31 Marzo 2011
ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama
Di bello ci sono la colonna sonora, la sequenza iniziale, alcuni combattimenti nelle rispettive fantasie, le protagoniste e poco altro.
La storia è allo sbaraglio, si piega alla volontà del regista. Ci sono tre realtà, ma la prima – quella vera, il manicomio – fa solo da cornice, mentre la seconda – il bordello – diventa la principale. Di conseguenza non si capisce cosa sia davvero successo (in cosa consiste la “danza”? Le altre sono esistite, a parte per l’unica che sopravvive?) e la voce che apre e chiude il film sembra più un tentativo di dare un senso di profondità al film che l’inizio e la conclusione di quello che si è appena visto.
Recensione da Oscar

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