità mi ha spinta a proseguire fino alla sua non-fine.
Che dire, mi associo a tutti quei critici che l’hanno definito uno dei tanti furbi fenomeni commerciali degli ultimi tempi, la trama è senza dubbio originale e fuori dal comune(e questo per me è l’unico suo aspetto positivo), ma per il resto non è davvero un granché, anzi.
A quel che ho letto questo film è stato uno dei più spaventosi della storia del cinema, sembra che in America abbia terrorizzato il 90 % degli spettatori in sala(a quanto pare sono quasi tutti scappati prima di arrivare alla fine), a me invece non ha sconvolto più di tanto(eh si che sono un tipo piuttosto impressionabile), anzi mi ha decisamente annoiata, non ho visto nessun colpo di scena, nessun coinvolgimento, nessun pathos(se non quando si ode la voce del ragazzo scomparso che chiama i suoi amici).
Secondo me si è cercato solo di fare dei soldi facendo leva sulle paure ancestrali dell’uomo(il bosco, l’antica leggenda della strega, le voci notturne, i fantasmi, tutte cose viste e riviste, tra l’altro).
Il finale poi mi ha lasciato interdetta(per me la strega è l’amico che ha attirato gli altri due nella casa e poi li ha uccisi), assolutamente senza senso, quasi fosse un finale inventato così su due piedi.
Prodotto furbo, che è servito al regista per racimolare un po’ di soldini, ma che non lascia nulla allo spettatore(almeno per me è stato così).
I film horror sono ben altri, questo è solo uno pseudo-filmetto che cerca, senza riuscirci, d’imitarli.
Un “docu-film” straordinariamente ben fatto, girato con due soldi e preceduto da una furbissima campagna pubblicitaria che ne ha decretato il successo planetario. A me personalmente ha fatto c…re sotto dalla paura (metaforicamente parlando, s’intende! XD). La tensione che ho provato per tutta la durata del film mi ha lasciato stremata, e il finale mi fa impressione ancora oggi solo a ripensarci.
Non ho più avuto il coraggio di rivederlo.
E’ abbastanza difficile commentare questo film perchè si riduce tutto alla pura soggettività, anche più del solito.
Ho provato a documentarmi, per comprendere se si tratta di fatti reali o semplicemente è una messa in scena bella e buona per guadagnare pubblico attraverso l’intrigo ed il mistero.
In parte, quella della strega di Blair, può essere considerata una storia vera perchè sono veritieri i luoghi -proprio lì infatti si era rintanata una strega di cui viene ricordato il nome, per il resto ci sono ancora molti dubbi da sfatare.
Quello che è certo è che non trovo niente di troppo interessante nello svolgimento, da esterna chiaramente.
E’ la solita routine di camminata e notte disastrosa.
L’unico aspetto davvero positivo è il modo in cui vengono ripresi i luoghi,soprattutto al termine, quando entrano all’interno della casa.
Mi piace il modo in cui viene perlustrata, la curiosità fatta viva in quella videocamera e stranamente anche i colori.
Però, aspettative a parte, questo film non può meritare la sufficienza.
Uno dei peggiori film mai visti!
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