Povere creature!

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Povere creature!

Film tratto da un romanzo di Alasdair Gray. Londra. Il Dottor Godwin Baxter, anatomista, ha recuperato un corpo di donna dalle acque del Tamigi, le ha dato il nome di Bella e, dopo una complicata quanto avveniristica operazione, sta crescendo questa curiosa creatura nella propria sontuosa casa con affetto paterno. Godfrey istruisce Bella alle cose pratiche del mondo, la inizia alla medicina, ma la giovane donna sente il bisogno di fare nuove esperienze.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: Poor Things
Attori principali: Emma Stone, Mark Ruffalo, Willem Dafoe, Ramy Youssef, Christopher Abbott, Suzy Bemba, Jerrod Carmichael, Kathryn Hunter, Vicki Pepperdine, Hanna Schygulla, Margaret Qualley, Jack Barton, Charlie Hiscock, Attila Dobai, Emma Hindle, Anders Grundberg, Attila Kecskeméthy, Jucimar Barbosa, Carminho, Angela Paula Stander, Gustavo Gomes, Kate Handford, Owen Good, Zen Joshua Poisson, Vivienne Soan, Jerskin Fendrix, István Göz, Bruna Asdorian, Tamás Szabó Sipos, Tom Stourton, Mascuud Dahir, Miles Jovian, Jeremy Wheeler, János Geréb, Patrick de Valette, Raphaël Thiéry, Boris Gillot, Dorina Kovács, Yorgos Stefanakos, Hubert Benhamdine, Laurent Borel, Gábor Patay, Laurent Winkler, Andrew Hefler, Damien Bonnard, Noah Breton, Donovan Fouassier, Wayne Brett, John Locke, Keeley Forsyth, David Bromley, Celina Schleicher, Roderick Hill, Mostra tutti

Regia: Yorgos Lanthimos
Sceneggiatura/Autore: Tony McNamara
Colonna sonora: Jerskin Fendrix
Fotografia: Robbie Ryan
Costumi: Vincent Dumas, Zsuzsa Stenger, Holly Waddington
Produttore: Ed Guiney, Andrew Lowe, Yorgos Lanthimos, Emma Stone, Daniel Battsek, Ollie Madden
Produzione: Usa, Irlanda, Gran Bretagna
Genere: Drammatico, Horror, Fantasy
Durata: 142 minuti

Dove vedere in streaming Povere creature!

Interessante, ma con tanti “ma…” / 28 Marzo 2024 in Povere creature!

Appena finita la visione, il mio primo pensiero è stato: “le ‘povere creature’ del titolo sono proprio quelle persone che sono riuscite a vedere tutto il film…!”
Poi ho riflettuto: bellissima regia, fotografia e scenografia, come anche la storia, un po’ tra Frankenstein e Alice nel paese delle meraviglie.
Emma Stone ha impersonato perfettamente il personaggio di Bella (a questo punto dico Oscar meritato!), di questa fanciulla che rinasce e sperimenta le varie vicissitudini della vita con curiosità, con la voglia di capire e conoscere. E difatti da un certo della storia sono rimasto incantato dagli eventi, cosa che all’inizio non era perchè mi stavo proprio annoiando.
Non credo il miglior film di Lanthimos ma sempre uno degno di nota.
Peró mi fermo alla sufficienza. Credo sia superiore a “The Lobster” ma non al “Cervo Sacro”. Non è per tutti e non so se mai lo rivedrei.
6/10.

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La crescita di Bella / 13 Marzo 2024 in Povere creature!

Povere creature! è una storia di formazione molto particolare: la crescita mentale di un’infante in un corpo adulto che impara a parlare e camminare e scopre progressivamente il mondo. L’originalità della trovata si diluisce un po’ nell’esito conclusivo di libertà sessuale e di compassione per i più deboli, un approdo molto lodevole ma anche un po’ convenzionale, così come convenzionali sono le sfide – il filosofo cinico e il bordello – che tendono a distogliere Bella dalla sua strada. Leggerissima delusione nel finale: mi aspettavo che l’ultimo cervello a essere trapiantato sarebbe stato un altro.
L’originalità del film si vede di più nelle lussureggianti ambientazioni dal gusto steampunk, stravaganti e piene di fascino, come la Lisbona con i filobus aerei o il bellissimo labirintico piroscafo. La scena della danza nel salone dell’hotel è da antologia; ho trovato un po’ eccessivo invece l’uso del fish-eye. Apprezzabilissimo l’umorismo che pervade la storia, come le progressive rivelazioni di Godwin Baxter sugli orribili esperimenti inflittigli dal padre quand’era bambino, dette sempre in tono distaccato e quasi comprensivo.
Emma Stone è straordinaria, e il suo Oscar è più che meritato; con tutto il rispetto per Lily Gladstone, non c’è paragone fra le due interpretazioni. Da lodare anche il divertentissimo Mark Ruffalo; per una volta vediamo Willem Dafoe – uno di quegli attori che sviluppano l’istinto infallibile di partecipare sempre a film sbagliati – in una produzione di ottimo livello.
Le onnipresenti nudità e le scene di sesso sono quasi sempre giustificate dalla trama e dalla psicologia della protagonista; ma almeno un paio appaiono chiaramente superflue. È interessante che un film che in buona sostanza parla di una persona di circa cinque anni di età che scopre il sesso non abbia destato il minimo scandalo; questo ci dice qualcosa delle nostre intuizioni sull’identità personale e sulla sessualità.

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Parabola grottesca e crudelmente abbagliante sulla diversità e l’individualità del pensiero / 2 Marzo 2024 in Povere creature!

Yorgos Lanthimos è uno dei cineasti che più apprezzo. Il modo in cui coinvolge emotivamente lo spettatore, suscitando in lui un atteggiamento critico, e particolareggiato, mi ha sempre affascinato. Il senso di estraniamento e di ”dolce” inquietudine che si prova ammirando le sue pellicole, è diventato nel tempo una sorta di impronta del suo stile, e sebbene i suoi affreschi utopici e surreali affrontino diverse tematiche, questa sensazione di piacere mista ad affanno non è mai mancata, almeno fino a Povere creature!
Molto probabilmente si tratta solo di una mia impressione, dato che Lanthimos, almeno dal punto di vista visivo, è sempre lo stesso, con i suoi stilemi si rincorrono in ambienti privi di una dimensione fissa, tanto da rendere cruda e asfissiante la sua stessa estetica, in una cornice grottesca e alienante che fagocita l’ideale di bellezza stereotipato, creando un forte contrasto tra il contesto ( quasi sempre idilliaco ) e i caratteristi che si muovono al suo interno.
Tuttavia, nella trasognante fotografia, il fisheye che, in pellicole come ”La favorita” aiutava la stessa sceneggiatura a rendere più soffocante l’idea di un potere che si rinnovava perpetuamente; in Povere creature!, più che stridere con il desiderio di emancipazione della protagonista, creando una sorta di empatica breccia tra la pellicola e lo spettatore, appare ( almeno a mio modesto parere ) più un virtuosismo del regista. Un fronzolo o un ornamento che abbellisce, ma che non rende più acuta o claustrale la visione.
La stessa protagonista, Bella Baxter ( una straordinaria Emma Stone ), nella sua centralità, sembra spezzare la coralità del racconto, sebbene i comprimari non sfigurino in tal senso.
Per chiudere, Povere creature! affascina per la sua narrativa romanticamente tragicomica e paradossale, ma nel suo intreccio pare mancare di quell’anima perturbante e criptica che tanto ha contraddistinto i precedenti lavori del regista e sceneggiatore greco.

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Che spettacolo! / 1 Marzo 2024 in Povere creature!

Finalmente un film che mi fa dire la parola “straordinario!”. Un vero spettacolo, bellezza che spacca gli occhi, Lanthimos è maestro nell’arte del cinema e con quest’ opera mi ha definitivamente conquistata. Tutto è magnifico, tutto. Emma Stone ha già l’ Oscar in mano e credo che tutto il film sarà onorato con tante statuette. Tutto il cast in verità eccelle in quest’ opera. Un film come non se ne vedevano da tempo per quel che mi riguarda, ricco e sontuoso, onirico, curato in ogni minimo dettaglio, suono, immagini, luci, colori. Straordinari anche gli intervalli (non so come si chiamano, le immagini con scritti i luoghi) così come anche i titoli di coda, spettacolo per gli occhi. Non saprei cos’altro aggiungere che non sia stato già detto di questo film, soltanto un grazie al talento fuori di testa del regista, così pazzesco da sembrare alieno.

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7 Febbraio 2024 in Povere creature!

Nonostante la lunga durata ho gustato il film per la sua potenza visiva, per la capacità di conciliare cinismo e ironia, di turbare e far ridere insieme, mescolando l’immaginario gotico alla Frankenstein e quello pop alla Barbie; eppure questo giocare a intrecciare i temi della morte e della sessualità (legando entrambi a quello dell’emancipazione femminile: la scoperta di sé e del mondo da parte di Belle passa attraverso l’appropriazione e la cessione del proprio corpo ad altri) mi è sembrato, in fin dei conti, una forma di virtuosismo e di provocazione fine a se stessa. Considero Lanthimos un regista interessante per la sua capacità di costruire uno stile riconoscibile (nella forma come nei contenuti), ma a un “grande” regista oso chiedere qualcosa di più.

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