Recensione su Pacific Rim

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25 Luglio 2013

L’idea. Il male viene dal mare.
Questo prima di tutto. Beh, poi dire il mare. È l’evoluzione, il passato e il futuro.
Comunque sia, il punto è l’idea. Perché questo è un summer movie, come io e il mio ragazzo abbiamo abbondantemente detto, un film che intrattiene, pulito, fresco. Però ce l’idea. Solitamente non c’èuna grossa pretesa fisica di partecipazione, e, sopratutto c’è molta prevedibilità. Anche qui c’è della prevedibilità, ma non è così prevedibile, ovvero, non pensi “ecco, adesso c’è questo”. No, perché intrattiene consapevolmente e fisicamente. Spero di essermi spiegata. E questo è perché c’è l’idea. Il male che viene dal mare, come dice il protagonista all’inizio del film stesso “Guardavo nella direzione sbagliata”, perché non è la solita solfa aliena, c’è la breccia. E non c’è la solita battaglia. C’è un gigantesco jeager, un cacciatore, tenuto in vita da un ponte neurale.
Può sembrare idiota tutto questo discorsone per un summer movie, ma è per motivarvi, perché davvero, merita. È un contenuto meravigliosamente riempito.
Il cast, le musiche, e l’idea. Andate, andate, andate.
Ah, una volta su chissà quante, 3D MERAVIGLIOSO.

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