19 Recensioni su

Stoker

/ 20136.8264 voti

Realizzazione perfetta, svolgimento noioso. / 9 Agosto 2022 in Stoker

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Questo film lo valuto su due piani opposti: dal punto di vista realizzativo è un capolavoro, la fotografia algida e cupa che ben si sposa con il contesto, la regia grandissima, esemplare, curata nel suo più piccolo particolare(anche fin troppo se vogliamo), una regia meravigliosamente vecchio stile per me, lontana dall’odierno modo di fare cinema che trovo ributtante nella sua sfrenata esaltazione di effetti speciali caciaroni, una regia deliziosamente elegante che per me soltanto gli orientali sono in grado di mettere in pratica(lo sostengo da sempre, molti registi occidentali dovrebbero imparare dai loro colleghi orientali), un film a metà strada tra il gotico e l’hitchcockiano(il personaggio di Matthew Goode è un voler per me emulare Anthony Perkins e il suo Norman Bates ma per me non gli si avvicina neanche lontanamente) più che un riferimento a Dracula e al suo creatore, Bram Stoker.
La seconda parte, quella inerente alla storia e al suo sviluppo, onestamente a me non è piaciuta, ritmo troppo lento, sceneggiatura piatta e ripetitiva con un paio di assurdità annesse(tipo mi domando come faccia un bambino a scavare con una paletta da mare una buca così profonda e seppellirci, sempre con la paletta da mare, un altro bambino), prevedibile, insipida.
Le interpretazioni degli attori mi sono piaciute milto, Mia Wasikowska, pur non avendo una grandissima espressività, trovo che abbia un viso che buca lo schermo, Nicole Kidman, nonostante il suo personaggio sia odioso, se la cava egregiamente cosi come Matthew Goode con la sua follia. Finale ottimo.
Se dovessi fare una media, alla fine sarebbe un sei, otto alla tecnica(come ripeto la regia di Park dovrebbe essere insegnata nelle scuole di cinema) e purtroppo un quattro al suo contenuto.

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HITCHCOCK KOREANO / 2 Agosto 2016 in Stoker

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Un vero gioiellino questo Stoker. La regia di Park Chan-wook, che conoscevo solo per Old Boy, è sontuosa e iper celebrale….una regia potente con evidenti influenze orientali.
L’aspetto più interessante della trama è proprio il dover mettere assieme i pezzi là dove sembra non tornare nulla e poi invece torna tutto. “Stoker” ti obbliga a mantenere alta l’attenzione sulla vicenda perchè è un susseguirsi d’indizi dall’inizio alla fine. Intendiamoci…non si tratta di un giallo solido e concreto…c’è forse una sorta di vacuità poetica che permea tutte le scene donandogli grazia. L’unica scelta che non ho compreso riguarda la scena del congelatore in cantina, quando la ragazza trova la governante…di fatto non c’è una vera conseguenza a questa rivelazione.
I tre protagonisti sono eccellenti con Mia Wasikowska ormai specializzata in ruoli fiabeschi.
La fotografia parla da sola e le scenografie lussureggianti completano il quadro. Colonna sonora bellissima con la scena del pianoforte da Sindrome di Stendhal.

Un film che potrebbe parlare anche se fosse muto…riuscirebbe tranquillamente a raccontarsi senza l’uso dei dialoghi.

Voto: 7,5

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“Controlla senza sbavature la potenza è la passione” / 17 Maggio 2016 in Stoker

Con le parole perfette di Federico Gironi, Coomingsoon.it:
” Stoker è un film che (…) controlla senza sbavature la potenza e la passione”.

Come una donna bella ma senz’anima / 14 Novembre 2015 in Stoker

La recitazione c’è, la fotografia e la regia sono di alto livello, “promosso” voi direte!? Affatto! Purtroppo oltre i manierismi, oltre l’eleganza, oltre la profondità delle interpretazioni dovrebbe esserci dell’altro,anzi DEVE. Serve una STORIA con gli attributi! Un plot che sia come un ottimo contenitore dove amalgamare gli ingredienti per fare un’ottima pasta frolla o una cremosa maionese. Purtroppo la storia è molto incoerente, poco interessante e come dire… tutta fuffa! Davvero un peccato visto che c’erano tutte le premesse per far meglio.

Guardatelo solo se è caval donato.

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Stoker: meltin’ pot gotico. / 17 Novembre 2014 in Stoker

Durante tutto il film, ho provato ad immaginare, senza peraltro riuscirci, la stessa pellicola girata con attori orientali, a casa di Park chan-Wook, ovvero, quindi, senza la pressoché completa mediazione estetica occidentale. Non nego che l’esotismo tipico di un’ambientazione asiatica ha sempre un certo qual fascino.
Nonostante una vaga incompletezza di fondo, sono rimasta affascinata dal tentativo di palese e volontario meltin’ pot formale operato dal regista sudcoreano.
Posto che Stoker sia evidentemente un prodotto di grande autocompiacimento visivo (ma sono anche del parere che, dopotutto, Oldboy, per esempio, non sia da meno), non ho trovato affatto banali e scontate le dinamiche e gli aspetti formali del film, né inutilmente rallentato il ritmo del racconto.
Il conflitto edipico della protagonista, la gelosia e la vacuità della madre, la repressione di istinti psicotici con pratiche difformi ma ugualmente inefficaci sono elementi che mi hanno decisamente intrigata.
Forte dell’ottima interpretazione di un’inquietante (e a tratti ironica) Mia Wasikowska e di un buon Matthew Goode (che, in qualche maniera, ha saputo ricordarmi le ambiguità di Anthony Perkins), Stoker allude al mondo della tragedia greca e a quello goticheggiante delle favole più truculente, à la Grimm, per intenderci (e voglio credere che non sia un caso, in questo senso, che la Wasikowska sia stata scelta dopo aver già interpretato Alice per Tim Burton), senza perdere di vista il proprio afflato asian-pop (basti pensare agli schizzi di sangue sui fiori di campo che fanno tanto Lady Snowblood).

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Sì, ok. Quindi? / 1 Luglio 2014 in Stoker

C’è un perché che mi ha spinto a vedere questo film, e questo perché si chiama Park Chan-wook. L’idolatrato regista della trilogia della vendetta, composta da: Mr. Vendetta, il celebre Oldboy e Lady Vendetta (il mio preferito).

Ma l’allontanarsi dalla Corea del Sub sembra non aver giovato alla reputazione del regista.
Stoker incarna un presunto timore nel confrontarsi con Hollywood, con altri standard, con altri linguaggi e altri target di pubblico. Un timore che si è riversato in ogni scena del film, che seppur sempre ben confezionata e impeccabile, risulta poco funzionante e mal funzionale per costruire il tutto. E per dare un senso all’immagine e alla percezione dello spettatore attivo.

E sebbene i suoi marchi di fabbrica siano forti e visibili anche in quest’ultima (ma aihmè scadente) produzione, il Park Chan-wook che conoscevamo, sembra essere rimasto stordito dal jet lag. O dal troppo manierismo estetico. Pregevole, per carità, ma non in un contesto in cui tutto il resto è allo sbando.

In Stoker si ha sempre l’impressioen che stia per succedare qualcosa, qualcosa di rilevante intendo, ma la suspance alimentata, rimarcata ed evidenziata dai personaggi e dalle atmosfere cupe e vampiresche in cui si anima tutta la vicenda, delude le aspettative. Spiazzando, in senso negativo, con la pochezza e la banalità degli ultimi venti minuti di pellicola. Che forse sarebbe stato meglio non girare mai. O sconvolgere totalmente.

Stoker espone, ma con un’incapacità che non trapassa lo schermo e che lascia lo spettatore soffocato dalla perplessità di un finale comprensibile, ma irrilevante.

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Il voto sarebbe un 6.5 / 24 Maggio 2014 in Stoker

Film particolare, a tratti un pò morboso (il rapporto tra zio e nipote e la scena della doccia) e inquietante. Bravissima Mia Wasikowska (Alice in Wonderland) nei panni della diciottenne India, un pò particolare che deve far fronte alla morte improvvisa (in un incidente stradale) del padre a cui era molto legata. La madre Nicole Kidman è un pò instabile e non riesce ad essere un buon supporto alla figlia. E’ l’arrivo dello zio Matthew Goode a cambiare ulteriormente la loro intimità famigliare.
Film tra dramma e thriller psicologico del regista coreano della trilogia della vendetta con alcune splendide scene (soffermandosi con la telecamera su alcuni particolari); il male (il nome Stoker, il creatore di Dracula non è scelto a caso) si insinua pian piano nella famiglia e in particolare in India.

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11 Marzo 2014 in Stoker

L’ho trovato un po’ troppo lento, ma l’ho comunque apprezzato.
Certo dal regista di Old Boy mi aspettavo qualcosina in più, ma comunque lo ritengo un buon film.

15 Febbraio 2014 in Stoker

Una regia minuziosa e tagliente, per un film fatto di dettagli, di improvvisi colori, di suoni.
India Stoker è una ragazza sensibile, percepisce ciò che la circonda con una potenza dolorosa, e reprime se stessa, la sua natura, ancora sconosciutale. L’arrivo del misterioso zio Charlie aprirà la strada ad una inclemente riflessione sull’ineluttabilità della nostra natura, sull’impossibilità di alienarci da ciò che siamo.
Film duro, violento nelle immagini e nei suoni, tecnicamente perfetto, capace di regalare momenti di vivida tensione e di profondo straniamento.
Sicuramente cupo, inesorabile nel dare un messaggio di cieco piegarsi a ciò che la natura ha in serbo per noi.
La storia si ripete e noi siamo semplici interpreti, questo sembra dirci il film.

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In breve… / 12 Gennaio 2014 in Stoker

Io non l’ho trovato sgradevolmente lento, anzi, me lo sono goduto fino in fondo.
Ogni particolare in questo film sembra curato minuziosamente in maniera tale da creare una delicata armonia tra il carattere della protagonista e la pellicola stessa.
Mi è piaciuta tantissimo l’evoluzione dei personaggi, che animano la trama, di per sé lineare, in maniera inaspettata e sorprendente. L’interpretazione degli attori (fatta eccezione per la Kidman che ahimè, proprio non digerisco) mi ha soddisfatta ampiamente; la Wasikowska si è riconfermata un’ottima attrice e anche Goode, secondo me, ci stava bene nei panni del sensuale psicopatico.
Anche per me è stato il primo approccio con questo regista ma certamente approfondirò la sua filmografia, sperando di trovare opere similmente apprezzabili.

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10 Gennaio 2014 in Stoker

Davvero stupenda la prima parte. Fotografia, regia e montaggio di un’eleganza che affascina. La trama è un baule di tensione. Sai che qualcosa è sul punto di accadere. Ti incalza, riempiendo di significato ogni sorrisetto ambiguo di Matthew Goode ed ogni silenzio della Wasikowska.
Poi qualcosa s’inclina. Nella sceneggiatura. E si arriva alla conclusione leggermente ingobbiti. Un sapore di avrebbe potuto essere che impasta la bocca.

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16 Ottobre 2013 in Stoker

Park Chan-wook partiva da molto in alto (la sua trilogia sulla vendetta che comprende OldBoy mi aveva colpito) ed è caduto così in basso.
C’è solo manierismo registico portato alle estreme conseguenze in questo filmetto che non ha nulla da dire e che dopo due ore non conclude nulla. Park Chan-wook ruota intorno ai protagonisti (peraltro brava Mia Wasikowska ma assurdi tutti gli altri, a partire dalla Kidman a cui è affidato un ruolo totalmente idiota), sfuma, contrasta, sottolinea ed ombreggia ma il senso della storia cade ogni minuto di più nel ridicolo.
La fine dell’adolescenza coincide con la presa di coscienza della protagonista dei suoi istinti omicidi? ma per piacere! è roba da serie tv di quarta categorie, di chi legittima o rende affascinante la depravazione e la crudeltà solo per dare un senso al vuoto che c’è in una generazione. Molto meglio un horror vero a questo punto…

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Io neanche lo volevo vedere, m’hanno taggato in un post dove c’era il film completo e la curiosità ha fatto il resto / 29 Agosto 2013 in Stoker

http://cinemastreming.info/464-stoker.html

La colpa è del Jet Lag, rovina i registi.

DonMax

21 Agosto 2013 in Stoker

Il mio primo approccio a Park Chan-wook non poteva a andare meglio. Sono consapevole che è il suo approdo al cinema occidentale, con cast e sceneggiatura occidentali, ma il risultato è in tutti i sensi sopraffino.
Proprio puntando su quello che piace a me, quindi eleganza formale e fotografia eccelsa, Stoker narra di una famiglia folle, senza indugiare troppo nello stereotipo e riservando una buona dose di introspezione a ciascuno dei personaggi, soprattutto alla splendida, immensa e perfetta protagonista, India Stoker, adolescente affascinante interpretata da una Mia Wasikowska che ormai è sempre una conferma in quanto a bravura.
Tutto da godersi fino all’ultimo sorprendente minuto, il film ha delle trovate cromatiche e delle scelte di montaggio e di regia brillanti, senza eccedere mai, pur essendo costantemente dalle parti della violenza sibillina, mostrata più esplicitamente attraverso poche scene riuscitissime.
Da approfondire tutta la filmografia di Park Chan-wook.

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15 Luglio 2013 in Stoker

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Nella prima mezz’ora tutti continuano a ripetere ossessivamente il nome di India. India è la protagonista, Mia Alice-è-una-me**a-lamentiamoci-in-coro Wasieccetera, che indossa scarpe tipo da golf, vive in una villa di mezza campagna altoborghese americana, è un po’ freak a scuola, dorme su di un letto contornata da composizioni di scarpe tipo quelle di cui sopra che le vengono regalate annualmente e sente le cose. IO SENTO LE COSE!!! A Indiaindiaindia è morto il beloved padre il giorno del diciottesimo (magari il video del prediciottesimo merita), e ora deve sopportare Nicole Kidman nel ruolo della mamma milfona idiota. Il giorno del funerale arriva lo zio Charlie, belloccio-raffinato-fighetto e catchy. Chiunque adora lo zio Charlie, sa fare tutto lo zio Charlie, la va a prendere a scuola e le sue compagne squirtano per lo zio Charlie, tranne lei. LEI SENTE LE COSE!!! India ha due occhi che, veri o finti che siano, sono assurdi e blu, e cangianti e pulsanti ed enormi, di una bellezza che abbacina. Si capisce che lo zio Charlie è ‘nu poc na mmmerd quando lei trova la vecchia governante morta nel freezer. Dove era andata a mettere il gelato. Non so voi quanto gelato compriate, ma lo zio Charlie lo prende 4 chili per volta.
Però India accetta il gioco, accetta la morte e la corte, torbida e intellettuale e violenta (verso tutto ciò che li circonda ma non lei) dello zio Charlie. Accetta che si stia per fare la mamma, che tanto lei odia, e tanto sa che lo zio Charlie è qui solo per lei. Perché lui l’ha sempre amata; oltre al fatto, vabbè, che è matto come un cavallo. Però cucina bene eh.
Il regista della trilogia della vendetta goes to Hollywood, e lo fa con una script che calza a pennello, elegante e formale, che percorre sentieri e passioni dentro menti malate e/o ipersensibili e/o diverse, NOI SENTIAMO LE COSE!!! come i personaggi fossero superuomini/donne in lotta per qualcosa in un mare di banalità; come il suo stile di direzione, stile, lo stile che ha in più un koreano rispetto a un americano è tipo MMMille, l’eleganza composta del finale è un buon esempio. Il film ascende verso un climax, la violenza trattenuta si libera (ma senza esagerare, siamo americani), a simboleggiare il fatto che India riuscirà a superare, sbocciare, crescere, épanouir vien quasi da dire, o fagocitare, sia la mamma che lo zio Charlie. E dietro di lei non lascerà niente, se non dei fiori, in un campo, tinti di rosso e di sole; come tutti i giochi intellettuali, il futuro è bello se si accetta di giocare. Indiaindia gioca e vince.

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per feticisti.. / 12 Luglio 2013 in Stoker

Sono sostanzialmente d’accordo con un “tutto sommato..”riprendendo il titolo della recensione di chrisboone.
Il soggetto è povero, la trama è scadente…ma la regia e la fotografia del cineasta orientale valgono il prezzo del biglietto! Mi chiedo cosa sarebbe capace di fare un artista visionario di questa portata con una scrittura meno banale alle spalle! Il talento c’è e si vede,in questa pellicola è però decisamente sprecato! peccato!
Sapiente uso della macchina da presa che riesce a dare intensità ad un thriller non particolarmente brillante.
Inquadrature morbose e ossessive, con un tocco di feticismo…
Giudizio, tutto sommato, positivo.
Non mi sono mai approcciata seriamente al cinema orientale e dopo questa pellicola sono decisa a recuperare…

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28 Giugno 2013 in Stoker

Premetto che non mi ha entusiasmato, anzi non ho visto nulla di interessante ma vorrei sollevare un’altra questione e cioè la distribuzione di questo film. Non so voi ma io per vederlo avrei dovuto fare 100 km e andare fino a Venezia perchè solo li in tutto in Veneto era proiettato, a questo punto mi chiedo se non ci fosse stata la kidman probabilmete non sarebbe neppure arrivato in sala, come molti altri film di registi orientali del resto, ma qui il cast è di livello, il regista ha fatto il botto in occidente con Oldboy ma vogliamo dargli una distrubuzione decente?
Mi obbietto da sola che in effetti il film non è un bel film ma vengono distribuite cose ben peggiori e con campagne promozionali ossessive, che cosa ha fatto il povero Park per meritarsi questo?

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23 Giugno 2013 in Stoker

Un thrillerino come un altro, se non fosse che ha una regia pazzesca. Il voto esce principalmente da lì, e un po’ me ne rammarico, perché puzza un po’ di talento sprecato. Talento che potrebbe essere impiegato in altro, magari con sceneggiature più adatte.
Insomma, Park Chan-Wook promosso, Michael Scofield no.

Tutto sommato… / 21 Giugno 2013 in Stoker

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Concordo con aloween47 sia su fotografia che, soprattutto, sul montaggio. Aggiungerei le musiche, che, soprattutto quelle al piano, sono davvero piacevoli (e in un punto in particolare, molto erotiche)
Anche i colpi di scena mancano. Non ho trovato il film lento, piuttosto, dispersivo.
Non ho apprezzato la recitazione di NicoleormaisonoplasticaKidman, che anche nei momenti più tragici riesce ad essere poco di più del colore fastidioso dei suoi capelli.
Mi piace sempre di più invece Mia Wasikowska.
Ad ogni modo: il film si vede bene, e da ignorante, non ho ancora visto altri film di Chan-wook Park, per cui non sapevo di preciso cosa aspettarmi.
I primi venti minuti mi hanno fatto sbrodolare, poi solo qualche scena qua e là si è rivelata interessante, per riscattarsi, in parte, sul finale.
Alcuni dialoghi sono molto piacevoli.
In particolare il piccolo monologo che Evelyn tiene in salotto verso il finale, che da solo merita un bell’applauso.

Fuori dall’ambito cinematografico mi trovo però a dire una cosa: darei un rene per avere uno zio con un carattere tanto disturbante. Penso sia una delle poche volte in cui ho trovato la violenza e la disarmonia morale così eccitanti.

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