Recensione su Scappo dalla città - la vita, l'amore e le vacche

Un vero e proprio gioiellino della commedia USA anni ’90.

La storia è divertente e brillante sotto ogni punto di vista. Si ride di gusto per battute e situazioni, ma tra una risata e l’altra trova sempre spazio un alone di esistenzialismo che stimola lo spettatore alla riflessione. I protagonisti hanno tutti e tre quarant’anni e si trovano alle prese con la più classica delle crisi di mezza età. Questa crisi è ciò che fa muovere la storia, il vero e proprio fulcro dell’opera.

Ron Underwood abbandona i vermoni del Nevada di “tremors” per le vacche del Colorado. La sua regia è solida e silenziosa.

Il cast gira a mille grazie anche alla freschezza dei dialoghi che rende le loro interazioni credibili e convincenti. Le esibizioni di Crystal e compagni sono ottime. Billy Crystal è probabilmente al suo apice in questo film dove sfoggia tutta la sua verve e brillantezza. Jack Palance giganteggia col suo cowboy arcigno vecchio stampo, mentre probabilmente è Bruno Kirby quello che stupisce di più. Si ritrova con un personaggio che è qualcosa di più che un semplice comprimario e giustamente ne approfitta per mettersi in mostra con una bella prova.

Buone le musiche.

Un film fortemente motivazionale che tenta di dare un bello scossone a chi vive passivamente cinquanta settimane all’anno.