Recensione su Prometheus

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Chi siamo? Chi ci ha donato la vita? / 21 Settembre 2012 in Prometheus

Scott in questo film imbandisce un grande tavolo, tanti elementi che sembrano direzionarci verso una scoperta che da molto attendiamo, “noi umani da dove veniamo e chi siamo?”.
Grandi aspettative,dunque. Perchè, è inutile negarlo, tutti prima o poi ricadiamo in questa domanda e cerchiamo ansiosamente una risposta: chi legandosi alla fede ,chi credendo nella scienza e nell’evoluzione.
Una scena iniziale del film mi ha colpita particolarmente,aiutandomi poi a dare una chiave di lettura all’intera vicenda.
In maniera molto fantasiosa possiamo vedere la doppia elica di Dna che si spezza ed una riproduzione cellulare ,oltre la norma.
Tra le prime sequenze un “uomo”
(che di umano ha davvero ben poco) che, nel bere una sostanza dall’aspetto alquanto particolare, causa la sua stessa morte.
Ritroviamo questa sostanza in un altro momento del film, viene fatta ingerire ad uno dell’equipaggio con il risultato di renderlo esattamente “come loro”.
Il risultato di tutto ciò? Un solo rapporto ha permesso di far crescere una vita aliena all’interno della sua compagna.
Dunque possiamo ricondurre quella sostanza ad una creazione artificiale. Una creazione generata per ottenere la perfezione.
Questo,del resto, è ciò che facciamo noi con la ricerca.
“Cercare sempre di meglio.”
Il film dimostra,allo stesso tempo, come i passi verso la perfezione e dunque i prodotti finali siano capaci di generare la nostra distruzione e come sia impossibile trovare una risposta certa alla nostra domanda “chi siamo?”.
Così, Scott, sceglie una strada tutta sua.
Sceglie di alimentare,questa risposta, con tutti gli elementi che l’aggradano (come del resto farebbe ciascuno per dare esempi, senza arrivare però ad una risposta certa).
La sua scelta ha a tratti dell’assurdo (a tratti -sarebbe tutto- se non si trattasse di questo genere) ma del resto, come non ammettere l’assurdo nello spiegare l’esistenza?
C’è anche un bel quadro sulla differenza tra il robot e l’uomo, l’avete notato? L’uomo con anima ed intelligenza riesce a generare la propria distruzione. Il robot senza anima e con intelligenza mira a salvarsi le penne e sopravvivere.
Ennesima lezione : la nostra anima è tinta di orgoglio e sentimento.

Passando ai dati più frivoli, trovo molte scene davvero ridicole ed evitabili. Probabilmente sarebbe potuto durare molto meno, evitando dei momenti di caos totalmente inutili ed arrivando invece al punto della situazione.
Cosa che non possiamo dire sia per davvero stata fatta.
Ha voluto, inoltre, dare un assaggio ai fans di Giger fornendo immagini mozzafiato (E per questo devo ringraziare un vero fan, non ci avrei fatto così caso probabilmente).
Non oso però immaginare la loro delusione nel vedere quelle opere sprecate in questo modo non-sense.
“Caramella” per gli appassionati è anche il finale che potrebbe far nascere il quesito “ci sarà un seguito?”.

Ci lascia con il fiato sospeso, in uno stato di disincanto.
La tavola è stata imbandita, tanti giochi sono stati aperti ma la vera conclusione?
In tutto questo mi spiace per il modo in cui è stato sfruttato il cast. Avrebbe potuto adoperare essere umani digitali, il risultato sarebbe stato il medesimo.

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