19 Recensioni su

Prometheus

/ 20126.1456 voti

Alla fine si lascia guardare / 23 Giugno 2019 in Prometheus

Di certo non è ai livelli di Alien né tantomeno di Blade Runner ma tutto sommato è un film apprezzabile, visivamente bellissimo ma con una sceneggiatura che presenta molte lacune.
Il finale che avrebbe dovuto essere risolutivo lascia invece più interrogativi di prima (e non so se la cosa sia voluta o no).
Per me non è da considerare come un prequel di Alien ma come un film a sé.

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Serie C / 5 Maggio 2015 in Prometheus

A circa la metà del film mi sono chiesto perché avessi la netta sensazione di aver già visto qualcosa del genere. Vediamo: le premesse pseudoscientifiche (gli esseri umani che discendono da una specie aliena); i cattivi che si riconoscono perché sono sempre corrucciati; la mancanza di logica nelle azioni dei protagonisti (che diavolo hanno da ridere i tre kamikaze verso la fine del film?; perché quell’altro cretino si mette a giocherellare con una bestia aliena dall’aspetto pericoloso?); l’aspetto fasullo delle astronavi; l’involontaria comicità di scene che avrebbero dovuto essere drammatiche (l’operazione della protagonista); il trucco eseguito da incompetenti (ma perché poi far recitare la parte di un vegliardo a un quarantenne?); le divagazioni pseudoreligiose. E ho trovato la risposta: questo film assomiglia moltissimo a certi film italiani di fantascienza di serie C degli anni settanta. Solo che questa è una produzione hollywoodiana multimiliardaria, diretta da quello che una volta era un grande regista. A meno che Ridley Scott non sia lo pseudonimo di qualche Riccardo Scotti…

Il regista è riuscito nell’ardua impresa di non regalare allo spettatore nemmeno un istante di genuina suspence – e vista la trama, bisognava davvero impegnarsi per ottenere questo risultato.
Michael Fassbender ci dà la sua peggiore interpretazione di sempre (non mi spiego le lodi a una recitazione che si ispira ai peggiori stereotipi del robot dallo sguardo malvagio ma anche un po’ babbeo); di Charlize Theron si registra solo l’algida bellezza; Idris Elba è sprecato. Darei la sufficienza alla sola Noomi Rapace, che si impegna per farci dimenticare il suo passato come Lisbeth Salander.
Non ho dato quattro stelle solo per la fotografia, a tratti abbastanza decente.

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28 Settembre 2014 in Prometheus

Sono convinta del fatto che se si crea un prequel è per spiegare i perché rimasti nascosti nella storia principale, ma sto film al massimo ne crea di nuovi… Magari mi vedo anche gli altri film, potrei capire qualcosa se vedo tutto

Scusate ma… Che senso ha? / 26 Agosto 2014 in Prometheus

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Ridley, una domanda: che senso ha rifare un film praticamente identico ad alien, quando hai già fatto alien?
Cioè a questi scienziati capitano le stesse sfighe di quelli di alien, ma proprio identiche, quindi cosa ci serviva un film in più? Puro sfoggio di nuova tecnologia? Potevamo fare senza.
I capolavori non si rifanno.

Ridley se n’è andato e non ritorna più. / 11 Luglio 2014 in Prometheus

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Fresca della visione di Alien, decido di vedere Prometheus, per poter giocare alle “corrispondenze”, perché, benché sia stato ribadito da più parti che i due film sono narrativamente indipendenti l’uno dall’altro, mi divertiva l’idea di cogliere gli incroci tra le due vicende (se esistenti).

Purtroppo, volenti o nolenti, l’eredità del masterpiece di Scott grava come un macigno su questa pellicola che, purtroppo, anche senza volersi spremere nel confronto tout court, è un film davvero irrisolto, sciapo, confuso.
Se, da una parte, le risorse tecnologiche a disposizione hanno permesso di rendere estremamente raffinati alcuni dettagli (fotografia stratosferica, riprese aeree emozionanti: l’arrivo delle nubi cariche di silicio elettrostatico ha un sapore stupefacentemente biblico), dall’altra hanno raggelato qualsiasi emozione che esuli dal semplice ribrezzo (e qui mi riferisco alla scena dell’ “aborto”), meccanico perché indotto dalla visione di sangue, umori e tentacoli mollicci, non da un preciso accento disturbante di natura atmosferica.
Qui, infatti, non c’è paura, c’è scarsa tensione tra i personaggi (per quanto il ruolo della Theron sia odioso e sia a conti fatti l’antagonista dell’eroina, esso è talmente estremo da risultare impalpabile ed inutile ai fini narrativi), la curiosità è vaga.

Veniamo dunque ad alcuni dei “miei” parallelismi: il perno della vicenda, dopo un iniziale depistamento, è la scienziata-credente (Noomi Rapace davvero brutta a vedersi, incerta, soprattutto) che, rimasta sola dopo l’eliminazione del resto dell’equipaggio, esattamente come Ripley, si oppone ad un’entità indefinita e che, come il secondo della Nostromo, parte in compagnia di una creatura salva per miracolo (là un gatto, qui un robot… e non dimentichiamo che anche in Alien un androide mosso dalla speculazione scientifica “perdeva la testa” e trasudava, come David-Fassbender, uno strano liquido biancastro).
Nessuno mi leva dalla testa che le luci intermittenti della sequenza in cui la Rapace, afferrata un’ascia, entra nel modulo di salvataggio sono un richiamo esplicito a quelle, magistrali, in cui Sigourney Weaver si aggirava, decisa ma terrorizzata, nei corridoi dell’astronave, braccata dalla “creatura”: messe a confronto, le due scene sono palesemente identiche, eppure il risultato (in termini di ritmo, oltre che estetici) è ben diverso.
Ciò che non mi ha convinta, in fin dei conti, è l’asetticità generale del contesto, la mancanza di quella emozionalità che spesso nasce dal connubio tra pretesto narrativo e contesto, e a questo concorrono indubbiamente le scenografie che costituiscono gli ambienti interni delle navicelle: benché Giger abbia fornito ancora la propria consulenza, qui l’astronave terrestre è incomprensibilmente linda, asettica e perfino accogliente, insomma non ha quella parvenza uterina, misteriosa della Nostromo, neppure quando ne vengono mostrate le viscere. E neanche l’astronave degli Ingegneri ispira disagio primitivo: lo spettatore può provare timore solo in funzione della presenza degli abbozzi di xenomorfi, mentre l’ambiente in sé (cosa non da poco, trattandosi di un film che gioca col registro orrorifico) non suscita alcuna emozione specifica.

Dulcis in fundo, al di là delle mie blande speculazioni “a voce alta”, davvero non sono riuscita a comprendere il significato della sequenza iniziale.

P.s.: orrido il doppiaggio italiano, con un sonoro da dimenticare, quasi metallico, ed alcune voci (quella dell’inguardabile Guy Pearce, per esempio, e mi spiace stroncare così l’altrimenti bravo Claudio Sorrentino, ma quella modulata per l’occasione non è assolutamente la voce di un vecchio…), completamente fuori luogo.

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6 Aprile 2014 in Prometheus

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

non è malvagio ma non spiega una sega. gli dò per il momento una sufficienza in attesa della prossima puntata, tale “paradise” che spero spieghi anche perchè non esiste nesso logico con tutto quanto è stato mostrato in precedenza (uova, ragni infestanti, regina e via discorrendo, sostituiti da calamari e alieni partoriti in versione adulta anzichè vermiforme con zampine come eravamo abituati a vederli). boh.

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ma che fine ha fatto Scott. / 4 Ottobre 2013 in Prometheus

Film noioso, penoso, che non sa dove andare a parare !!

21 Agosto 2013 in Prometheus

Sorta di prequel di Alien. La navicella spaziale “Prometheus”, finanziata da privati, viaggia attraverso lo spazio governata solo dall’androide David; avvicinandosi all’obiettivo, un pianeta sconosciuto, David sveglia dal sonno criogenico il resto dell’equipaggio.
Prima parte più di esplorazione e di domande, soprattutto la “Solita”: Chi siamo e da dove veniamo? Quasi un omaggio a “2001: odissea nello spazio” mentre David ricalca un pò gli androidi “semi-coscienti” di Blade Runner. Nella seconda parte invece molto più azione, horror (qualche scena di attacco e quella abbastanza agghiacciante del parto che ricorda molto il vero “Alien”) e tensione con gli alieni che si “ribellano” all’intrusione nel loro mondo.
Buono il cast: Noomi Rapace nei panni di Elizabeth Shaw, la scienziata-archeologa che con la scoperta iniziale dà il via alla spedizione; Charlize Theron è invece l’algida (nel senso di fredda come il gelato :-)) Meredith; Guy Pearce, irriconoscibile, è Weyland; Idris Elba è il simpatico Capitano; Michael Fassbender è David, il cui comportamento è un pò discutibile (Soprattutto nei confronti di Charlie).
Il film è piacevole e interessante anche se mi è rimasto qualche dubbio, specialmente per il comportamento di David.
Si parla di un possibile sequel, mentre verso la fine del film “nasce” la creatura di Alien.

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13 Luglio 2013 in Prometheus

Mi aspettavo un film emozionante, invece ho trovato un film spassoso. Sì, ripeto, spassoso.
Nella terra del futuro, due scienziati fanno un’importante scoperta e grazie a questa riescono a partire verso un lontano pianeta a caccia di risposte sulla nostra origine.
Quello che succede al loro arrivo ha dell’ironico! Scienziati che dopo pochi passi in un pianeta sconosciuto si tolgono i caschi senza farsi troppi problemi. Gente che dopo un’operazione complessa è in grado di correre, certo, un po’ affaticata, ma con un’energia da fare invidia.
E mi fermo qui per non spoilerare.

Tutto sommato mi è piaciuto molto di più Pandorum con Dennis Quaid (che non fa mai film eccelsi) e questo dovrebbe dire molto su come lo sceneggiatore ha sviluppato male la trama. Peccato perché l’idea di base era interessante, se affrontata nel modo corretto.

Rimane bellissimo il prologo, e l’idea di cercare le nostre origini. Chi ci ha creato? Perché? E come?
Gli appassionati di Alien potranno cogliere le molteplici citazioni.

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5 Aprile 2013 in Prometheus

Odio i telefim. E tutte le serie televisive che ti rendono dipendente di storie tutte molto simili ma nell stesso tempo anche brutte e banali.
Ma ancor peggio odio i film che ti portano senza volerlo a entrare in un loop di chissà quanti episodi. Una bufala.
Forse questo Prometheus avrà “solo” una seconda parte (che molto probabilmente non vedrò…) ma anche questa prima è un tentativo di copiare il più famoso e irraggiungibile Alien. Ovviamente parlo del primo Alien perchè anche li poi abbiamo visto proliferare altri Alien con nemici improponibili.
Alcuni sono decisamente buoni (Kill Bill su tutti dire) ma questo direi che si può evitare.
Bocciato…
Ad maiora!

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18 Febbraio 2013 in Prometheus

Tra santoni palestrati, incroci tra specie e la Rapace che va in giro con le graffette sull’addome è quasi impossibile trattenere una risata, ma alla fine Scott diverte con il suo inciucio intergalattico, seppur con coito interrotto proprio sul più bello.

9 Gennaio 2013 in Prometheus

Mesi di Alien e Predator, tutto finalizzato a “Prometheus”. Nel frattempo ho letto le recensioni e le mie aspettative si sono ridotte, e quindi, sebbene potrei semplicemente affidarmi ad un bel WTF e andarmene indignata, mi dico :”lo sapevo!”.
Non sto qui a rinvangare le stesse cose: ci sono tonnellate di buchi narrativi, di nuove domande senza risposta e di scelte di sceneggiatura del tutto discutibili.
Personaggi, in certi casi, costruiti male o sottoutilizzati e una urtante vena spirituale/cristiana che serpeggia neanche troppo celata quando il film segue la linea narrativa “creazionista” umana. Quando invece si ricollega alla nascita degli Alien ho trovato più nessi e logica e devo dire di essere rimasta affascinata dai possibili sviluppi.
Ciò non toglie che (come ogni recensione sottolinea), il processo di serializzazione non ha giovato al film, anzi. Tutto sospeso,tutto così comodo, tutto delegato al sequel, che si rende assolutamente necessario.
Bello il personaggio, seppur incomprensibile, dell’androide, ben interpretato da Fassbender e belle diverse sequenze ( d’altronde Scott ci sa fare, la regia è un pregio di questa pellicola), tipo il cesareo ( truculento, ma riuscito) o la nascita del proto-Alien ( i giochi di luce pulsante ricordavano tanto le scene finali del primo Alien). Buoni gli effetti speciali, musiche leggermente invadenti e fotografia funzionale.
Poteva essere una gran cosa, se solo l’asse portante, la sceneggiatura, fosse stata ben scritta. Attendo comunque curiosa il sequel.

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Prometehus; non sei malaccio / 20 Dicembre 2012 in Prometheus

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

2012 Ridley Scott è il Sequel/Prequel di Alien e tutta la sua saga. Ammazza penso, parte pretenzioso il filmetto. Alien è del 79’ i film sono usciti anno dopo anno facendo più o meno bene ( molto meno che più) insomma, la cosa può non essere altro che cialtroneria e spazzatura…e invece no. Almeno per me no. Non sto dicendo che il film in toto sia perfetto e bellissimo, ha molte pecche, trovo però molto bello e avvincente il contenuto scelto. Non più sull’alien creatura ma sull’universo e la creazione sia dell’alien che di noi umani. La fotografia e la scenografia mi piace moltissimo, è davvero reale, futurista ma al contempo ha qualcosa di classico ( certo un po’ la pecca è il fatto che ciò che viene narrato in questo film dovrebbe precedersi ad Alien ma ovviamente sembra anni luce dopo) a tratti all’inizio ricorda vagamente 2001: Odissea nello spazio, anche perché viene fatta vedere una figura nell’astronave che cammina ascoltando un pezzo classico( in questo caso Debussy o Chopin entrambi miei favoriti). Gli attori sono tutti piuttosto interessanti, fra tutti spunta Noomi Rapace che, guarda caso, ricorda tantissimo Sigourney Weaver, Michael Fassbender ( che sta entrando di diritto tra i miei attori preferiti) Idris Elba e Charlize Theron che invece ricorda molto il personaggio della Weaver ovvero Ripley. La storia è tanto tanto interessante quanto lunga e da mal di testa, chi sono questi ingegneri? Chi ha inventato gli Alien. Perché? Sono armi? Sono esseri superiori? Oppure boh! Il metodo è simile a quello del film infatti c’è persino il ragazzo di colore che muore con un gesto eroico come nel primo. Ma per il resto la storia prende e ti lascia la voglia di sapere. Un peccato che il film non sia stato messo in contemporanea con gli stati uniti, comunque il mio voto è un bel buono, verso un film così ricco di effetti speciali, che però ti dona uno stampo classico e una certa presenza scenica di notevole fascino.

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10 Ottobre 2012 in Prometheus

Alla fine della proiezione sentivo una sensazione di vuoto. Voglio dire, un film ti dovrebbe lasciare sempre qualcosa, anche sensazioni negative, invece alla fine di Prometheus mi sentivo un po’ come David, se si può parlare di provare emozioni nel caso di un androide.
Alla base di questa sensazione c’è una perplessità di fondo: è possibile che nel 2090 parta un’astronave perché due scienziati hanno l’idea che i loro creatori siano nello spazio aperto? E non sto parlando di plausibilità, perché altrimenti addio fantascienza, ma di motivazioni. La motivazione, l’interesse della dottoressa Shaw mi è sembrato più filosofico che scientifico e fin qui mi va anche bene, ma se poi i personaggi non sono ben connotati a livello psicologico la riuscita è pressoché sufficiente. Ad esempio perché insistere tanto sui ricordi della Shaw in criostasi se poi non sono funzionali al film?
Il fatto è che mi è sembrato di assistere a due film diversi. Nel primo tempo poca azione, molti dialoghi, ritmo lento e alcune incognite; nel secondo tempo solo azione, ritmo incalzante e poche spiegazioni.
Alla fine, non sono uscita dal cinema con l’amaro in bocca, le immagini dei primi minuti del film lasciano a bocca aperta e la fotografia è ottima. La scena in cui David trova l’ologramma leva il fiato. Altra nota positiva del film, secondo me, è il cast che fa la sua parte e aiuta tanto la trama; in ultimo, ho trovato straordinario Fassbender nei panni di un androide molto ambiguo.

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25 Settembre 2012 in Prometheus

Quest’anno erano due i blockbuster che volevo assolutamente vedere. Il primo era Il ritorno del cavaliere oscuro e l’altro era prometheus.
Quello che non mi aspettavo è che avrei bocciato entrambi.
Prometheus dovrebbe essere un prequel di Alien ma, nonostante riprenda alcuni elementi del primo film di Scott non ne ha il fascino claustrofobico e anisiogeno. Scott ha forse voluto aggiungere quel tocco di filosofia che poteva avvicinarlo a Blade runner ma dal capolavoro tratto da Dick Prometheus è lontano quasi quanto i suoi protagonisti lo sono dal nostro sistema solare.
Forse, dopo aver creato lo stereotipo della donna comandante tutta d’un pezzo che era Sigurney Weaver in Alien, Scott pensava di raddoppiare con i ruoli di Noomi Rapace e Charlize Theron. Ma la prima è completamente fuori ruolo (non ha nemmeno un briciolo della caparbia fierezza che aveva nella trilogia di Millennium) e la seconda ha un ruolo così odioso e sciatto che nemmeno la sua incredibile bellezza riesce a far dimenticare. L’unico del cast che si salva è Fassbender ma solo perchè è un robot.
La storia è banale, gli interrogativi sono sempre i soliti (Chi siamo?, Da dove veniamo?) e le modalità di ricerca e le parziali risposte non conferiscono per nulla un tono al film che, per quanto ben realizzato (effetti speciali e fotografia sono magnifici) e discretamente diretto (Scott non è un pivello…) rimane vittima di una sceneggiatura assurda. Le battute finali poi, rasentano l’idiozia.
E purtroppo si prosegue…ma lasciare in pace Alien e Predator no??

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Chi siamo? Chi ci ha donato la vita? / 21 Settembre 2012 in Prometheus

Scott in questo film imbandisce un grande tavolo, tanti elementi che sembrano direzionarci verso una scoperta che da molto attendiamo, “noi umani da dove veniamo e chi siamo?”.
Grandi aspettative,dunque. Perchè, è inutile negarlo, tutti prima o poi ricadiamo in questa domanda e cerchiamo ansiosamente una risposta: chi legandosi alla fede ,chi credendo nella scienza e nell’evoluzione.
Una scena iniziale del film mi ha colpita particolarmente,aiutandomi poi a dare una chiave di lettura all’intera vicenda.
In maniera molto fantasiosa possiamo vedere la doppia elica di Dna che si spezza ed una riproduzione cellulare ,oltre la norma.
Tra le prime sequenze un “uomo”
(che di umano ha davvero ben poco) che, nel bere una sostanza dall’aspetto alquanto particolare, causa la sua stessa morte.
Ritroviamo questa sostanza in un altro momento del film, viene fatta ingerire ad uno dell’equipaggio con il risultato di renderlo esattamente “come loro”.
Il risultato di tutto ciò? Un solo rapporto ha permesso di far crescere una vita aliena all’interno della sua compagna.
Dunque possiamo ricondurre quella sostanza ad una creazione artificiale. Una creazione generata per ottenere la perfezione.
Questo,del resto, è ciò che facciamo noi con la ricerca.
“Cercare sempre di meglio.”
Il film dimostra,allo stesso tempo, come i passi verso la perfezione e dunque i prodotti finali siano capaci di generare la nostra distruzione e come sia impossibile trovare una risposta certa alla nostra domanda “chi siamo?”.
Così, Scott, sceglie una strada tutta sua.
Sceglie di alimentare,questa risposta, con tutti gli elementi che l’aggradano (come del resto farebbe ciascuno per dare esempi, senza arrivare però ad una risposta certa).
La sua scelta ha a tratti dell’assurdo (a tratti -sarebbe tutto- se non si trattasse di questo genere) ma del resto, come non ammettere l’assurdo nello spiegare l’esistenza?
C’è anche un bel quadro sulla differenza tra il robot e l’uomo, l’avete notato? L’uomo con anima ed intelligenza riesce a generare la propria distruzione. Il robot senza anima e con intelligenza mira a salvarsi le penne e sopravvivere.
Ennesima lezione : la nostra anima è tinta di orgoglio e sentimento.

Passando ai dati più frivoli, trovo molte scene davvero ridicole ed evitabili. Probabilmente sarebbe potuto durare molto meno, evitando dei momenti di caos totalmente inutili ed arrivando invece al punto della situazione.
Cosa che non possiamo dire sia per davvero stata fatta.
Ha voluto, inoltre, dare un assaggio ai fans di Giger fornendo immagini mozzafiato (E per questo devo ringraziare un vero fan, non ci avrei fatto così caso probabilmente).
Non oso però immaginare la loro delusione nel vedere quelle opere sprecate in questo modo non-sense.
“Caramella” per gli appassionati è anche il finale che potrebbe far nascere il quesito “ci sarà un seguito?”.

Ci lascia con il fiato sospeso, in uno stato di disincanto.
La tavola è stata imbandita, tanti giochi sono stati aperti ma la vera conclusione?
In tutto questo mi spiace per il modo in cui è stato sfruttato il cast. Avrebbe potuto adoperare essere umani digitali, il risultato sarebbe stato il medesimo.

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18 Settembre 2012 in Prometheus

Insomma, qualche trovata buona, ma in generale l’ho trovato inconcludente, nonostante sia godibile.
La caratterizzazione dei personaggi lascia a desiderare; il momento clou ce lo regala Fassbender mentre si fa il ritocco della tinta.

3 Settembre 2012 in Prometheus

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

non ho visto l’intera trilogia quindi non posso dire quanta parte di questo film sia “originale” e quanta parte invece sia una “copiatura”.
devo dire che non mi è dispiaciuto.
Un grande spettacolone che inizia con una domanda importante: chi siamo e da dove veniamo ma poi la trama si “dimentica” di sviluppare questo tema con maggiore profondità e tutto il resto si svolge come da copione con l’equipaggio decimato o quasi.
Ogni personaggio rappresenta una diversa visione delle scoperte scientifiche, chi pensa al denaro chi alla gloria, chi cerca la verità e chi invece come l’androide non si rende conto delle conseguenze di certi meccanismi non avendo l’anima ma mi sarei aspettato qualche cosa di più. Dopo la presentazione dei diversi caratteri infatti arriva l’alieno e non c’è più tempo per pensare, bisogna solo correre per salvare la vita anche se è evidentemente inutile.

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Prometheus / 5 Giugno 2012 in Prometheus

Anche se per un po’ c’è stata la pantomima del “non è un prequel” “no, dai, forse lo è” “ma sì, dai, lo è”, con Prometheus Ridley Scott torna nell’universo di Alien, il film che dopo The Duellists lo consacrò a regista di fama mondiale e che diventò un classico della fantascienza moderna. Con un regista del genere, che affronta materiale simile e con un cast di tutto rispetto, ero molto curioso di vedere cosa sarebbe venuto fuori. Ah, nota di colore: qui nel Regno Unito il film è uscito oggi 1 Giugno, mentre in Italia uscirà a Ottobre.

Prometheus inizia come la storia di un viaggio di ricerca, con una coppia di archeologi convinta che i nostri antenati siano in realtà una razza di alieni, in barba a creazionisti e darwinisti sparsi per il mondo. Loro li chiamano Engineer, Ingegneri, ma nessuno sa chi o cosa siano, o perfino se siano esistiti davvero. La Weyland di Peter Weyland (interpretato dall’artificialmente invecchiato Guy Pierce) decide di finanziare la spedizione spaziale che porta i due archeologi e altri 15 membri dell’equipaggio sul pianeta identificato come l’origine dei nostri alieni progenitori, investendo un fottiliardo e mezzo di dollari e mettendo a disposizione una bella astronave spaziale, la Prometheus del titolo. Le cose ovviamente vanno in vacca piuttosto in fretta e oltre a essere a rischio di lasciarci la pelle, l’equipaggio si trova davanti anche a una minaccia che, guarda un po’, potrebbe eliminare completamente l’umanità.

Quello che funziona di Prometheus è tutta la parte tecnica e realizzativa. Visivamente il film è impressionante, con inquadrature e fotografia di prim’ordine e una messa in scena degna della fama del suo regista. Anche se buona parte del film si svolge in corridoi bui e angusti, l’atmosfera e la tensione ci sono tutte. Il cast è ottimo, con Noomi Rapace che si rivela carismatica e convincente e veste con sicurezza e coraggio i panni che saranno poi della Ripley di Sigourney Weaver. Prometheus invece funziona molto meno quando si tratta dei suoi contenuti. È un film freddo, distaccato e asettico come David, il sintetico interpretato dall’ottimo Michael Fassbender, e che non riesce a coinvolgere a livello emotivo. Il destino dei protagonisti suscita reazioni più simili a quelle vissute durante Alien vs. Predator che non a quelle provate di fronte alle vicende della ciurma della Nostromo di Alien. Manca quasi totalmente l’introspezione psicologica e le motivazioni dei personaggi rimangono per lo più oscure e inspiegate. È soprattutto David a lasciare perplessi, con azioni e decisioni che sembrano senza senso, ma che probabilmente nella testa degli autori avrebbero dovuto essere più chiare.

In circa due ore di spettacolo, Prometheus non riesce a decidere cosa vuole raccontarci di preciso, se la storia dei personaggi e delle loro motivazioni o lasciarci una riflessione non particolarmente ispirata su questioni come “Chi siamo?” “Da dove veniamo?” e l’eterno dilemma morale sull’uomo che gioca a fare il creatore. E non è nemmeno casuale la scelta di Prometheus come nome dall’astronave, che richiama Prometeo, il titano che rubò il fuoco a Zeus per farne dono all’umanità. Sono soprattutto l’abilità, l’esperienza e la visione di Ridley Scott e dei responsabili del montaggio e della fotografia a salvare Prometheus dalla trappola di una narrazione poco ispirata e che manca di una direzione precisa, grazie anche all’aiuto di un gruppo di attori in ottima forma. Peccato, ma forse mi aspettavo davvero troppo.

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