Recensione su Singolarità di una ragazza bionda

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20 Ottobre 2012

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Dopo un quarto d’ora: non son degna! Tra arpeggi musicali, citazioni colte di Pessoa, gente che si parla senza guardarsi in faccia (per cui tu, povero spettatore, pensi: che siano ciechi?), un protagonista che sa usare il pc ma non conosce quello strano oggetto chiamato telefono per parlare con l’amata e da dal voi a suo zio.
Dopo mezz’ora: mia mutazione genetica in Sandra Mondaini quando, a letto, sotto le lenzuola, inizia a ripetere “Che barba che noia, che barba che noia…”
Dopo cinquanta minuti: bah, mi sono persa qualcosa? Eppure son certa di non essermi addormentata…
Dopo un’ora e quattro minuti (fine film): lui la molla in un nanosecondo perché lei è una cleptomane (spero di aver capito bene, dopo una certa età inizio a rimbecillire io non l’immortale De Oliveira). FINE
Nuovo oggetto di culto: ventaglio tondo speudocinese sormontato da piumette azzurrine.

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