A Serious Man

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A Serious Man

Midwest, anni '60. Il serio e onesto professore di fisica Larry Gopnik vive una vita serena e tranquilla: sposato, con due figli, un buon rapporto con i colleghi e la comunità in generale, ebreo osservante e con un figlio in procinto di renderlo fiero al suo bar mitzvah. La pace di Larry verrà disintegrata dall'uragano di avvenimenti che si profila all'orizzonte: la moglie vuole il divorzio, i figli sono degli inetti, il clima sereno all'università è oscurato dalle lettere di calunnie di un misterioso detrattore, uno studente cerca di corromperlo per ottenere la sufficienza, anche i vicini sembrano coalizzarsi contro di lui per turbare la sua esistenza. Solo la religione, nelle vesti di tre rabbini, potrà fornire a Larry una risposta al dilemma che lo affligge: c'è dio dietro a questa serie di prove cui sembra tutti vogliano sottoporlo? Due nomination ai premi Oscar per Miglior Film e Miglior Sceneggiatura Originale.
scimmiadigiada ha scritto questa trama

Titolo Originale: A Serious Man
Attori principali: Michael Stuhlbarg, Richard Kind, Fred Melamed, Sari Lennick, Aaron Wolff, Jessica McManus, Peter Breitmayer, Brent Braunschweig, David Kang, Benjamin Portnoe, Jack Swiler, Andrew S. Lentz, Jon Kaminski Jr., Ari Hoptman, Alan Mandell, Amy Landecker, George Wyner, Michael Tezla, Katherine Borowitz, Steve Park, Allen Lewis Rickman, Yelena Shmulenson, Fyvush Finkel, Ronald Schultz, Raye Birk, Jane Hammill, Claudia Wilkens, Simon Helberg, Adam Arkin, James Cada, Michael Lerner, Charles Brin, Michael Engel, Tyson Bidner, Phyllis Harris, Piper Sigel-Bruse, Hannah Nemer, Rita Vassallo, Warren Keith, Neil Newman, Tim Russell, Jim Lichtscheidl, Wayne A. Evenson, Scott Thompson Baker, Landyn Banx, Punnavith Koy, Joel Thingvall, Amanda Day, Mostra tutti

Regia: Joel CoenEthan Coen
Sceneggiatura/Autore: Joel Coen, Ethan Coen
Colonna sonora: Carter Burwell
Fotografia: Roger Deakins
Costumi: Mary Zophres, Lori DeLapp, Virginia Burton
Produttore: Joel Coen, Ethan Coen, Tim Bevan, Eric Fellner, Robert Graf
Produzione: Usa, Gran Bretagna, Francia
Genere: Drammatico, Commedia
Durata: 106 minuti

Dove vedere in streaming A Serious Man

Sprofondare nel Caos / 21 Settembre 2015 in A Serious Man

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Larry Gopnik è un insegnante di matematica ebreo, la cui vita è destinata a sprofondare lentamente nel Caos più assoluto. La moglie lo tradisce con il sempre retto e gentile Sy Abelman (che si rivelerà una canaglia), il resto della famiglia lo tratta con sufficienza, è vittima di un ricatto da parte di un suo studente e i problemi economici lo attanagliano sempre di più.
Da bravo matematico Larry è un uomo “serio”, concreto, che necessita di una soluzione certa per ogni suo problema, peccato che il mondo che ha attorno pare essere dominato dal Caos e le persone che lo circondano sembrano perfettamente a loro agio con tutto questo. Ecco quindi che nemmeno i colloqui con alcuni rabbini della zona saranno in grado di placare le sue perplessità, finendo per generare ulteriori problemi e nevrosi (che non lo lasceranno in pace nemmeno durante il sonno).
I Coen mettono in piedi la storia di un uomo normale, un uomo buono, forse un uomo medio, che però non è più in grado di vivere serenamente, perché il contesto che lo circonda è assolutamente surreale ed è costretto quotidianamente a mandar giù rospi senza essere in grado di ribellarsi.
Il finale è la ciliegina sulla torta. Nel momento in cui alcuni suoi problemi sembrano risolversi (la moglie sembra tornare a provare affetto nei suoi confronti e la nomina ad insegnante di ruolo sembra confermata) il Caos/indeterminazione torna a colpire, e così Larry riceve una telefonata dal proprio dottore che lascia presagire qualcosa di brutto. Bellissima l’immagine finale del tornado che si avvicina minaccioso, quasi a voler ricordare come i disastri siano sempre dietro l’angolo e la serenità sia ottenibile solo per brevissimi periodi di tempo.
Un film pesante, angosciante, capace di generare un senso di disagio e di impotenza incredibile nello spettatore.

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Quando la vita ti butta giù… / 18 Giugno 2014 in A Serious Man

Larry Gopnik ha una vita che finisce gradualmente per precipitare, pezzo dopo pezzo mettendo a dura prova tutte le sue certezze generate dal suo stato quotidiano. E’ da questa formula, dalla privazione dello stato di quiete del protagonista, che prende vita questa pellicola dei fratelli Coen.
Che si tratti di una parabola in chiave estrema, condita con il sapore dell’imprevedibilità della vita, o semplicemente di un gioco capriccioso dei due autori nei confronti della loro creatura o ancora di una rivisitazione personale e atipica del tema del looser americano, A Serious Man è sicuramente una pellicola diversa dai soliti lungometraggi dei due registi americani, che hanno il (de)merito di vantarne un certo numero nella loro filmografia. Questa, rispetto ad altre, l’ho trovata comunque decisamente più apprezzabile. Vuoi per le musiche azzeccate di Carter Burwell, per l’interpretazione di Michael Stuhlbarg o semplicemente per il tono caratteristico del film, che appare particolarmente beffardo.
Un po’ come la vita, in alcuni suoi aspetti.

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21 Febbraio 2014 in A Serious Man

Non sempre essere seri e retti porta la felicità…
Tanti problemi deve affrontare Larry Gopnik, un professore di fisica, ebreo e con una famiglia alquanto particolare.
Le cose positive della vita possono essere offuscate da altre negative…
E quando forse tanto cose si risolvono accade altro di dinaspettato, come un tornado…
Lo vidi al cinema quando uscì…
Non lo apprezzai molto.
Oggi riconosco invece la piacevolezza di questo ennesimo film dei fratelli Cohen.
Bello…
Ad maiora!

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la tecnica è perfetta, parliamo della trama / 18 Ottobre 2013 in A Serious Man

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

è sufficiente vivere un’esistenza corretta sotto tutti i punti di vista (morale, religioso, sociale) per tenersi lontano dai guai? pare di no. può dunque succedere che un uomo mite e responsabile, onesto lavoratore, ebreo praticante, padre di famiglia, CON GLI OCCHIALI, veda disgregarsi sotto i colpi di un destino ingestibile la sua vita banale ma rassicurante. ingestibile perchè le ripercussioni delle azioni altrui non sono vincolate, alla fin fine, alla probità del singolo. ecco così che la moglie vuole il divorzio perchè così le gira, ecco che uno studente mediocre ribalta la frittata di una tentata corruzione e lo accusa di calunnia, ecco che i vicini con cui si relaziona correttamente si approfittano di lui cercando di usurpargli terreno e fedeltà coniugale. sono tanti i guai cui va incontro il protagonista, meno le risposte che ottiene dalla religione: dio lo sta punendo per qualcosa? i tre rabbini cui si rivolge non sembrano essere concordi sul verdetto, che plasmano a seconda del loro personaggio: ecco quindi che il giovane rabbino dà una risposta in linea con il carattere aperto e psico-sociologico della gioventù, il rabbino di mezzo tira fuori dal cilindro l’evergreen della storiella dal sapore yiddish completamente avulsa dalla domanda ma, perchè no? forse ricca di significato; mentre l’ultimo, il decano, il più anziano e saggio della comunità risponde con il silenzio: non può ricevere, è impegnato a pensare. è evidente il rimando alla vicenda biblica di giobbe e del suo essere in balia di un destino avverso per tararne la fede, la lettura del finale può seguire dunque questa linea e vedere nel responso medico, probabilmente assai negativo, e nell’uragano che si profila all’orizzonte una punizione divina per l’aver ceduto alle tentazioni proprio sul traguardo della crisi rientrata. ma si può anche scegliere di restare con i piedi per terra e vedere, invece, il tutto come la serie di rogne più o meno serie che tutti prima o poi siamo portati a sopportare (certe volte tutte insieme) e ridimensionarle di fronte alla consapevolezza che, serious o meno, può non esserci mai fine al peggio.

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Mannaggia / 11 Febbraio 2013 in A Serious Man

I fratelli più amati di hollywood si cimentano in un film sicuramente interessante, ma fin troppo “ermetico” nella sceneggiatura e nell’esposizione (anche per i loro standard), portandolo spesso sul baratro dell’incomprensibilità. Peccato