Recensione su On The Road

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7 Settembre 2014

Mi pare che il film tenda a rappresentare in modo troppo cool la vita sregolata dei protagonisti, i loro vagabondaggi, la promiscuità: non ci sono lati oscuri, ma in effetti non c’è nemmeno vera innocenza o ingenuità; tutto quello che vediamo è un gruppo di ragazzotti narcisisti e un po’ assurdi che si prendono troppo sul serio – il culmine si tocca con il personaggio di Carlo (anche se non sono sicuro che il modello della vita reale – Allen Ginsberg – fosse poi molto diverso). Verso la fine del film compaiono gli elementi negativi, almeno per quel che riguarda il personaggio di Dean, ma così si ottiene soltanto di rendere disomogeneo il racconto.

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