Recensione su Povere creature!

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La crescita di Bella / 13 Marzo 2024 in Povere creature!

Povere creature! è una storia di formazione molto particolare: la crescita mentale di un’infante in un corpo adulto che impara a parlare e camminare e scopre progressivamente il mondo. L’originalità della trovata si diluisce un po’ nell’esito conclusivo di libertà sessuale e di compassione per i più deboli, un approdo molto lodevole ma anche un po’ convenzionale, così come convenzionali sono le sfide – il filosofo cinico e il bordello – che tendono a distogliere Bella dalla sua strada. Leggerissima delusione nel finale: mi aspettavo che l’ultimo cervello a essere trapiantato sarebbe stato un altro.
L’originalità del film si vede di più nelle lussureggianti ambientazioni dal gusto steampunk, stravaganti e piene di fascino, come la Lisbona con i filobus aerei o il bellissimo labirintico piroscafo. La scena della danza nel salone dell’hotel è da antologia; ho trovato un po’ eccessivo invece l’uso del fish-eye. Apprezzabilissimo l’umorismo che pervade la storia, come le progressive rivelazioni di Godwin Baxter sugli orribili esperimenti inflittigli dal padre quand’era bambino, dette sempre in tono distaccato e quasi comprensivo.
Emma Stone è straordinaria, e il suo Oscar è più che meritato; con tutto il rispetto per Lily Gladstone, non c’è paragone fra le due interpretazioni. Da lodare anche il divertentissimo Mark Ruffalo; per una volta vediamo Willem Dafoe – uno di quegli attori che sviluppano l’istinto infallibile di partecipare sempre a film sbagliati – in una produzione di ottimo livello.
Le onnipresenti nudità e le scene di sesso sono quasi sempre giustificate dalla trama e dalla psicologia della protagonista; ma almeno un paio appaiono chiaramente superflue. È interessante che un film che in buona sostanza parla di una persona di circa cinque anni di età che scopre il sesso non abbia destato il minimo scandalo; questo ci dice qualcosa delle nostre intuizioni sull’identità personale e sulla sessualità.

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