Recensione su St. Vincent

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You’ll Never Make a Saint of Me / 21 Marzo 2016 in St. Vincent

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Tolte le simpatiche caratterizzazioni dei personaggi e le buonissime prove di tutti gli interpreti, su cui troneggia un Murray decisamente in parte ed un ragazzino davvero simpatico, penso che di St. Vincent resti ben poco da elogiare.
In particolare, ritengo sia decisamente mal studiato l’epilogo “santificatore”: la sensazione che molto sia stato tirato per i capelli rovina quel che di buono c’è in scena durante il resto del film.

In realtà, è tutta la tiritera sui santi che, fin dall’inizio, puzza di pretesto: non è una fissa del professore-prete, è una materia scolastica (?), forse l’unica studiata nell’istituto di Oliver, stando a quel che si percepisce dal film, volta ad una specie di caccia al tesoro. Nelle intenzioni degli sceneggiatori, dovrebbe rappresentare l’apice del film, ma, oltre a generare una conclusione che definire telefonata è dir poco, è risolto davvero malamente. Non che lo sgangherato protagonista non possa meritare il riscatto, ma ho trovato la soluzione scelta un po’ banalotta, a dispetto delle premesse originali e della grande scorrettezza di Vincent.

Belle musiche, toh.
A proposito… Non è certo una delle migliori degli Stones, ma guardando il film in questione mi è tornata in mente questa canzone:

1 commento

  1. Bisturi / 22 Marzo 2016

    Effettivamente è un film, diciamo, modesto., abbastanza scontato, divertente e anche piacevole ma senza nulla di particolarmente efficace. Gli ho preferito, tanto per dire, “Bad Santa” con protagonista il grande B.B. Thornton. Qui il vecchio Murray, per il quale stravedo, fa il minimo sindacale, per un grande attore come lui questo è un ruolo di routine. E anche in “Rock The Casbah” mi ha lasciato particolarmente perplesso. La scena più divertente qui è nei titoli di coda, con Bill che canta Bob Dylan sulla sua sdraio…

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